Secondo uno studio brasiliano, la misurazione dei livelli di LysoSM e LysoSM509 può essere utile anche nella diagnosi differenziale con la malattia di Niemann-Pick di tipo C
Porto Alegre (Brasile) – Due diversi biomarcatori possono rivelarsi strumenti preziosi per la diagnosi e il monitoraggio dei pazienti affetti da deficit di sfingomielinasi acida (ASMD). Lo sostiene uno studio brasiliano pubblicato sull'Orphanet Journal of Rare Diseases: secondo gli autori, la quantificazione dei lisosfingolipidi LysoSM e LysoSM509 può rappresentare un metodo affidabile anche per lo screening neonatale dell’ASMD.
Il deficit di sfingomielinasi acida (ASMD), termine utilizzato per definire la malattia di Niemann-Pick di tipo A e di tipo B, è una patologia lisosomiale causata da mutazioni nel gene SMPD1 che provocano una carenza dell’enzima sfingomielinasi acida, con conseguente accumulo dannoso di sfingomielina in vari tipi di cellule dell’organismo. La lisosfingomielina (LysoSM) è la forma de-acetilata della sfingomielina ed è stata indicata in diversi studi come biomarcatore per l'ASMD nei tessuti, nel plasma e nei campioni di sangue essiccato (DBS, Dried Blood Spot), mentre la lisosfingomielina-509 (LysoSM509) è l'analogo carbossilato della LysoSM: la loro quantificazione, associata all'attività dell’enzima chitotriosidasi, è stata suggerita come approccio diagnostico di primo livello per i pazienti con sospetta malattia da accumulo di lipidi.
Nello studio brasiliano – al quale hanno partecipato anche il prof. Alberto Burlina e la dr.ssa Giulia Polo, dell’Unità Operativa Complessa Malattie Metaboliche Ereditarie dell'Azienda Ospedale Università di Padova – i campioni di sangue essiccato di 14 pazienti affetti da ASMD sono stati confrontati con un gruppo di controllo formato da 15 individui e con 44 neonati generici. Tutti i pazienti avevano una diagnosi di ASMD confermata dalla quantificazione della sfingomielinasi acida e dalla misurazione dell'attività della chitotriosidasi. I campioni sono stati analizzati mediante spettrometria di massa tandem con cromatografia liquida ad alte prestazioni.
Tutti i pazienti avevano livelli significativamente più alti di LysoSM e LysoSM509 rispetto al gruppo di controllo e ai neonati generici, coerentemente con quanto già riportato in letteratura. L'82% di loro, inoltre, mostrava elevati livelli di attività della chitotriosidasi: ciò accade a causa dell'attivazione dei macrofagi ed è un fatto già segnalato in diverse malattie da accumulo lisosomiale. Il LysoSM è apparso quindi come un biomarcatore rilevante per la diagnosi di ASMD. Non solo: la determinazione combinata di questi biomarcatori in un singolo campione DBS sembra consentire la distinzione dell'ASMD dalla malattia di Niemann-Pick di tipo C, poiché sia i pazienti con ASMD che quelli con NPC hanno livelli elevati di LysoSM509, ma i pazienti con ASMD mostrano livelli elevati anche di LysoSM.
“Il fatto che entrambi questi lisosfingolipidi possano essere analizzati in un singolo campione DBS rende la loro misurazione molto conveniente, specialmente per i grandi Paesi come il Brasile, dove la spedizione di campioni in confezioni refrigerate incontra molte difficoltà, in particolare quando è necessario attraversare i confini nazionali”, spiegano gli autori dello studio.
“Nel maggio del 2021, il governo brasiliano ha approvato l'inclusione delle malattie da accumulo lisosomiale nel programma nazionale di screening neonatale. Il Ministero della Salute non ha ancora definito quali di queste patologie saranno incluse, ma l'ASMD dovrebbe soddisfare i criteri per entrare nel panel, in quanto l'attività della sfingomielinasi acida e i livelli di LysoSM e LysoSM509 possono essere misurati nei campioni DBS, con genotipizzazione del gene SMPD1 possibile anche nello stesso campione”, sottolineano gli esperti. “Questo approccio consente la diagnosi della malattia anche in età neonatale, che diventa ancora più importante alla luce delle nuove terapie specifiche che si stanno rendendo disponibili per la patologia”.
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