Uno studio austriaco ha evidenziato i vantaggi di questo regime dietetico in 11 pazienti pediatrici

VIENNA (AUSTRIA) – L'iperchilomicromemia familiare, o deficit di lipoproteina lipasi (LPL), è un raro disturbo autosomico recessivo del metabolismo delle lipoproteine, che si stima si verifichi in un caso su un milione di persone in forma omozigote. I soggetti affetti da deficit di LPL mostrano un'ipertrigliceridemia molto grave, spesso accompagnata da ricorrenti attacchi di pancreatite.

Qualora non sia possibile raggiungere dei livelli accettabili di trigliceridi con dei cambiamenti nello stile di vita, possono essere applicati due diversi regimi dietetici, attualmente considerati trattamenti di prima linea per questa condizione in età pediatrica. I trigliceridi a catena media (MCT) possono essere utilizzati per il trattamento a breve termine dei neonati e dei bambini con chilomicronemia primaria; un'altra soluzione terapeutica è l'uso di acidi grassi omega-3.

Quest'ultima opzione è stata esaminata da uno studio pubblicato sulla rivista European Journal of Clinical Nutrition. Tre studiosi dell'Istituto di Nutrizione Clinica di Vienna e dell'Università di Graz hanno raccolto i dati di 11 pazienti dai 2 mesi ai 17 anni di età con deficit di LPL, diagnosticati nei loro centri tra il 1997 e il 2007.

Tutti i pazienti sono stati trattati con una dieta povera di grassi, e in aggiunta un gruppo di cinque soggetti ha ricevuto degli integratori di acidi grassi omega-3 per un periodo di almeno 5 mesi. La dose media era di 4 g, che equivale a 530 mg per chilogrammo di peso corporeo al giorno. Durante il periodo di studio, in nessuno dei pazienti sono stati osservati episodi di dolore addominale, pancreatiti o xantomi.

Il risultato è stato netto: entrambe le diete sono in grado di abbassare il livello dei trigliceridi, tuttavia quella a basso contenuto di grassi arricchita con omega-3 porta ad un effetto più pronunciato. È stata rilevata infatti una differenza statisticamente significativa nella concentrazione dei trigliceridi, inferiore nel gruppo omega-3.

Gli autori forniscono dunque una prima evidenza che una dieta a basso contenuto di grassi integrata con omega-3 si traduce in una marcata diminuzione dei trigliceridi nei pazienti pediatrici affetti da deficit di LPL. Tuttavia, data la dimensione del campione, molto piccola a causa della bassa prevalenza della malattia, saranno necessari ulteriori studi per valutarne la sicurezza e gli effetti a lungo termine.

Seguici sui Social

Iscriviti alla Newsletter

Iscriviti alla Newsletter per ricevere Informazioni, News e Appuntamenti di Osservatorio Malattie Rare.

Sportello Legale OMaR

Tumori pediatrici: dove curarli

Tutti i diritti dei talassemici

Le nostre pubblicazioni

Malattie rare e sibling

30 giorni sanità

Speciale Testo Unico Malattie Rare

Guida alle esenzioni per le malattie rare

Partner Scientifici

Media Partner


Questo sito utilizza cookies per il suo funzionamento. Maggiori informazioni