Le malattie croniche sono patologie che presentano sintomi costanti nel tempo e per le quali le terapie non sono quasi mai risolutive.
L'incidenza di queste patologie, che possono essere di origini molto diverse, è molto alta. Le malattie croniche rappresentano circa l'80 per cento del carico di malattia dei sistemi sanitari nazionali europei.

La prima fase prevede l’utilizzo delle nuove tecnologie come training per i pazienti

Il progetto Sociable è un programma europeo volto a sperimentare l’utilità delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT) sui pazienti affetti da Alzheimer. Prevede attività di sostegno integrato alle attività cognitive e la stimolazione dell’interazione sociale verso pazienti ad alto rischio di sviluppare l’Alzheimer. La sperimentazione coinvolge complessivamente 350 pazienti, di questi  95 vengono da Forlì.

Hanno partecipato allo studio anche i chimici di Tor Vergata di Roma

Sono ben due i team chimici che hanno esplorato questa nuova via che apre grandi speranze per un miglioramento sensibile dei test diagnostici per individuare patologie quali Hiv, tumori e diabete. L’Università Tor Vergata di Roma e l’UC Santa Barbara (USA) hanno infatti riprodotto in laboratorio le strategie elettrostatiche messe in campo dai microorganismi in natura.

Approvato un finanziamento di 3 milioni di euro, ma l'SMS solidale resta attivo per le donazioni dei privati

La Regione Emilia-Romagna ha deciso di appoggiare pienamente la sperimentazione Brave Dreams (BRAin VEnous DRainage Exploited Against Multiple Sclerosis),  del prof. Paolo Zamboni. La Giunta regionale ha infatti approvato un primo finanziamento, di 180.000 euro, per elaborare lo studio dedicato a valutare l'efficiacia della base diagnostica e terapeutica dell'angioplastica venosa su pazienti affetti da sclerosi multipla.

Il cervello lavora in maniera più efficiente grazie allo sforzo fisico leggero, ne consegue una minore percezione del dolore e un miglioramento della qualità della vita

La fibromialgia, o sindrome fibromialgica, è una patologia cronica caratterizzata da dolori cronici diffusi, affaticamento intenso e disturbi del sonno, che spesso si associano ad ansia o depressione ed altri disturbi che possono comprendere anche deficit cognitivi. Molto spesso i trattamenti farmacologici non hanno successo per i pazienti affetti da fibromialgia, ma un recente studio sostiene che l'esercizio fisico possa rappresentare un'ottima terapia coadiuvante. La ricerca, presentata pochi settimane fa al Congresso annuale della Society of Neuroscience, sostiene infatti che sei settimane di esercizio fisico aerobico possano alleviare il dolore dei pazienti affetti da fibromialgia quando interrompono la terapia con analgesici, migliorandone anche sensibilmente la memoria a breve termine.

Un team olandese ha testato il farmaco in uno studio sperimentale

Il farmaco Apilimod, un inibitore sperimentale della produzione delle citochine, è stato recentemente testato da un team di ricerca olandese, che ne ha indagato la sicurezza, la tollerabilità e l'efficacia. Apilimod mesilato è un farmaco somministrato per via orale, che funge da inibitore per l'interleuchina 12 e 13 (IL-12/ IL-13). Le interleuchine sono molecole proteiche che vengono prodotte dal sistema immunitario dei pazienti affetti da artrite reumatoide e favoriscono l'aggravarsi delle infiammazioni.

Il bexaterone, farmaco noto da dieci anni, ha ridotto i sintomi della malattia nei topi da laboratorio

Un antitumorale ben noto, approvato da oltre 10 anni, sembra essere in grado di ridurre velocemente i sintomi dell'Alzheimer, che interessa oggi almeno il 5 per cento degli ultrasessantenni. La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori statunitensi della Case Western Reserve University School of Medicine, guidati da Gary Landreth.

Per ora viene testato su topi normali, poi si passerà a quelli transgenici, prima di arrivare all’uomo la strada è ancora lunga

NAPOLI - I vaccini sono una delle scoperte che più hanno cambiato la storia della medicina permettendo di far sparire del tutto malattie che un tempo causavano epidemie in grado di decimare intere popolazioni o che, come la poliomielite, si lasciavano dietro bambini gravemente invalidi. Oggi grazie ai vaccini si profila la speranza di sconfiggere non solo le malattie infettive ma anche alcuni tipi di cancro e addirittura l’Alzheimer. Da tempo la comunità scientifica internazionale lavora ad un vaccino contro questa malattia neurodegenerativa, anche se fino ad oggi la strada non ha portato a grandi successi. Ora però un passo avanti che potrebbe essere davvero importante è stato fatto da due strutture di ricerca italiane, afferenti al CNR e basate a Napoli: il l’Istituto di genetica e biofisica (Igb) e l’Istituto di biochimica delle proteine (Ibp). Le due strutture lavorando insieme hanno brevettato in Italia un vaccino di nuova generazione, chiamato (1-11)E2, che agisce producendo  anticorpi contro il beta-amiloide, un peptide che si accumula nel cervello dei malati causando la particolare forma di demenza.

Seguici sui Social

Iscriviti alla Newsletter

Iscriviti alla Newsletter per ricevere Informazioni, News e Appuntamenti di Osservatorio Malattie Rare.

Sportello Legale OMaR

Tumori pediatrici: dove curarli

Tutti i diritti dei talassemici

Le nostre pubblicazioni

Malattie rare e sibling

30 giorni sanità

Speciale Testo Unico Malattie Rare

Guida alle esenzioni per le malattie rare

Partner Scientifici

Media Partner


Questo sito utilizza cookies per il suo funzionamento. Maggiori informazioni