La molecola, chiamata IB1001, in uno studio di Fase III ha dimostrato di poter migliorare lo stato neurologico di pazienti pediatrici e adulti
Entro la fine dell'anno, negli Stati Uniti potrebbe essere disponibile un nuovo farmaco per una rara patologia da accumulo lisosomiale, la malattia di Niemann-Pick di tipo C. La molecola orale IB1001, che contiene l'aminoacido modificato N-acetil-l-leucina (NALL), ha infatti dimostrato di poter migliorare la disfunzione lisosomiale e metabolica che la condizione comporta.
Questa malattia – causata da mutazioni nel gene NPC1 (in circa il 95% dei casi) o nel gene NPC2 (nel restante 5% dei casi) – determina una compromissione del metabolismo cellulare del colesterolo e di altri lipidi, e il loro conseguente accumulo dannoso in corrispondenza di fegato, milza e cervello. I segni clinici sono variabili e possono insorgere a partire dai primi mesi di vita fino all’età adulta: ittero neonatale o colestasi prolungata, splenomegalia ed epatomegalia, oltre a sintomi neurologici progressivi, spesso gravi, tra cui deterioramento cognitivo, atassia cerebellare, oftalmoplegia verticale sopranucleare (incapacità di muovere gli occhi in senso verticale), disfagia, distonia e crisi epilettiche. Generalmente, più tardiva è l’insorgenza dei sintomi neurologici, più lenta è la progressione della malattia, ma nella maggior parte dei casi i pazienti non riescono a raggiungere i vent'anni di vita.
La sicurezza e l'efficacia del nuovo farmaco sono state valutate in uno studio di Fase III, in doppio cieco e controllato con placebo, al quale hanno preso parte un totale di 60 pazienti con malattia di Niemann-Pick di tipo C geneticamente confermata, di età compresa tra 5 e 67 anni. I partecipanti sono stati selezionati in modo casuale per ricevere IB1001 per 12 settimane e poi placebo per altre 12 settimane, oppure placebo per le prime 12 settimane, e a seguire IB1001 per altre 12 settimane. Sia il farmaco che il placebo corrispondente sono stati somministrati per via orale due o tre volte al giorno: i pazienti di età compresa tra 4 e 12 anni hanno ricevuto dosi basate sul peso (da 2 a 4 grammi al giorno) e quelli sopra i 13 anni hanno ricevuto una dose di 4 grammi al giorno.
L'endpoint primario era il punteggio totale sulla scala per la valutazione e la classificazione dell'atassia (SARA), la quale prevede un range che va da 0 a 40, con i punteggi più bassi che indicano uno stato neurologico migliore. La media di questi punteggi, al basale, era di 15,88 prima di ricevere la prima dose di IB1001 e di 15,68 prima di ricevere la prima dose di placebo. Dopo 12 settimane di placebo, questo valore è sceso di 0,60 punti; nel gruppo che ha ricevuto il farmaco, invece, la diminuzione (e quindi il miglioramento dello stato neurologico) è stata superiore: 1,97 punti.
Il trial ha raggiunto anche gli endpoint secondari (i punteggi nelle scale Clinical Global Impression of Improvement, Spinocerebellar Ataxia Functional Index e Modified Disability Rating Scale). L’incidenza degli eventi avversi, infine, è risultata simile con IB1001 e placebo e non si sono verificati eventi avversi gravi correlati al trattamento. Sarà comunque necessario un più ampio periodo di osservazione per determinare gli effetti a lungo termine di questa terapia.
I risultati del trial sono stati presentati nel giugno 2023 dall'azienda produttrice del farmaco, l'americana IntraBio, e successivamente pubblicati, nel febbraio scorso, sul New England Journal of Medicine. È del 26 marzo, infine, la decisione da parte della Food and Drug Administration di accettare la domanda di approvazione della molecola per il trattamento della malattia di Niemann-Pick di tipo C presentata da IntraBio negli Stati Uniti. Alla domanda è stata concessa la revisione prioritaria: il pronunciamento della FDA, quindi, è atteso per il prossimo 24 settembre.
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