La degenerazione maculare indica una condizione in cui la macula, che è la porzione centrale della retina, presenta problematiche degenerative che possono compromette la funzione visiva in maniera anche grave. Il rischio di degenerazione maculare è più frequente col progredire degli anni: si parla, allora, di degenerazione maculare legata all'età (DMLE o AMD), nota anche come degenerazione maculare senile (DMS). La malattia può presentarsi già a 50 anni e la sua incidenza aumenta con il crescere dell’età. In Italia colpisce circa il 2% della popolazione, più di un milione di persone. Si stima che ogni anno, in Italia, si verifichino circa 63mila nuovi casi di degenerazione maculare legata all’età. La degenerazione maculare, inoltre, può presentarsi in forma secca o umida.

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#salvarelavistasipuò

Un sito web e una pagina Facebook per saperne di più sulle malattie della macula e sui diritti dei pazienti

Milano – È partita la campagna #salvarelavistasipuò, un progetto di orientamento promosso da Bayer per supportare le persone affette da maculopatie, patologie che colpiscono la macula, parte centrale della retina, indispensabile per la vista. Si tratta di un sito di contenuti e servizi e una pagina Facebook dedicati ai pazienti, ai loro familiari e ai caregiver, per saperne di più sulla malattia e sui diritti dei pazienti stessi.

Milano – Bayer ha annunciato l’approvazione da parte della Commissione Europea di un nuovo schema di trattamento per aflibercept, che consentirà ai medici di estendere gli intervalli fra le iniezioni, trattando sempre in modo proattivo i pazienti affetti da degenerazione maculare senile neovascolare (wAMD – wet Age-related Macular Degeneration). Grazie al nuovo schema di trattamento, già nel primo anno di terapia i medici potranno estendere gli intervalli fra le iniezioni, in base agli esiti visivi e/o anatomici.

Milano – Novartis ha annunciato nuovi dati positivi su brolucizumab (RTH258) nella degenerazione maculare neovascolare senile (nAMD, neovascular age-related macular degeneration) provenienti da un’analisi secondaria degli studi clinici di Fase III HAWK e HARRIER. I risultati hanno dimostrato che i pazienti valutati come idonei a una frequenza di trattamento ogni 12 settimane durante le prime 12 settimane dopo la fase di carico sono stati in grado di mantenere questo intervallo trimestrale fino alla settimana 48.

Il trattamento ha permesso un parziale recupero della vista ma è stato testato soltanto in due pazienti. Ulteriori studi sono necessari per accertare efficacia e sicurezza dell'approccio terapeutico

Un recente studio, pubblicato su Nature Biotechnology, descrive i promettenti risultati di un trial di Fase I in cui due pazienti affetti da degenerazione maculare senile (DMS) in forma umida sono stati sottoposti a un nuovo trattamento sperimentale basato sul trapianto di cellule dell’epitelio pigmentato della retina, le quali sono state prodotte in laboratorio a partire da cellule staminali embrionali.

Bayer ha presentato all’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) nuovi dati, per aggiornare le attuali informazioni di prodotto, relativi ad aflibercept per il trattamento del deficit visivo dovuto alla forma umida della degenerazione maculare senile (wet AMD o wAMD). Gli studi recenti, infatti, dimostrano la possibilità di un’estensione dell’intervallo di dosaggio nel primo anno di trattamento. Se approvata, questa opzione terapeutica alternativa consentirebbe ai medici di prolungare l’intervallo fra un’iniezione e l’altra, fino a 12 settimane e oltre, a seconda della necessità del singolo paziente nel primo anno di trattamento.

Il 74% degli intervistati non sa che basta un semplice esame oculistico per una diagnosi precoce

Nei giorni scorsi sono stati presentati i risultati della prima indagine a livello nazionale sulla degenerazione maculare (DM), che ha rilevato l’opinione di un campione rappresentativo della popolazione italiana sopra i cinquant’anni. La ricerca, condotta dall’istituto Lorien Consulting, in collaborazione con il Centro Ambrosiano Oftalmico (CAMO), ha dato la possibilità di dare voce anche a chi soffre di questa patologia, ovvero oltre il 5,3% della popolazione ultracinquantenne, per un totale stimato di 1.400.000 pazienti in Italia.

È quanto emerge dai risultati del progetto 'Value Blindness Care', promosso da VIHTALI, spin-off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con Novartis

Roma - La Degenerazione Maculare Legata all’Età (DMLE o AMD), nota anche come degenerazione maculare senile, è una delle principali malattie cronico-degenerative nei soggetti con più di 55 anni. L’incidenza aumenta con l’aumentare dell’età e la patologia si presenta soprattutto dopo i 75 anni, rappresentando la prima causa di cecità nei Paesi di maggior benessere e la terza in assoluto. Secondo le stime dell’International Agency for the Prevention of Blindness (IAPB), il 5% della cecità mondiale è dovuto all’AMD, una percentuale che sale al 41% nei Paesi benestanti.

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