Le malattie croniche sono patologie che presentano sintomi costanti nel tempo e per le quali le terapie non sono quasi mai risolutive.
L'incidenza di queste patologie, che possono essere di origini molto diverse, è molto alta. Le malattie croniche rappresentano circa l'80 per cento del carico di malattia dei sistemi sanitari nazionali europei.

L'Ospedale Burlo Garofalo e l'Univeristà di Trieste in prima linea contro l'HIV

Un nuovo vaccino italo-brasiliano è già in fase II di sperimentazione. Si tratta del progetto di Sergio Crovella, ricercatore del Burlo Garofalo e dell'Università di Trieste, che si occupa di HIV da dieci anni.  
Dividendosi fra Trieste, San Paolo e Recife dove, con la collega italiana Alessandra Pontillo, guida un gruppo di giovani ricercatori, Crovella ha realizzato un immunovaccino personalizzato a base di cellule dendritiche che è in fase due di sperimentazione:  viene cioè somministrato a un ridotto numero di pazienti, per determinarne la sicurezza a breve termine, gli effetti collaterali e l'efficacia generale. Le cellule dendritiche sono elementi chiave dell’immunità: catturano gli antigeni dell’aggressore e li mostrano ai linfociti T, innescando reazioni che attivano il sistema immunitario.

L'importante scoperta arriva da un team di ricerca di New York

Una particolare classe di cellule del sistema immunitario è in grado di distruggere gli elementi essenziali per la riproduzione del virus dell'HIV. Si tratta delle cellule dendritiche che, grazie alla proteina SAMHD1, sono in grado di distruggere il materiale genetico necessario alla replicazione del Virus.

Uno studio spagnolo allarma la comunità scientifica: omeopatia e agopuntura rischiano di portare il paziente a sospendere le terapie.

Il morbo di Crohn è una malattia cronica autoimmune dell’intestino  in cui il sistema immunitario aggredisce il tratto gastrointestinale provocando un’infiammazione severa. Gli effetti sono  principalmente dolori addominali, diarrea, vomito, perdita di peso, artriti reumatoidi, infiammazioni oculari, stanchezza e mancanza di concentrazione.
Non esiste ancora una terapia farmacologica risolutiva o una terapia chirurgica eradicante la malattia di Crohn. Le possibilità di trattamento sono limitate al controllo dei sintomi, al mantenimento della remissione e alla prevenzione delle ricadute. Proprio per questo motivo pare che il 23 per cento dei malati abbia provato almeno una volta un rimedio alternativo, dall’omeopatia, all’agopuntura. Ben l’11 per cento dei pazienti ha abbandonando le terapie tradizionali, mettendo a rischio la possibilità di guarigione.

Proposto un nuovo modello per gli studi clinici

Gli studi di fase III sul virus Hiv multi-resistente hanno recentemente subito un grave rallentamento dovuto alla carenza di pazienti disposti a partecipare alle sperimentazioni. In parte ciò è dovuto all' uso crescente degli inibitori della proteasi potenziati e del miglioramento complessivo della potenza e l'efficacia delle terapie antiretrovirali. In parte, secondo il Washington-based Forum for Collaborative HIV Research è dovuto alla necessità di evoluzione degli stessi studi. Il Forum, un gruppo di stakeholder statunitensi che conta tra i suoi membri rappresentanti del governo, dell’industria, delle associazioni di pazienti, ricercatori, operatori sanitari e fondazioni private, ha formulato la propria proposta. L'articolo è stato pubblicato sulla rivista AIDS e riportato da Pharmastar.

Risultati inaspettati, la soddisfazione dell’Associazione

Si è appena conclusa la campagna  SMS Solidale dell’Associazione CCSVI nella Sclerosi Multipla, mirata a raccogliere fondi per sostenere lo studio Brave Dreams del prof. Zamboni.
Il successo della campagna è stato sancito dalla grande visibilità ottenuta e dall’entità della somma raccolta con il numero solidale, che secondo dati parziali e ufficiosi consentirà con certezza di finanziare almeno dieci ‘Sogni Coraggiosi’, cioè di coprire il costo della partecipazione di più di dieci pazienti a Brave Dreams, ognuno dei quali è stato valutato in 3.600 euro.

La prima fase prevede l’utilizzo delle nuove tecnologie come training per i pazienti

Il progetto Sociable è un programma europeo volto a sperimentare l’utilità delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT) sui pazienti affetti da Alzheimer. Prevede attività di sostegno integrato alle attività cognitive e la stimolazione dell’interazione sociale verso pazienti ad alto rischio di sviluppare l’Alzheimer. La sperimentazione coinvolge complessivamente 350 pazienti, di questi  95 vengono da Forlì.

Hanno partecipato allo studio anche i chimici di Tor Vergata di Roma

Sono ben due i team chimici che hanno esplorato questa nuova via che apre grandi speranze per un miglioramento sensibile dei test diagnostici per individuare patologie quali Hiv, tumori e diabete. L’Università Tor Vergata di Roma e l’UC Santa Barbara (USA) hanno infatti riprodotto in laboratorio le strategie elettrostatiche messe in campo dai microorganismi in natura.

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