Paul Klee, noto pittore (e violinista, sposato con una musicista, figlio di musicisti) era affetto da sclerosi sistemica (conosciuta anche come sclerodermia). E per questo, da anni, la data della morte del grande artista - il 29 giugno - è stata presa come appuntamento mondiale per ricordare questa malattia autoimmune progressiva e devastante, ancora oggi senza una cura precisa, che conduce ad un inesorabile e lento ispessimento della pelle e conseguentemente degli organi interni. In Italia sarebbero 25 mila le persone che convivono con questa patologia e Klee ne cominciò ad avere i primi sintomi a metà degli anni Trenta. La vicenda del noto artista è stata ricordata recentemente in un articolo su Repubblica.it.
La malattia in genere esordisce con il fenomeno di Raynaud, vasocostrizione episodica delle arterie ed arteriole delle dita delle mani e dei piedi, con insensibilità alle estremità, prima pallide poi cianotiche e poi arrossate dove la circolazione sanguigna avviene con difficoltà.
Klee cominciò ad avere problemi progressivi all'esofago, con le continue difficoltà a deglutire e poi cominciò a respirare con crescente difficoltà, quando i fibromi arrivarono ai polmoni. La morte sopraggiunse il 29 giugno 1940, in clinica a Locarno, pochi giorni prima di aver ottenuto la cittadinanza svizzera (arriverà il 5 luglio).
Come riporta Elena Meli in un articolo sul Corriere della Sera del 2011: "nell'estate del 1935 Klee fu colpito da una violenta broncopolmonite, si indebolì, vide cambiare l'aspetto del suo viso. La pelle si fece più tesa e rigida, la bocca parve assottigliarsi, il naso più affilato. Klee andò da Oskar Naegeli, dermatologo all'Università di Berna, e fu lui probabilmente il primo a riconoscere la sclerodermia...".
Questa malattia ha una causa ancora sconosciuta, ma sembra essere associata a forti stress, come quello che sopportò Klee nel 1933, quando dovette abbandonare a causa del nazismo la Germania e l'insegnamento per approdare, in fuga, in una Svizzera che non lo riconosce.
Nonostante la malattia dal 1935 al 1940 Klee produsse quasi un quarto dei 9mila dipinti e disegni arrivati a noi, quasi 4000 ospitati dal Zentrum Paul Klee di Berna creato da Renzo Piano in un meraviglioso intreccio con l'ambiente.
Particolarmente interessante un quadro del 1935, il primo dalla scoperta della malattia e dei sintomi: "Due occhi profondi come abissi, che ci guardano dalla tela con aria interrogativa e spaesata. Le due linee nere che attraversano del tutto il dipinto segnano il viso, lo "marcano" con una X, come a volerlo cancellare. I colori sono autunnali, sofferti. È Gezeichneter, conosciuto come "L'uomo segnato", (sempre Elena Meli dal Corriere.it). Molto significativo anche il quadro costudito a Berna, datato 1938 (anno delle opere di grande formato), Il grigiore e la costa (o L'uomo grigio e la costa), ovvero l’opera che Klee realizzò dopo che il suo medico gli aveva vietato di fumare e suonare il violino (la musica era grande ispiratrice per Paul Klee). In questo quadro dove in alto a destra appare l'uomo grigio e le penisole sembrano sporgersi in un mare contrassegnato dalle barchette, esplodono i grafemi che richiamano le note musicali: il punto coronato, il punto di valore, le legature, le forcelle di crescendo e diminuendo, la semibreve, la pausa semibreve, croma, pausa croma, pausa semiminima, croma, biscroma semibiscroma. Il linguaggio musicale, disseminato in tante opere di Klee, entra nella pittura attraverso la sensibilità, la ricerca, le mani e le dita rese fragili e così variabili dalla malattia.
Per ulteriori approfondimenti sulla patologia leggi la nostra sezione dedicata alla sclerosi sistemica.
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