La degenerazione maculare indica una condizione in cui la macula, che è la porzione centrale della retina, presenta problematiche degenerative che possono compromette la funzione visiva in maniera anche grave. Il rischio di degenerazione maculare è più frequente col progredire degli anni: si parla, allora, di degenerazione maculare legata all'età (DMLE o AMD), nota anche come degenerazione maculare senile (DMS). La malattia può presentarsi già a 50 anni e la sua incidenza aumenta con il crescere dell’età. In Italia colpisce circa il 2% della popolazione, più di un milione di persone. Si stima che ogni anno, in Italia, si verifichino circa 63mila nuovi casi di degenerazione maculare legata all’età. La degenerazione maculare, inoltre, può presentarsi in forma secca o umida.

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Nuova formulazione a tutela della sicurezza del paziente. Terapia ancora più personalizzata grazie al nuovo schema posologico

Arriva in Italia la prima siringa pre-riempita monouso che consente la somministrazione intravitreale di ranibizumab (Lucentis®) per il trattamento delle maculopatie. La siringa, contenente una soluzione di ranibizumab pronta all’uso, sfrutta una tecnologia innovativa con chiusura a vite dell’ago (Luer Lock®), che garantisce non solo una maggiore precisione dell’iniezione, ma anche una maggiore sicurezza di somministrazione riducendo il potenziale rischio di eventi avversi correlati alla sterilità.

Questa la denuncia dell'Associazione ammalati di maculopatia

L'Associazione ammalati di maculopatia lancia un allarme: il reparto di oculistica del Presidio Ospedaliero Santa Chiara di Trento, a causa di un'insufficienza nel personale medico, molto probabilmente non sarà più in grado di garantire l'adempimento delle prestazioni già prenotate, tanto meno potrà prendere in carico nuovi pazienti. La situazione appare piuttosto grave, soprattutto se si pensa che in Trentino i pazienti con maculopatia sono circa 19 mila.

Aflibercept è stato raccomandato dal CHMP (European Committee for Medicinal Products for Human Use) per il trattamento del danno visivo causato da edema maculare diabetico (DME). La dose raccomandata è di 2 milligrammi (mg) di aflibercept da iniettare nell’occhio, equivalente a 50 microlitri. Il trattamento con aflibercept viene iniziato con una iniezione al mese per cinque dosi consecutive, seguite da un’iniezione ogni due mesi, senza necessità di monitoraggio fra le iniezioni. Dopo i primi 12 mesi di trattamento l’intervallo fra i trattamenti può essere esteso sulla base dei risultati visivi e anatomici. La decisione finale della commissione europea è attesa nei prossimi mesi.

Il Direttore Generale dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) Luca Pani ha manifestato la sua approvazione nei confronti delle iniziative per la lotta alle maculopatie promosse dalla Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale (FIMMG) e dall'associazione FederAnziani. “L’AIFA- ha commentato Pani- “accoglie con grande favore l’idea lanciata da FederAnziani e FIMMG di monitorare gli effetti del trattamento delle maculopatie attraverso un call center dedicato e una comunicazione diretta e capillare con i pazienti negli studi dei medici di medicina generale e nei centri anziani, ed esprime la disponibilità a far parte dell’Advisory Board che si occuperà di coordinare il progetto”.

La casa farmaceutica Novartis ha reso noto di aver stipulato un accordo con Ophthotech Corporation che le garantisce i diritti commerciali esclusivi del farmaco sperimentale Fovista nei territori al di fuori degli Stati Uniti. Fovista rappresenta un aptamero anti-PDGF attualmente studiato, in combinazione con agenti anti-VEGF, per il trattamento dei pazienti affetti da degenerazione maculare senile in forma umida (wAMD). Novartis svilupperà anche una formulazione combinata di Fovista con una molecola anti-VEGF di sua proprietà.

Durante il Congresso annuale di ARVO (Association for Vision and Research in Ophthalmology) sono stati presentati i risultati di uno studio di fase I/II condotto sul farmaco sirolimus rivolto a pazienti affetti da atrofia geografica associata a Degenerazione Maculare Senile (AMD).
L’AMD è la causa principale di cecità tra gli adulti di età superiore ai 55 anni nei Paesi sviluppati e si può manifestare in due forme: quella neovascolare (umida o essudativa) e quella secca.

Milano- La SIFO manifesta apprezzamento sul parere espresso dal CSS relativamente all’utilizzo di bevacizumab nella terapia della degenerazione maculare senile e alla necessità di garantirne la sterilità del confezionamento in monodose attraverso le Farmacie Ospedaliere in possesso dei requisiti necessari  e la somministrazione in Centri Specializzati.
“L’allestimento di bevacizumab per uso intravitreale è una preparazione galenica magistrale sterile”, spiega Laura Fabrizio, Presidente della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie (SIFO), “ Tale allestimento deve, a norma di Legge, essere effettuato in stretta osservanza delle Norme di Buona Preparazione della Farmacopea Ufficiale e, quindi, in specifici laboratori centralizzati in Farmacia Ospedaliera e sotto la responsabilità del Farmacista Specializzato”.

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