L'epidermolisi bollosa (EB) è una malattia genetica ereditaria, rara e invalidante, che provoca bolle e lesioni in corrispondenza della pelle e delle mucose interne, sintomi che possono verificarsi a causa della più lieve frizione o persino spontaneamente. La patologia è nota anche come “sindrome dei bambini farfalla”, facendo riferimento alla fragilità dei pazienti, accomunata a quella proverbiale delle ali di una farfalla. A seconda delle forme, l'epidermolisi bollosa può trasmettersi con modalità autosomica dominante (un genitore malato ha il 50% di probabilità di trasmettere la patologia ai propri figli) o autosomica recessiva (in una coppia di genitori portatori sani di EB, un figlio ha una probabilità del 25% di nascere malato). A livello mondiale, l’epidermolisi bollosa colpisce 1 bambino ogni 17.000 nati, ovvero circa 500mila persone, a fronte di un dato italiano di 1 paziente ogni 82.000 nati, per un totale di circa 1.500 persone con EB previste sul territorio nazionale.

Il codice di esenzione dell'epidermolisi bollosa è RN0570 ("Epidermolisi bollosa ereditaria").

La sezione Epidermolisi Bollosa è realizzata grazie al contributo non condizionante di Chiesi Global Rare Diseases.

epidermolisi bollosa, Chiesi

L'epidermolisi bollosa si manifesta in diverse forme di gravità variabile: la malattia, infatti, non colpisce solo la pelle ma può riguardare anche le mucose interne, comprese quelle di occhi e ano. Quando, ad esempio, interessa la bocca e la gola, mangiare e deglutire diventa difficile e doloroso. Le tipologie principali di EB sono tre: simplex, distrofica e giunzionale. In oltre la metà dei casi, l'epidermolisi bollosa insorge nella forma simplex: in genere è la variante meno grave, perché le formazione di bolle è spesso ristretta a mani e piedi. La forma distrofica è dovuta al danneggiamento o all'assenza delle fibrille di ancoraggio, sorta di 'uncini' di collagene presenti nelle giunzioni dermo-epidermiche. In questo caso, la formazione di bolle è generalizzata e costante e lascia cicatrici. La forma giunzionale, infine, si manifesta in circa l’1% dei casi e può essere letale fin dalla prima infanzia.

La diagnosi si basa sull’osservazione clinica, seguita dall’analisi istologica, effettuata su biopsia cutanea, e dai test genetici di conferma. In coppie di genitori in cui sia stato identificato il difetto genetico alla base della malattia, è possibile la diagnosi prenatale in gravidanza.

La presa in carico del paziente consiste nell'evitare la comparsa delle bolle, tramite una meticolosa protezione della cute e l'adozione di stili di vita appropriati, che limitino i traumi, e nel prevenire le infezioni secondarie mediante un'attenta cura delle ferite. I pazienti con forme di EB associate ad elevato rischio di complicazioni extracutanee richiedono un attento monitoraggio e l'adozione di strategie volte ad impedire che i tessuti colpiti siano gravemente compromessi. Attualmente, per l'epidermolisi bollosa non esistono cure risolutive, anche se sono in via di studio diversi trattamenti, compresa la terapia genica.

Per i pazienti italiani con epidermolisi bollosa sono attive le associazioni DEBRA Italia ETS, Fondazione REB ETS, Le ali di Camilla APS ETS e DEBRA Family ODV.

Fonti principali:
Orphanet
- Fondazione Telethon
- Debra Italia ETS

Epidermolisi, nuovo farmaco disponibile in Italia

L’opzione terapeutica è stata approvata sia in Europa che negli stati Uniti

Parma - È da oggi disponibile anche in Italia la prima opzione terapeutica approvata per i pazienti che convivono con epidermolisi bollosa distrofica recessiva (RDEB). Si tratta di un farmaco in forma di gel topico per il trattamento delle ferite a spessore parziale, a partire dai 6 mesi di età, a base di una miscela di triterpeni estratti dalla corteccia di betulla. Il farmaco, completamente rimborsabile, ha ottenuto il via libera dall’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) nel 2022 ed è stato recentemente approvato anche dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense.

Eddie Vedder

Il cantante rock americano e sua moglie hanno fondato un'associazione che ha finanziato più di 140 progetti di ricerca sulla malattia in tutto il mondo

Sessanta milioni: un numero che ha un doppio significato per i Pearl Jam e, in particolare, per il loro leader Eddie Vedder. Il gruppo, infatti, nel corso della sua carriera, che dura ormai da 34 anni, ha venduto oltre 60 milioni di album. Il secondo successo sono i 60 milioni di dollari che il frontman della band e sua moglie sono riusciti a raccogliere negli ultimi 14 anni per la ricerca sull'epidermolisi bollosa (EB), una malattia genetica rara e invalidante.

Epidermolisi, AIFA approva Filsuvez

Cinzia Pilo (Debra Italia e Fondazione REB): “Un importante traguardo per tutta la comunità dei bambini farfalla. Chiediamo all'AIFA di approvare il farmaco anche per le forme giunzionali”

Roma – I pazienti italiani affetti da epidermolisi bollosa hanno un'arma in più per affrontare la patologia: il farmaco Filsuvez Gel, infatti, è ora rimborsabile nel nostro Paese. L'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), con la determina del 1º marzo 2024 pubblicata in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n. 63 del 15.03.2024), ha inserito il medicinale in classe H ai fini della rimborsabilità. L'indicazione terapeutica è il trattamento di lesioni a spessore parziale associate a epidermolisi bollosa distrofica nella forma recessiva (RDEB) nei pazienti di età pari o superiore a sei mesi. L'AIFA, dunque, ha escluso il rimborso per l'altra indicazione autorizzata dall'EMA, quella per la forma giunzionale.

Epidermolisi: la terapia genica testata sull’occhio

Il farmaco è stato testato a livello oftalmico su un paziente di 13 anni: il caso è stato riportato sul New England Journal of Medicine

Anche l’epitelio corneale può subire le conseguenze dell’epidermolisi bollosa, malattia genetica rara che comporta lesioni bollose sui tessuti epiteliali del corpo umano: le complicanze oculari, infatti, affliggono una buona percentuale dei pazienti, i quali devono convivere con lesioni, cicatrici, blefariti e – nei casi più gravi – cecità. Per la forma distrofica della malattia è stata approvata – per ora solo negli Stati Uniti – una terapia genica in vivo, in forma di gel topico da applicare sulla pelle lesionata, che di recente è stata testata a livello oftalmico. Lo studio, che riguarda un solo paziente, è stato pubblicato sul New England Journal of Medicine.

Epidermolisi bollosa, la ricerca punta sulle terapie avanzate

Una terapia genica già approvata negli Stati Uniti, diverse sperimentazioni cliniche in corso e CRISPR all’orizzonte: la ricerca sulla patologia procede su più fronti

Terapie avanzate e malattie rare sono da sempre andate avanti a braccetto: perfetti ‘banchi di prova’ per la sperimentazione di trattamenti innovativi, le malattie rare rappresentano infatti il principale oggetto delle attenzioni della ricerca in questo settore. Tra tali patologie c’è anche l’epidermolisi bollosa: oltre alla recente autorizzazione della prima terapia genica negli Stati Uniti, vari studi clinici procedono e la ricerca preclinica valuta approcci all’avanguardia.

EB, appello per Holostem

L'appello dall'Associazione Le Ali di Camilla per evitare che i pazienti restino senza terapie e la petizione per raccogliere firme a sostegno della causa

Un’altra brutta giornata per le terapie avanzate e le malattie rarese entro pochi giorni non avverrà la cessione completa a Enea Tech Biomedical della biotech Holostem Terapie Avanzate, ospitata dal Centro di Medicina Rigenerativa dell’Università di Modena e Reggio Emilia, l’azienda andrà incontro a liquidazione definitiva con conseguente sospensione delle attività di ricerca e produzione. Il problema della sostenibilità delle terapie avanzate si ripropone e, come già accaduto in passato, le conseguenze si riversano su chi queste terapie le aspetta. Al momento l’unica opzione possibile è l’autorizzazione al conferimento in Enea Tech Biomedical da parte del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, il cui ministro in carica è l’On. Adolfo Urso. L’appello dell’associazione Le Ali di Camilla affinché si intervenga al più presto.

Transizione cure epidermolisi bollosa

Un sondaggio mette in luce la scarsa attenzione dedicata a questo passaggio nelle cure: la maggior parte dei pazienti non ne ha mai parlato con il proprio medico

Minneapolis (USA) – Dodici anni: secondo gli esperti, per i pazienti affetti da epidermolisi bollosa (EB)la prima adolescenza è l'età più adatta per iniziare a parlare di transizione delle cure, ovvero del passaggio dal pediatra al medico dell'adulto. L'EB è una rara malattia ereditaria con un ampio spettro di gravità, che si manifesta con la formazione di bolle e lesioni in corrispondenza della pelle e delle mucose interne. Tipicamente viene diagnosticata alla nascita o nella prima infanzia e la maggior parte dei pazienti viene curata da pediatri, ma poi deve effettuare la transizione alle cure per adulti, e come si è visto in altre malattie croniche dell'infanzia, il tasso di successo di questo passaggio è scarso.

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