L’appello, partito il 23 febbraio via mail, chiede al Ministero della Salute l’aggiornamento dei Lea per questa patologia
E’ partita da Siracusa la singolare forma di ‘protesta- appello’, promossa dall'Associazione SOS Linfedema che si è svolta il 23 febbraio sul web e che ha coinvolto i malati di linfedema e lipedema di tutt'Italia, in battaglia contro il Ministero della Salute, reo di non avere ancora emanato le linee guida per il linfedema e neppure il decreto di riordino e di aggiornamento delle livelli essenziali di assistenza, che consentirebbe proprio a questi malati la possibilità di poter usufruire delle cure più idonee per questa patologia cronica, invalidante e ingravescente.
I malati, in simultanea, hanno inviato un testo unificato all'indirizzo di posta elettronica del Ministro alla Salute Lorenzin e del Sottosegretario De Filippo per evidenziare il loro stato di grande sofferenza e disagio e per sollecitare l’aggiornamento dei Lea anche per la loro patologia. “La loro emanazione, da parte del Ministero - si legge nel testo unificato inviato dai pazienti via e-mail - consentirebbe ad una cospicua fetta di umanità in sofferenza per il linfedema, di poter finalmente usufruire di quelle cure idonee e necessarie, per tentare almeno di bloccare il male, cronico, invalidante e ingravescente. E’ un fatto di equità, di giustizia sociale, ancor prima di Umanità e Solidarietà, verso chi è malato per il resto di tempo che gli è dato vivere.”
“L’adozione delle Linee guida per il linfedema – scrivono ancora i pazienti - sembra, non comporterebbe alcuna spesa od onere suppletivo, a costo praticamente zero, senza alcuna attivazione di nuovi posti letto, di Day Hospital, di Degenza riabilitativa o di ex articolo 26, quanto l’ottimizzazione di quelli già esistenti, considerato che il costo riabilitativo, di un malato di LINFEDEMA, è decisamente inferiore, rispetto a quelli neurologici o ortopedici.”
“Un Appello Alla Ministro On. Lorenzin, al Sottosegretario On. De Filippo – conclude il testo dell’e-mail - affinché, senza indugio o remora alcuna, rendano possibile e concreto questo atto di Equità, di Giustizia Sociale, di Umana Solidarietà, verso una categoria di ammalati, fino ad oggi nell’invisibile indifferenza del S.S.N.”
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