La malattia di Parkinson, scoperta agli inizi del 1800 da James Parkinson, venne chiamata per oltre un secolo “paralisi agitante” e anche “morbo di Parkinson”. Colpisce in modo indistinto i due sessi e può esordire a qualsiasi età, anche se, in prevalenza, i sintomi si riscontrano in pazienti sopra i 60 anni, raramente in pazienti sopra i 40 e in casi rarissimi in persone più giovani. Si tratta di un disturbo che colpisce il sistema nervoso centrale; il sintomo generalmente più evidente è il tremore, ma non basta questo per stabilire la diagnosi. Altri sintomi possono essere rigidità, lentezza nei movimenti, debolezza, problemi di equilibrio e postura ricurva. Il codice di esenzione della malattia di Parkinson è 038 (Malattie croniche – Morbo di Parkinson e altre malattie extrapiramidali).
“Affrontare la Malattia di Parkinson significa convivere con un ospite indesiderato che dà al malato la sensazione di non riuscire a controllare e governare i propri pensieri e le proprie azioni”. E’ così che Limpe e Dismov-Sin, promotori della giornata nazioanale contro la malattia che si è tenuta lo scorso 26 Novembre spiegano che cosa significa convivere con questa patologia cronica. “È indispensabile innanzitutto – spiegano gli organizzatori - che la persona affetta dalla malattia ricerchi un rapporto con il neurologo che lo segue, non solo medico-prescrittivo; il paziente può così sentirsi seguito da una persona di fiducia, in grado di spiegare con facilità e chiarezza in che cosa consiste la malattia e che gli consenta di avere informazioni sulle terapie, sulle possibili complicanze e sul futuro che lo attende.
La Ricerca è l’arma vincente: diagnosi precoce e cure il punto di partenza per rallentarne l’evoluzione Oggi alcune strutture sono aperte per delle iniziative, per sapere quali chiama il numero verde 800149626
Oggi se celebra la giornata nazionale della malattia di Parkinson promossa da LIMPE (Lega Italiana per la lotta contro la Malattia di Parkinson, le Sindromi Extrapiramidali e le Demenze) e da DISMOV-SIN (Associazione Italiana Disordini del Movimento e Malattia di Parkinson) da anni impegnate sulla patologia. La Giornata – celebrata in tutta Italia anche nel 2010 - è nata per combattere la scarsa informazione, sensibilizzare sull’importanza della diagnosi precoce, sui progressi della Ricerca, ma anche sulla qualità di vita dei pazienti. Si stima che in Italia siano circa 150.000 i soggetti affetti da Parkinson e altri 50.000 i pazienti con un parkinsonismo; nella maggior parte dei casi la malattia si manifesta attorno ai 60 anni, ma in un 10 per cento di persone i sintomi compaiono prima dei 40 anni. La Giornata vuole essere un aiuto per i pazienti ed i familiari che devono vivere il quotidiano, sapendo di poter contare sui migliori specialisti e sulla Ricerca l’arma vincente per questa malattia.
La denuncia è emersa nel corso di un convegno organizzato alla Camera dei Deputati La Limpe propone di creare una ‘rete’ tra le diverse professionalità coinvolte
Attualmente in Italia ci sono circa 200 mila persone affette dalla malattia di Parkinson, una malattia rara prima dei 50 anni ma che aumenta poi insieme all’età: una malattia che conta sempre più pazienti visto anche l’aumento dell’età media della popolazione. Nonostante i grandi numeri e il grave impatto sociale della malattia sulla persona e su tutta la sua famiglia oggi in Italia chi si ammala ha solo il 40 per cento delle probabilità di avere veramente accesso alle migliori terapie. Il dato, non certo positivo, è emerso nel corso del convegno ‘Il Parkinson: medicina, società e ricerca. I bisogni non corrisposti” tenutosi ieri pomeriggio alla Camera dei Deputati e moderato dall’On. Lucio Barani, capogruppo Pdl in XII Commissione Affari Sociali. Un convegno fortemente partecipato e al quale hanno preso parte anche l’ex ministro della Salute Livia Turco (Pd) e i maggiori rappresentanti del mondo medico e associazionistico nell’ambito della malattia.
Si studia l’efficacia del farmaco dopo terapia di stabilizzazione con levodopa
Dopo che a Luglio era stato completato l’arruolamento di pazienti affetti dalla malattia di Parkinson per lo studio di fase III chiamato Motion, sviluppato da Merck Serono ed il suo partner Newron Pharmaceuticals S.p.A, dalle due case farmaceutiche viene un nuovo positivo annuncio. Anche per un nuovo studio di fase tre, chiamato Settle, le procedure di arruolamento sono state completate. Il nome dello studio, che valuterà la sicurezza e l’efficacia di Safinamide come trattamento associato ad una dose costante di levodopa (L-Dopa), viene appunto dalle caratteristiche dello studio stesso, SETTLE sta infatti per ‘SafinamidE Treatment as add-on To LEvodopa.
Serviranno per condurre studi sui meccanismi della malattia e su nuove molecole per la terapia
Uno dei maggiori ostacoli per la ricerca sul Parkinson – la più comune malattia neurodegenerativa e dunque non rara – è la mancanza di tessuti vivi per lo studio e il fatto che i modelli murini creati non riproducono in maniera del tutto soddisfacente ciò che accade nell’uomo. Un gruppo di ricercatori inglesi dell’ University College of London (UCL) ha dunque cercato di risolvere questo problema ricreando in laboratorio i neuroni affetti dalla malattia.
Si valutano efficacia e sicurezza di due dosaggi di Safinamide associato con dopamino agonista
Merck Serono ed il suo partner Newron Pharmaceuticals S.p.A. hanno annunciato oggi di aver completato l’arruolamento di pazienti nello studio MOTION. Questo studio clinico internazionale di fase III, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo è stato progettato per valutare l’efficacia e la sicurezza di due dosaggi di safinamide (50 e 100 mg una volta al giorno), in associazione ad una dose costante di un dopamino-agonista,confrontati con l’agonista della dopamina in monoterapia. Nello studio sono stati randomizzati un totale di 679 pazienti con Morbo di Parkinson in una fase precoce di malattia. Lo studio ha una durata prevista di 6 mesi.
Tra gli abitanti dell’isola ci sono malattie che si presentano con maggiore frequenza, tra queste sclerosi multipla e talassemia, ma il numero di centenari è sopra la media
Che il patrimonio genetico sei sardi abbia alcune peculiarità è da tempo cosa nota, tanto che su questa popolazione ci sono all’attivo numerosi studi. Proprio uno di questi ha permesso di scoprire una nuova mutazione coinvolta nella malattia di Parkinson che colpisce, in Italia, 200.000 persone, di cui 10.000 sotto i 40 anni. Lo studio, coordinato dalla Neurologia dell'ospedale Brotzu di Cagliari, diretta da Maurizio Melis, e a cui hanno partecipato neurologi dell'ospedale San Francesco di Nuoro, in collaborazione con i neurogenetisti del Dipartimento di Genetica Clinica dell'Erasmus di Rotterdam è stata recentemente pubblicata sulla rivista Neurogenetics. Il gene in questione si chiama Tardbp, e codifica per una proteina già nota che fino ad oggi veniva messa in correlazione con altre malattie neurodegenerative, come la frontotemporal lobar degeneration (Ftld) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA).
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