La malattia di Parkinson, scoperta agli inizi del 1800 da James Parkinson, venne chiamata per oltre un secolo “paralisi agitante” e anche “morbo di Parkinson”. Colpisce in modo indistinto i due sessi e può esordire a qualsiasi età, anche se, in prevalenza, i sintomi si riscontrano in pazienti sopra i 60 anni, raramente in pazienti sopra i 40 e in casi rarissimi in persone più giovani. Si tratta di un disturbo che colpisce il sistema nervoso centrale; il sintomo generalmente più evidente è il tremore, ma non basta questo per stabilire la diagnosi. Altri sintomi possono essere rigidità, lentezza nei movimenti, debolezza, problemi di equilibrio e postura ricurva.
Il codice di esenzione della malattia di Parkinson è 038 (Malattie croniche – Morbo di Parkinson e altre malattie extrapiramidali).

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Il team di studio di Giovanni Piccoli

Lo studio dell’Università di Trento, finanziato da Fondazione Telethon, apre nuove prospettive per la comprensione delle patologie della terza età

Trento – Grazie allo studio di una rara forma ereditaria della malattia di Parkinson, ricercatori dell’Università di Trento hanno descritto un nuovo meccanismo patologico alla base della malattia che potrebbe in futuro essere sfruttato in chiave terapeutica anche per le forme non genetiche. Pubblicato sulla rivista Brain, il lavoro è stato coordinato da Giovanni Piccoli, ricercatore del Dipartimento di Biologia cellulare, computazionale e integrata (Cibio), con il supporto del programma carriere della Fondazione Telethon, l’Istituto Telethon Dulbecco.

Laboratorio per la Valutazione del Sistema Nervoso Autonomo

Il centro è in grado di eseguire in soli 60 minuti test funzionali che rivelano l’alterazione del sistema nervoso autonomo

Milano – Studiare i sintomi disautonomici cioè del sistema nervoso autonomo (quello che innerva i visceri) nel Parkinson già nelle fasi iniziali di malattia, comprenderne la sua evoluzione e differenziarla dagli altri parkinsonismi atipici: è questo quello che è possibile fare grazie al nuovo Laboratorio per la Valutazione del Sistema Nervoso Autonomo installato presso l’ASST Gaetano Pini-CTO di Milano, realizzato con il Centro Parkinson e Parkinsonismi dell’ASST Gaetano Pini-CTO di Milano e con il contributo della Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson.

Farmaci

Uno studio italiano evidenzia un miglioramento della disabilità motoria negli stadi avanzati di malattia

Milano – La levodopa è da più di 50 anni il trattamento sintomatico d’elezione per la malattia di Parkinson: la sua efficacia sui sintomi motori ha tuttavia oscurato la capacità di comprendere appieno gli aspetti relativi al suo meccanismo d'azione, l'efficacia differenziale sui sintomi motori, l'evoluzione delle complicanze motorie e, paradossalmente, anche la durata del suo effetto. Proprio quest’ultimo è stato oggetto dello studio sulla popolazione africana appena pubblicato sulla prestigiosa Rivista scientifica Brain, realizzato dai Ricercatori della Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson, della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano e del Centro Parkinson e Parkinsonismi dell’ASST Gaetano Pini-CTO in collaborazione con neurologi e altri medici locali.

Numeri Parkinson

Sono i dati di 3 mesi di ParkinsonCare, l’iniziativa solidale di Parkinson Italia Onlus e Careapt

Milano - Sebbene l’avvio della fase 2 nella gestione dell’emergenza Coronavirus abbia determinato la ripresa delle attività ambulatoriali ed ospedaliere non urgenti, con il progressivo allentamento delle misure di sicurezza, le oltre 260.000 persone con malattia di Parkinson in Italia rappresentano, per età e condizioni di salute, una delle categorie di pazienti fragili da proteggere. Per continuare a proteggerle senza privarle dell’accesso ai servizi sanitari, una risposta concreta arriva dalla telemedicina e, in particolare, dalla teleassistenza infermieristica specializzata fornita da ParkinsonCare. Il servizio, ideato da Careapt, start up del gruppo Zambon, e reso gratuito fin dalle primissime fasi dell’emergenza grazie alla collaborazione con Confederazione Parkinson Italia Onlus, vede estesa la gratuità fino al 30 settembre.

Coronavirus

Il dato emerge da uno studio condotto dall’ASST Gaetano Pini-CTO di Milano

Milano – Uno studio scientifico per capire meglio il rapporto tra malattia di Parkinson e COVID-19 e provare a stabilire se i pazienti affetti da questa patologia sono maggiormente esposti al rischio di contrarre il virus e sviluppare forme più severe di infezione. È questo il focus della ricerca condotta presso il Centro Parkinson e Parkinsonismi dell’ASST Gaetano Pini-CTO di Milano con il contributo della Fondazione Grigioni per il Morbo di Parkinson, e pubblicata sull’importante rivista scientifica Movement Disorders.

Mano

Oltre 50 neurologi volontari dell’Accademia LIMPE-DISMOV a disposizione dei pazienti, sia online, sia al telefono

“Non vi lasceremo soli”: questo il monito congiunto di Accademia LIMPE-DISMOV e Fondazione LIMPE per il Parkinson Onlus in risposta all’emergenza COVID-19 che da settimane sta flagellando il nostro Paese. L’Accademia LIMPE – DISMOV e la Fondazione LIMPE per il Parkinson Onlus sono le principali realtà scientifiche che si occupano della cura della malattia di Parkinson e dei disturbi del movimento.

In merito alle notizie diffuse su possibili carenze, l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) precisa che il medicinale Sinemet® (carbidopa/levodopa), indicato nel trattamento della malattia di Parkinson e della sindrome parkinsoniana, è attualmente disponibile nelle confezioni 100mg + 25mg compresse (50 compresse) e 200mg + 50mg compresse a rilascio modificato (30 compresse). Su tali confezioni può ancora registrarsi una discontinuità della disponibilità nelle singole rivendite, legata all’elevata richiesta generata a seguito del precedente stato di carenza.

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