La ricerca scientifica è parte integrante della ‘Rete per le Malattie Rare della Retina’ promossa da MAGI

La ricerca di nuove terapie  è parte integrante delle attività di questa Rete, studi preclinici e clinici sono infatti in corso sia al San Paolo di Milano sia al Gemelli di Roma, e c’è una particolarità che emerge: su tre farmaci in sviluppo nei centri della ‘Rete per le Malattie Rare della Retina’ due sono di origine naturale.
"Al San Paolo stiamo studiando un collirio che deriva da un fungo e sul quale l’università di Milano ha mantenuto il brevetto - spiega infatti la dottoressa Pierrottet -. Al momento lo studio è a  fermo al livello preclinico. Sono stati fatti studi sui topi con ottimi risultati. Questa molecola ha mostrato di saper bloccare il processo di apoptosi – cioè di ‘morte programmata’ – delle cellule della retina nella retinite pigmentosa: se funzionasse sull’uomo usata in fase precoce potrebbe essere la svolta per questi pazienti. Per andare avanti però servono fondi".

È stato aperto nell’Unità operativa di Oculistica universitaria dell’Azienda ospedaliera universitario di Pisa, diretta dal professor Marco Nardi, l’ambulatorio di uveiti e malattie rare. L’ambulatorio, di cui è responsabile il dottor Michele Figus, effettua quell’attività assistenziale di II livello che finora mancava in Toscana. Le prenotazioni si possono effettuare telefonicamente o via e-mail ai contatti 050 997656 e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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