65° Congresso Nazionale della Società Italiana di Nefrologia

Il punto sulla gestione della patologia al 65° Congresso Nazionale della Società Italiana di Nefrologia (SIN)

Roma - SIN e Ministero della Salute insieme per un PPDTA (Percorso Preventivo Diagnostico Terapeutico Assistenziale) della malattia renale cronica (MRC), patologia che rappresenta una priorità per la salute pubblica per rilevanza epidemiologica, gravità, peso assistenziale ed economico. Novità terapeutiche per rallentare la progressione del danno renale, verso una cura della MRC. Nuove opportunità di salute, tra sfide e prospettive aperte dallo xenotrapianto, e capisaldi della nefrologia italiana nella gestione dei pazienti nefropatici, con particolare attenzione al delicato equilibrio danno renale e gravidanza. E, ancora, dialisi peritoneale ed emodialisi a confronto: tutte le risposte nel report ALTEMS. Queste alcune delle novità presentate oggi in apertura del 65° Congresso Nazionale della Società Italiana di Nefrologia, in programma dal 16 al 19 ottobre a Riccione.

Pacemaker bicamerale per malattie cardiache

Presentato durante l’evento “La cardiologia che batte al ritmo del futuro”, il device offre nuove speranze a migliaia di pazienti

Dal pacemaker tradizionale, visibile, con i cateteri, un po’ invasivo e limitante, si è passati a quello senza fili, ma con il grosso limite di non poter sincronizzare entrambe le camere cardiache. Oggi, in ambito cardiologico, la tecnologia ha fatto un passo in più: un pacemaker leadless (senza cateteri) bicamerale. Si chiama AVEIR DR, è prodotto da Abbott ed è il primo al mondo. Questo dispositivo all'avanguardia promette di trasformare radicalmente l'approccio al trattamento delle bradiaritmie, offrendo nuove speranze a migliaia di pazienti. Il dispositivo è circa dieci volte più piccolo di un pacemaker tradizionale, meno di una batteria AAA. Appena certificato in Europa (Certificato CE, 3 giugno 2024, Organismo notificato 0123), sono già stati eseguiti i primi impianti in Italia.

Malattie del cuore - Intervista al prof. Condorelli

Intervista al Prof. Gianluigi Condorelli, Direttore Dipartimento Cardiovascolare Humanitas (Milano)

Le malattie cardiache sono tra le principali cause di morte nel mondo occidentale. E in oltre il 50% dei casi potrebbero essere evitabili. Sono considerate patologie complesse e multifattoriali, sono il risultato di un'interazione intricata tra il nostro patrimonio genetico e l'ambiente in cui viviamo. Fattori come l'alimentazione, il fumo, la qualità del sonno e l'ambiente circostante giocano un ruolo cruciale nel loro sviluppo. Anche se una persona può avere una predisposizione genetica a queste malattie, uno stile di vita sano può significativamente ridurre il rischio di svilupparle. Ne abbiamo parlato con il Professor Gianluigi Condorelli, Direttore del Dipartimento Cardiovascolare dell’ospedale Humanitas di Rozzano (Mi).

Pacemaker senza fili per malattie cardiache

Intervista al Prof. Antonio Curnis (Ospedali Civili di Brescia)

Se c’è un settore in cui le tecnologie stanno facendo passi in avanti vertiginosi è proprio quello della cardiologia interventistica. Tra le innovazioni più significative degli ultimi anni, i pacemaker leadless – senza uso dei cateteri – stanno emergendo come una soluzione promettente per molti pazienti con disturbi del ritmo cardiaco. E se fino a poco tempo fa erano disponibili in versione monocamerale, da poco questi dispositivi consentono anche la stimolazione bicamerale (sia per l’atrio, sia per il ventricolo). I vantaggi sono molti: procedure meno invasive, minor rischio di infezioni, sono invisibili. Unico svantaggio? Costano molto. Ecco perché al momento non possono essere impiantati in tutti i soggetti che potrebbero beneficiarne. Ne abbiamo parlato con il Professor Antonio Curnis, Primario di cardiologia agli Ospedali Civili di Brescia, uno dei centri di eccellenza in Italia e in Europa per questo tipo di interventi.

Dr. Stefano Alivernini - Artrite reumatoide

Dottor Stefano Alivernini (FIRA): “Diversi profili di infiammazione sinoviale sono associati a differenti risposte ai trattamenti farmacologici”

Milano – Riuscire a offrire soluzioni più efficaci per quella parte, minoritaria, di pazienti con artrite reumatoide che non ottengono la remissione dalla malattia nonostante i diversi trattamenti a disposizione, tra cui molti farmaci avanzati biotecnologici, focalizzandosi sullo studio dell’infiammazione del tessuto sinoviale (la membrana che riveste le articolazioni), in grado di predire la remissione indotta dalle differenti cure e come essa possa essere mantenuta nel tempo. È questo l’obiettivo di alcune recenti ricerche scientifiche in corso, che stanno modificando l’approccio alla gestione di questa impattante patologia.

Screening per diabete e celiachia

È la prima iniziativa di questo genere stabilita da una legge nazionale e punta a identificare per tempo, tra la popolazione sana, le persone a rischio per entrambe le malattie

Essere affetti da una malattia e non saperlo: letta in questo modo poche persone rifiuterebbero di sottoporsi a un test per scoprire se appartengono o meno a tale gruppo. E così è presto spiegata l’utilità di un programma per individuare precocemente le persone a rischio di sviluppare diabete mellito di tipo 1 (T1DM) e celiachia. In un comunicato stampa diramato qualche tempo fa dall’Istituto Superiore di Sanità, si faceva riferimento a una Legge di Stato - la prima al mondo - che stabilisce l’attuazione di un programma di screening nella popolazione pediatrica per la ricerca del diabete di tipo I e della celiachia. Una scelta che equivale a un motivo di vanto per il nostro Paese e conferma l’attenzione nei confronti di patologie così intrinsecamente presenti tra la popolazione generale.

BPCO, approvazione europea per dupilumab

Il farmaco è indicato per pazienti con malattia correlata ad un aumento della concentrazione di eosinofili nel sangue

Milano – La Commissione Europea (CE) ha approvato dupilumab come trattamento aggiuntivo di mantenimento per gli adulti affetti da broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) non controllata e caratterizzata da un aumento degli eosinofili nel sangue. In particolare, l'approvazione riguarda i pazienti che già assumono una combinazione di un corticosteroide per via inalatoria (ICS), un beta2-agonista a lunga durata d'azione (LABA) e un antagonista muscarinico a lunga durata d'azione (LAMA), oppure una combinazione di un LABA e un LAMA se l'ICS non è appropriato.

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