Quello al colon retto è uno dei tumori a più alta incidenza in Italia e nel mondo, per entrambi i sessi, dopo quelli alla mammella e alla prostata, eppure sono pochissimi quelli che effettuano preventivamente test e screening per verificarne l'assenza. Una scelta, causata al contempo dalle lunghe trafile burocratiche e da una forte ignoranza del problema. Ogni anno, solo in Italia, circa 20mila i decessi.

Fare uno screening è fondamentale: al momento le tecniche usate sono la ricerca del sangue occulto, colonscopia, colonscopia virtuale. La colonscopia è l'esame che offre le maggiori garanzie di attendibilità diagnostica, sia per specificità che per sensibilità, e consente l'asportazione di lesioni precancerose, come quelle dei polipi. La colonscopia virtuale effettuata con TAC offre alcuni vantaggi, come quello di non essere invasiva, però i costi purtroppo sono ancora elevati e non sempre permette di rivelare i polipi al di sotto dei 5 mm.

A Villa Pia parte un progetto per sensibilizzare alla prevenzione e allo screening. I destinatari del progetto sono uomini e donne di età compresa tra i 50 e gli 85 anni, asintomatici, che saranno sottoposti al test del sangue occulto fecale (FOB test). Un kit specifico per l’esame sarà consegnato dai Servizi della Clinica Villa Pia dietro presentazione di impegnativa e pagamento ticket.

"Emerge forte l'esigenza di fare rete e sistema tra pubblico e privato per il cittadino. La nostra intenzione è quella di coinvolgere maggiormente i medici di base sottolineando quanto sia importante la loro figura per l'orientamento in prima battuta del paziente - spiega Daniela Bottari, promotrice dell'iniziativa e Amministratore Unico di Villa Pia - Nel convegno affronteremo il tema della interdisciplinarietà e della collaborazione tra specialisti e medici di medicina generale. Nell’ambito del nostro progetto di screening per i pazienti sintomatici, positivi al test del sangue occulto o che, su indicazione del medico curante, necessitano di un approfondimento diagnostico. Clinica Villa Pia riserva la possibilità di effettuare esami endoscopici (gastroscopia e/o colonscopia anche in sedazione profonda) a tariffe agevolate e in tempi rapidi, abbattendo le liste d’attesa.  ".  
 
L'evoluzione del tumore, da benigno a maligno, avviene in media in 10-15 anni; per queste ragioni lo screening può essere fondamentale, e salvare la vita del paziente. Circa il 10% di chi viene sottoposto a screening, generalmente in stato asintomatico, risulta essere portatore di polipi, mentre nel 2% dei casi vengono diagnosticate presenze di tumore maligno. Generalmente la fascia d'età dove il rischio aumenta è quella compresa tra i 55 e i 75 anni.
 
"Per tutti i tumori, e quindi anche per quelli del colon e del retto, è importante scoprire il tumore - conclude il Dr. Mungo - durante la sua fase iniziale. Intervenendo in questo arco temporale la percentuale di successo è di circa il 90%: l'associazione chirurgia, radio e chemioterapia ha permesso ottimi risultati anche nei casi di tumori localmente avanzati.
 
Fare uno screening è fondamentale: al momento le tecniche usate sono la ricerca del sangue occulto, colonscopia, colonscopia virtuale. La colonscopia è l'esame che offre le maggiori garanzie di attendibilità diagnostica, sia per specificità che per sensibilità, e consente l'asportazione di lesioni precancerose, come quelle dei polipi. La colonscopia virtuale effettuata con TAC offre alcuni vantaggi, come quello di non essere invasiva, però i costi purtroppo sono ancora elevati e non sempre permette di rivelare i polipi al di sotto dei 5 mm.
 
"Il polipo viene soprattutto asportato con una colonscopia - dichiara il Dr. Massimiliano Mungo, Resp. U.O. Chirurgia Generale  -  mentre quando la massa è più grande, anche se di natura benigna, bisogna rivolgersi o alla chirurgia o a particolari procedure endoscopiche. I polipi di maggiori dimensioni e alcuni tumori in fase iniziale localizzati nel retto possono essere asportati con una chirurgia transanale con tecniche mininvasive.  Se ci sono tumori avanzati, occorre una chemioterapia che inizialmente riduca lo stato del tumore, per poi procedere con intervento chirurgico".
 
I sintomi delle patologie neoplastiche del colon possono essere molto variabili e  spesso sovrapponibili a quelle di molte altre malattie addominali o intestinali. Frequentemente quando la neoplasia è in fase iniziale possono non esserci sintomi evidenti-; da qui l’importanza di fare uno screening per la prevenzione. Mentre quando si manifestano dei sintomi saltuari quali la stanchezza e la mancanza di appetito, e altri più gravi come l'anemia e la perdita di peso associata ad alterazioni della regolarità delle funzioni intestinali sarà opportuno effettuare tempestivamente degli accertamenti di approfondimento.

"Si consiglia, per ridurre il rischio, il consumo abituale di frutta e verdura - spiega PierLuigi Pallotto, Gastroenterologo Responsabile del Servizio di Endoscopia Digestiva -  anche 4-5 pasti al giorno, cercando di variare il più possibile anche i colori delle stesse, perché questi corrispondono ad apporti nutrizionali differenti. Si suggerisce inoltre di ridurre la carne rossa e di tenere l'intestino regolato. Ai fini di una corretta prevenzione suggeriamo di eseguire il Test sul sangue occulto nelle feci. Su cento pazienti che eseguono questa tecnica, cinque riportano casi positivi: un dato che però non deve allarmare, perché può essere giustificato dalla presenza di emorroidi o da perdite di sangue causate da altre patologie. Ad ogni modo si consiglia, in questi casi, di approfondire subito con gli altri test di screening, senza far passare ulteriore tempo".

Tutte le persone che hanno avuto in famiglia casi di tumore al colon-retto soprattutto in età giovanile (prima dei 65 anni) sono soggetti su cui bisogna concentrare le attenzioni. Al di là delle indagini strumentali, è importante consigliare uno stile di vita corretto, quindi mangiare molte fibre o evitare l’uso di alcuni alimenti che possono facilitare la formazione di displasie, spesso anticamera delle neoplasie.

"La prevenzione è fondamentale - afferma il Dr. Pier Luigi Bartoletti Segretario romano Fimmg Mmg (Federazione Italiana Medici Medicina Generale) - ma, accanto ad essa, riveste altrettanta importanza la consapevolezza che ciascun individuo ne comprenda la rilevanza. Un intervento nei tempi giusti può consentire non solo la sopravvivenza, ma anche delle buone condizioni di vita. Così, anche chi ha paura a sottoporsi ad accertamenti, deve sapere che qualora, mediante una colonscopia, dovesse scoprire una neoformazione del colon, tale patologia si può risolvere. La questione urgente da risolvere è data invece dalle lunghe liste d’attesa nel pubblico per l’esecuzione di una colonscopia. In molti ci dicono che proprio questo è l’ostacolo maggiore per effettuare questi esami preventivi".

Un milione di nuovi casi di tumore al colon e al retto nel mondo ogni anno. Solo nel 2015 in Italia sono stati diagnosticati 52mila casi, e nel 2012 si sono contati 19mila decessi, con il 54% negli uomini. Negli uomini, infatti, c'è una maggiore incidenza del tumore al colon, con circa un +10%. Nelle donne il primo tumore è quello della mammella, nell'uomo della prostata, ma se calcoliamo entrambi i sessi il tumore più ricorrente è proprio quello al colon.

"Nel Lazio - dichiara il Dr. Massimiliano Mungo, Resp. U.O. Chirurgia Generale  - ogni anno ci sono circa 5300 nuovi casi di questo tumore, con 1600 decessi all'anno. Le regioni dove la sopravvivenza è maggiore sono quelle del Centro e del Nord, pari al 70% di sopravvivenza, mentre nel Sud, dove c'è minore attenzione allo screening ed è meno frequente la diagnosi precoce, è più bassa. Effettuando esami precoci, rinvenendo tempestivamente polipi benigni e tumori allo stato iniziale si riesce a ridurre la mortalità al 20%.

Obiettivo del nostro progetto è offrire la possibilità al cittadino di eseguire controlli tempestivamente ed eventuali terapie chirurgiche con tecnologie avanzate con medici qualificati. Una rimozione veloce ed efficace influisce non solo sulla salute del paziente, ma anche sul costo della sanità, riducendo spesa sia privata che pubblica.

Nel nostro Reparto di Chirurgia Generale abbiamo maturato un’ampia esperienza nel trattamento dei tumori colo-rettali sia con tecniche convenzionali sia in laparoscopia e chirurgia mini invasiva con risultati clinici estremamente soddisfacenti che riteniamo importante mettere a disposizione della collettività con questo progetto di prevenzione".

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