La degenerazione maculare indica una condizione in cui la macula, che è la porzione centrale della retina, presenta problematiche degenerative che possono compromette la funzione visiva in maniera anche grave. Il rischio di degenerazione maculare è più frequente col progredire degli anni: si parla, allora, di degenerazione maculare legata all'età (DMLE o AMD), nota anche come degenerazione maculare senile (DMS). La malattia può presentarsi già a 50 anni e la sua incidenza aumenta con il crescere dell’età. In Italia colpisce circa il 2% della popolazione, più di un milione di persone. Si stima che ogni anno, in Italia, si verifichino circa 63mila nuovi casi di degenerazione maculare legata all’età. La degenerazione maculare, inoltre, può presentarsi in forma secca o umida.

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Il 74% degli intervistati non sa che basta un semplice esame oculistico per una diagnosi precoce

Nei giorni scorsi sono stati presentati i risultati della prima indagine a livello nazionale sulla degenerazione maculare (DM), che ha rilevato l’opinione di un campione rappresentativo della popolazione italiana sopra i cinquant’anni. La ricerca, condotta dall’istituto Lorien Consulting, in collaborazione con il Centro Ambrosiano Oftalmico (CAMO), ha dato la possibilità di dare voce anche a chi soffre di questa patologia, ovvero oltre il 5,3% della popolazione ultracinquantenne, per un totale stimato di 1.400.000 pazienti in Italia.

È quanto emerge dai risultati del progetto 'Value Blindness Care', promosso da VIHTALI, spin-off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, in collaborazione con Novartis

Roma - La Degenerazione Maculare Legata all’Età (DMLE o AMD), nota anche come degenerazione maculare senile, è una delle principali malattie cronico-degenerative nei soggetti con più di 55 anni. L’incidenza aumenta con l’aumentare dell’età e la patologia si presenta soprattutto dopo i 75 anni, rappresentando la prima causa di cecità nei Paesi di maggior benessere e la terza in assoluto. Secondo le stime dell’International Agency for the Prevention of Blindness (IAPB), il 5% della cecità mondiale è dovuto all’AMD, una percentuale che sale al 41% nei Paesi benestanti.

Origgio – Novartis, leader globale in oftalmologia, ha annunciato che RTH258 (brolucizumab) 6 mg ha raggiunto l’endpoint primario e secondario in due studi di Fase III, HAWK e HARRIER. Anche brolucizumab 3 mg, valutato nello studio HAWK, ha raggiunto questi endpoint. Questi studi registrativi hanno arruolato oltre 1800 pazienti con degenerazione maculare senile neovascolare (nAMD, neovascular age-related macular degeneration) in 400 centri di tutto il mondo, di cui 11 in Italia.

Gli scienziati hanno sostituito cellule della retina con quelle della pelle. Molti italiani non sanno di essere malati

Nuova speranza per le persone affette da maculopatie. Degli scienziati giapponesi sono infatti riusciti ad eseguire un intervento basato su una terapia cellulare senza precedenti al mondo. I ricercatori hanno prelevato delle cellule dalla sua pelle: le hanno trasformate in cellule della retina e trasferite nei suoi occhi colpiti da una grave variante di maculopatia. Patologia che porta spesso alla completa perdita della vista.

Un team di ricercatori dell’Harvard Medical School, Massachusetts Eye and Ear, in collaborazione con gli esperti dell’Università di Creta, ha scoperto che la degenerazione maculare legata all’età (AMD), la principale causa di cecità nei paesi sviluppati, potrebbe essere trattata con farmaci ipocolesterolemizzanti, in particolare le statine. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica EBioMedicine.

Milano –  In Italia, quasi il 50% dei malati di maculopatia degenerativa legata all’età non conosce il proprio disturbo visivo e lo sottovaluta o non ammette il problema (29%) nonostante si tratti di una malattia diffusa che colpisce circa un milione di persone nel nostro Paese.
Coloro i quali decidono invece di rivolgersi con tempestività ad un medico oculista del territorio nel 29% hanno riscontrato criticità nell’accesso alle cure: liste d’attesa (29%), mancata diagnosi (17%), errata terapia (7%), disservizi (11%) ecc.

Manchester, UK – Il Manchester Royal Eye Hospital e Second Sight Medical Products, Inc. ('Second Sight' o 'l’Azienda'), annunciano oggi che sono entusiasti dei primi test condotti su un paziente affetto da degenerazione maculare secca legata all’età (AMD/DMLE) che per primo al mondo ha ricevuto 'l’occhio bionico' Argus II.  
Paulo Stanga, Consulente Oftalmologo e Chirurgo Vetroretinico al Manchester Royal Eye Hospital e Professore di Oftalmologia e Rigenerazione Retinica all’Università di Manchester, ha detto che i primi test sull’80enne Ray Flynn, hanno dimostrato come abbia percezione della visione centrale per la prima volta da molti anni.
Accendendo il Sistema Argus II, Ray Flynn è in grado di distinguere la sagoma delle persone e degli oggetti persino se i suoi occhi restano chiusi, questo prova che non sta usando nulla di ciò che rimane della sua visione naturale per identificare le forme e i contorni.

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