Le amiloidosi rappresentano un grande gruppo di malattie caratterizzate dall'accumulo patologico, in sede extracellulare, di materiale proteico insolubile, denominato amiloide o sostanza amiloide. Si tratta, in genere, di malattie multisistemiche che compromettono la funzionalità di vari organi vitali, in modo particolare di reni, cuore, apparato gastrointestinale, fegato, cute, nervi periferici e occhi. Attualmente, si conoscono circa 30 tipologie di amiloidosi, ereditarie o meno, classificate in base ai segni clinici e alle caratteristiche biochimiche della sostanza amiloide coinvolta.

Il codice di esenzione dell'amiloidosi è RCG130 ("Amiloidosi sistemiche").

La sezione Amiloidosi è realizzata grazie al contributo non condizionante di Alnylam.

Alnylam

Alcune delle forme più frequenti di amiloidosi sono:
- amiloidosi AA (amiloidosi infiammatoria o secondaria): è causata da un'infezione di lunga durata o da una malattia infiammatoria (ad esempio artrite reumatoide, osteomielite o febbre mediterranea familiare) ed è caratterizzata un’eccessiva produzione della proteina amiloide sierica A (SAA). Di solito la patologia esordisce colpendo i reni ma possono essere coinvolti anche altri organi, come il fegato e la milza.
- amiloidosi AL (amiloidosi da immunoglobuline o da catene leggere): si verifica quando le plasmacellule producono un’eccessiva quantità di catene leggere, un particolare frammento delle immunoglobuline. La patologia può causare danni a carico di numerosi organi e tessuti, come intestino, muscoli, articolazioni, nervi, pelle, cuore, fegato, milza e reni.
- amiloidosi ATTR (amiloidosi da transtiretina): è dovuta ad un dannoso accumulo organico della proteina transtiretina (TTR). La malattia può avere un’origine genetica (amiloidosi ereditaria da transtiretina) oppure può essere correlata all’età (amiloidosi senile o da transtiretina wild-type). Gli organi maggiormente colpiti sono il cuore e il sistema nervoso autonomo e periferico.

In Italia, per i pazienti affetti da amiloidosi ereditaria è attiva fAMY Onlus (Associazione Italiana Amiloidosi Familiare).

Consulta il nostro servizio L'ESPERTO RISPONDE: clicca QUI per accedere alla sezione dedicata all'amiloidosi.

Scarica il Quaderno “AmyTour, pazienti e medici dialogano sull'amiloidosi, realizzato da Osservatorio Malattie Rare in collaborazione con fAMY Onlus-Associazione Italiana Amiloidosi Familiare.

Scarica la guida “Guida ai diritti esigibili dei pazienti con amiloidosi cardiaca”, edita da Rarelab, con il patrocinio di Conacuore ODV - Coordinamento Nazionale Associazioni del CuorefAMY - Associazione Italiana Amiloidosi Familiare OnlusFondazione Italiana per il Cuore e con il contributo non condizionante di Pfizer.

Amiloidosi, nuovi dati sul farmaco patisiran

Il dato è emerso dalla valutazione di 40 pazienti italiani che hanno avuto accesso alla terapia prima della sua approvazione, attraverso un programma di uso compassionevole

Il farmaco patisiran ha dimostrato di aver ampiamente stabilizzato la malattia nei pazienti italiani con amiloidosi hATTR che hanno avuto accesso al trattamento, prima della sua approvazione normativa, attraverso un programma di uso compassionevole. È la conclusione dei ricercatori che hanno esaminato i dati di questi pazienti, particolarmente interessanti perché relativi a un follow-up della durata di quattro anni. Lo studio – multicentrico, osservazionale e retrospettivo – è stato appena pubblicato sulla rivista Neurological Sciences.

Uno studio italiano sull’amiloidosi AA

Ricercatori del San Matteo di Pavia hanno messo a punto un sistema di stadiazione della patologia che può essere utile allo sviluppo di nuove terapie

Sulla prestigiosa rivista Journal of the American Society of Nephrology è stato pubblicato uno studio condotto da Marco Bassett, ricercatore del Centro per lo Studio e la Cura delle Amiloidosi Sistemiche del Policlinico San Matteo di Pavia, riferimento nazionale e internazionale per tali patologie, diretto da Giovanni Palladini. Il dottor Basset, insieme ad altri ricercatori del Policlinico San Matteo e dell’Heidelberg University Hospital, ha ideato un sistema di stadiazione che predice il rischio di morte e il rischio di dialisi nei pazienti affetti da amiloidosi AA.

Prof. Stefano Perlini - amiloidosi hATTR con cardiomiopatia

Il prof. Stefano Perlini (Pavia): “Nello studio clinico APOLLO-B il farmaco ha raggiunto l’endpoint primario, mostrando un significativo beneficio nel test del cammino in 6 minuti”

Pavia – È ormai assodato che il farmaco patisiran sia efficace per i pazienti affetti da amiloidosi ereditaria da transtiretina (hATTR) con polineuropatia allo stadio I e II: la dimostrazione è giunta dai risultati dello studio APOLLO, che hanno fatto emergere come il medicinale, attraverso un meccanismo di silenziamento genico chiamato RNA interference, conduca a una sostanziale riduzione della concentrazione di transtiretina nel fegato, e quindi a una prognosi migliore.

Amiloidosi AL - cure

La testimonianza di Francesco Utzeri, dalla collaborazione di successo fra i centri di Cagliari e Pavia alla delusione per i contributi economici negati dalla Regione sarda

Monserrato (Cagliari) – Riconoscenza nei confronti dei medici ma anche delusione per l'indifferenza da parte delle istituzioni: sono questi i due sentimenti che animano il racconto di Francesco Utzeri, 73enne di Monserrato, paese in provincia di Cagliari. Tutto inizia nel febbraio 2018, quando Utzeri, all'epoca 67 anni, accusa un malessere generale: la guardia medica lo indirizza al Pronto Soccorso dell'Ospedale Brotzu di Cagliari, dove, dopo un veloce triage, viene ricoverato in Medicina Generale per accertamenti e poi dimesso dopo tre giorni con una diagnosi di ipertensione.

Amiloidosi hATTR e sintomi gastrointestinali

Un sondaggio ha riscontrato che i gastroenterologi non vengono coinvolti a sufficienza nel team multidisciplinare: solo il 19% di loro si ritiene preparato nella gestione della patologia

La stragrande maggioranza dei gastroenterologi italiani è inesperta nella gestione dei pazienti affetti da amiloidosi: è ciò che emerge da un sondaggio, i cui risultati sono appena apparsi sulla rivista Digestive and Liver Disease. Le manifestazioni gastrointestinali sono comuni in tutti i genotipi di amiloidosi ereditaria da transtiretina (hATTR). Sono tuttavia scarsamente specifiche e il loro riconoscimento come parte della malattia è complicato: il risultato è un gran numero di diagnosi errate, perché la patologia viene confusa con altre condizioni più comuni.

Farmaci

Nello studio clinico NEURO-TTRansform, il farmaco ha soddisfatto tutti gli obiettivi co-primari e secondari della sperimentazione

Sulla rivista The Journal of the American Medical Association (JAMA) sono stati recentemente pubblicati i risultati positivi dello studio di Fase III NEURO-TTRansform, condotto per valutare l’impiego del farmaco sperimentale eplontersen nel trattamento di pazienti con polineuropatia causata da amiloidosi ereditaria da transtiretina (ATTRv-PN), risultati che confermano il favorevole profilo di efficacia e sicurezza della terapia.

Ricerca scientifica

Due nuovi studi spiegano come è possibile rilevare i pazienti affetti dalla patologia: con l'aiuto di un algoritmo basato sull'apprendimento automatico o tramite screening genetico

Palermo – Quali sono i segnali d'allarme (in inglese “red flag”) per l'amiloidosi ereditaria da transtiretina (hATTR), quei sintomi che dovrebbero indurre il medico a sospettare la patologia? A rispondere a questa domanda è stato un algoritmo chiamato XGBoost, basato sull'apprendimento automatico (in inglese “machine learning”), una branca dell'intelligenza artificiale che si sta rivelando sempre più utile anche nel campo della medicina. Come spiegato in uno studio pubblicato su Brain Sciences, un team di medici italiani ha ‘insegnato’ all'algoritmo a riconoscere quei fattori clinici che potrebbero essere predittivi di un test genetico positivo. Primo autore di questo lavoro è il dr. Vincenzo Di Stefano, del Dipartimento di Biomedicina, Neuroscienze e Diagnostica avanzata dell'Università di Palermo.

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