La malattia correlata a GNAO1 (chiamata anche semplicemente GNAO1) è una grave patologia genetica ultra-rara generalmente caratterizzata da un esordio pediatrico precoce (già dai primi giorni di vita) e da sintomi molto variabili, che vanno dall’epilessia ai disturbi del movimento, fino al ritardo psicomotorio. Si tratta di una malattia le cui basi genetiche sono state descritte solo di recente, nel 2013, quando in alcuni pazienti sono stati identificati diversi tipi di mutazione a carico del gene GNAO1 (G Protein Subunit Alpha O1), da cui la condizione prende il nome. Questo gene codifica per una specifica subunità della proteina G, un’importante molecola coinvolta nella trasmissione del segnale tra le cellule del sistema nervoso.

La malattia correlata a GNAO1 è stata inizialmente descritta come una grave encefalopatia epilettica infantile, definizione che però sta progressivamente cambiando poiché è stato osservato che la patologia può anche manifestarsi con forme lievi di epilessia o non essere affatto associata a tale disturbo. Si tratta, quindi, di una malattia molto complessa che presenta una vasta variabilità clinica: tra i sintomi comuni è possibile includere ritardo psicomotorio, ipotonia (diminuzione del tono muscolare) e movimenti di tipo coreico (movimenti involontari del corpo, spesso rapidi e disordinati). La tipologia e la severità dei sintomi possono essere molto diverse a seconda dei casi e variare persino tra pazienti che hanno lo stesso tipo di mutazione.

La malattia correlata a GNAO1 è una condizione attualmente poco conosciuta, che non ha ancora una denominazione ufficiale. Molto poco si sa anche della sua epidemiologia: ad oggi sono noti solo un centinaio di casi in tutto il mondo, di cui alcuni in Italia, ma probabilmente si tratta di un'ampia sottostima dovuta alle attuali difficoltà diagnostiche.

In Italia, i pazienti con mutazioni nel gene GNAO1 possono contare sull'associazione Famiglie GNAO1. In America, invece, è attiva la Bow Foundation.

Fonti principali:
- Bow Foundation
- Nakamura K, Kodera H, Akita T, Shiina M, Kato M, Hoshino H, et al. “De novo mutations in GNAO1, encoding a Galphao subunit of heterotrimeric G proteins, cause epileptic encephalopathy” The American Journal of Human Genetics (2013)
- Feng H, Sjögren B, Karaj B, et al. “Movement disorder in GNAO1 encephalopathy associated with gain-of-function mutations” Neurology (2017)
- Saitsu H, Fukai R, Ben-Zeev B, et al. “Phenotypic spectrum of GNAO1 variants: epileptic encephalopathy to involuntary movements with severe developmental delay” European Journal of Human Genetics (2016)
- Danti FR, Galosi S, Romani M, et al. “GNAO1 encephalopathy” Neurology: Genetics (2017)

Conferenza Europea GNAO1

Dalle potenzialità terapeutiche di zinco e caffeina all’impiego di un supercomputer a scopo di ricerca: questi alcuni dei temi trattati nel corso dell’evento

Roma – Lo zinco come possibile molecola in grado di fronteggiare gli effetti della mutazione genetica responsabile della GNAO1. La caffeina, il farmaco psicoattivo più conosciuto al mondo, per ripristinare le funzioni motorie compromesse dalla mutazione. La potenza di calcolo di un supercomputer per lo studio della patologia. Sono queste alcune delle più recenti novità dal fronte della ricerca che sono state annunciate e discusse alla terza edizione della GNAO1 European Conference, conferenza internazionale dedicata alla malattia ultra-rara GNAO1, svoltasi il 16 e 17 giugno a Roma presso il ROAD–Rome Advanced District.

Ricerca scientifica

In soli due anni, la onlus “Famiglie GNAO1” è diventata un punto di riferimento per i pazienti e la comunità scientifica

La malattia correlata a GNAO1 è una patologia genetica molto rara che colpisce il neurosviluppo e con esordio in età pediatrica. Ad oggi, sono noti poco più di 200 pazienti al mondo affetti da questa malattia, i cui sintomi vanno dall’epilessia ai disturbi del movimento e possono manifestarsi fin dai primi giorni di vita. La grande variabilità clinica e i pochi dati oggi a disposizione complicano notevolmente la diagnosi, la definizione del quadro clinico, lo studio della storia naturale della patologia e la ricerca di terapie efficaci. L’associazione "Famiglie GNAO1 APS", nata nel 2019 per iniziativa di un gruppo di famiglie con figli affetti dalla malattia, sta diventando un importante punto di riferimento per la comunità di pazienti e scientifica, non solo in Italia ma anche in Europa. A marzo, Famiglie GNAO1 ha annunciato di aver avviato il primo finanziamento per progetti di ricerca italiani.

encefalopatia epilettica, logo della Bow FoundationNegli Stati Uniti esiste un’associazione di pazienti che riunisce circa 130 famiglie, tutte accomunate dalla presenza di una persona affetta da una mutazione del gene GNAO1. Mentre qui, in Italia, la ricerca e l’organizzazione dei pazienti è solo agli albori, negli Stati Uniti la situazione è ad uno stato più avanzato, grazie all’azione della Bow Foundation, nata dalla volontà di Emily Bell, madre della piccola Madeleine, affetta da questa rarissima patologia di origine genetica. Abbiamo intervistato Emily Bell, per farci raccontare la sua storia.

encefalopatia epilettica, Elena e i suoi genitori Stefano e GabriellaI genitori: “All’inizio sembrava fossimo i soli in Italia, ma mese dopo mese abbiamo scoperto casi simili. Ora l’obiettivo è creare una rete”

"Quando ti rendi conto che la vita di tua figlia non sarà come te la eri immaginata per i nove mesi della gravidanza, come te la eri immaginata da sempre, è uno shock. È un dolore immenso. Nelle situazioni più difficili però siamo riusciti a trovare una forza che nemmeno pensavamo di avere, oggi siamo sereni e totalmente concentrati a garantire alla nostra bimba un futuro". Le parole di Gabriella e Stefano sono forti, cariche di un coraggio senza pari, ma anche di una serenità fuori dal comune. Gabriella è mamma di Elena, che oggi ha tre anni e convive con una rara forma di encefalopatia epilettica, dovuta alla mutazione del gene GNAO1.

encefalopatia epilettica, prof. Vincenzo LeuzziL’intervista all’esperto: Vincenzo Leuzzi, Responsabile della UOC di Neuropsichiatria Infantile presso il Policlinico Umberto I

Il coinvolgimento del gene GNAO1 in una grave encefalopatia epilettica ad esordio precoce è stato scoperto recentemente, nel 2013, da un gruppo di ricerca giapponese. Questo gene è stato quindi inserito nei pannelli di geni che vengono esaminati in modo in tutti i bambini che presentano forme gravi di epilessia ad esordio precoce non riconducibili a cause acquisite. Si tratta di bambini che spesso presentano anche ritardo psicomotorio ed altri sintomi neurologici, come nel caso di Elena, che vi abbiamo raccontato qui.

Seguici sui Social

Iscriviti alla Newsletter

Iscriviti alla Newsletter per ricevere Informazioni, News e Appuntamenti di Osservatorio Malattie Rare.

Sportello Legale OMaR

Tutti i diritti dei talassemici

Le nostre pubblicazioni

Malattie rare e sibling

30 giorni sanità

Speciale Testo Unico Malattie Rare

Guida alle esenzioni per le malattie rare

Con il contributo non condizionante di

Partner Scientifici

Media Partner


Questo sito utilizza cookies per il suo funzionamento. Maggiori informazioni