neurofibromatosi, dottoressa Ida Milanesi“Uno di quegli eroi silenziosi che dedicano la propria vita a far del bene alle persone e che si alzano ogni mattina con la motivazione almeno di provarci con tutte le proprie forze”
(da Il forum italiano sul neurinoma del nervo acustico)

Tra le tre vittime del tragico incidente ferroviario di Pioltello (Milano), avvenuto il 25 gennaio 2018, c’è anche la dottoressa Ida Maddalena Milanesi, dirigente medico dello staff di radioterapia dell’I.R.C.C.S. Istituto Neurologico Carlo Besta di Milano: professionista di prim'ordine e persona dotata di straordinaria sensibilità, la donna ha rappresentato un vero e proprio punto di riferimento per i pazienti affetti da neurofibromatosi di tipo 2 (NF2), una malattia genetica associata allo sviluppo di diverse forme tumorali.

L’importanza dell'operato della dottoressa Milanesi appare evidente nel momento in cui si contestualizza la realtà della neurofibromatosi di tipo 2: una patologia rara, che insorge in bambini, adolescenti e giovani adulti, e che comporta la formazione di tumori multipli al cervello, al midollo spinale e ai nervi periferici. La NF2 è poco conosciuta e ha conseguenze gravissime sulla salute - fisica e psicologica - e sulla vita quotidiana dei malati (sordità completa, difficoltà nella deambulazione e molti altri deficit neurologici caso-specifici). Gli istituti con staff medici adeguati alla gestione e al trattamento di questa malattia sono esigui e questo rende ancor più importante il lavoro della dottoressa Milanesi, accrescendo il valore del suo impegno come medico.

Dotata di profonda empatia e umanità, la 'dottoressa Ida', come veniva affettuosamente chiamata, è stata in grado di accompagnare e assistere i suoi pazienti e i loro familiari, resi fragilissimi dal punto di vista umano, lungo l’arduo percorso legato a questa patologia. La dottoressa Milanesi viene ricordata per il sorriso, l’entusiasmo e l’infinita dedizione per i malati, qualità da non sottovalutare nella realtà attuale, in cui la vicinanza e la sintonia tra medico e paziente non può darsi per scontata, pur essendo importantissima per chi deve affrontare un percorso terapeutico delicato.

L'attività di Ida Milanesi presso l’Istituto Neurologico Carlo Besta permetteva il trattamento dei pazienti italiani affetti da NF2 (e non solo), spesso costretti a fare lunghi viaggi della speranza verso Paesi più all’avanguardia in questo campo, come Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti. La donna si occupava di Neuroncologia e di trattamenti chemio e radioterapici dei tumori primitivi e secondari del sistema nervoso centrale, ed era attiva nell’ambito del Cyberknife (Stereotactic Radiosurgery System), un sistema di radiochirurgia robotico capace di raggiungere tutte le sedi del corpo e di intervenire senza intaccare il tessuto sano circostante. Questa tecnica innovativa, da lei fortemente voluta e portata al Besta, ha permesso a moltissimi pazienti di avvalersi di una tecnologia all’avanguardia nel campo della chirurgia di precisione.

La dottoressa Milanesi, con estremo tatto e grande capacità comunicativa, riusciva a spiegare ai malati di NF2 quali terapie fossero le più adeguate, senza dar loro false illusioni ma rendendoli consapevoli di ogni eventuale rischio di recidiva di malattia. Grazie alla sua gentilezza, oltre che alla competenza e professionalità, è rimasta nel cuore di pazienti, volontari e colleghi, come dimostrano le loro stesse parole. Commenti, blog e interviste, racchiudono infatti l’affetto e il rispetto nei confronti della 'dottoressa Ida', una donna e una professionista apprezzata da tutti coloro i quali hanno avuto la fortuna di incontrarla. Al giorno d’oggi, tutti in ambito medico parlano della centralità del paziente inteso come “persona” e non come “caso clinico”: con la dottoressa Milanesi, questa centralità era reale.

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