inebilizumab disponibile in Italia

AIFA ha approvato l’impiego del farmaco in regime di rimborsabilità da parte del Servizio Sanitario Nazionale

Milano L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato il rimborso di inebilizumab per il trattamento dei pazienti adulti affetti da disturbi dello spettro della neuromielite ottica (NMOSD). Inebilizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato afucosilato diretto contro i linfociti B che esprimono l’antigene di superficie CD19, linfociti che sono primariamente coinvolti nel meccanismo patologico della NMOSD.

I pazienti affetti da NMOSD subiscono spesso il verificarsi di attacchi ricorrenti, imprevedibili e irreversibili al sistema nervoso centrale. Si stima che il 90% delle persone con questa malattia continuino ad avere ricadute entro i cinque anni successivi all’attacco iniziale se questo non viene trattato. Un singolo attacco può causare una disabilità grave e irreversibile, portando ad un alto rischio di accumulo di disabilità nel breve termine.

La NMOSD è generata da un’anomala risposta autoimmune sostenuta dai linfociti B che sono normalmente deputati alla difesa dell’organismo. Nella NMOSD, invece, questi linfociti secernono AQP4-IgG, un auto-anticorpo che attacca gli astrociti, le principali cellule di supporto del sistema nervoso centrale, causandone la distruzione. La NMOSD è spesso oggetto di diagnosi errata a causa della sua somiglianza con altre malattie come la sclerosi multipla (SM). Infatti, il 41% dei pazienti con NMOSD dichiara di aver ricevuto una diagnosi iniziale di SM. Come affermano gli esperti, alcuni trattamenti per la SM potrebbero esacerbare la NMOSD, pertanto una diagnosi accurata è fondamentale.

Inebilizumab è autorizzato dalla Commissione Europea in monoterapia per il trattamento di pazienti adulti affetti da NMOSD sieropositivi per le immunoglobuline G anti-aquaporina-4 (IgG AQP4), che riguardano il 60-75% dei pazienti con questa malattia. Nello studio clinico pivotale N-MOmentum, inebilizumab ha dimostrato una riduzione significativa del rischio di un attacco di NMOSD con sole due iniezioni all’anno, a seguito delle iniziali dosi di carico. Inoltre, l’89% dei pazienti positivi all’AQP4-IgG è rimasto libero da ricadute durante i sei mesi successivi al trattamento, e più dell’83% dei pazienti sotto trattamento non ha avuto attacchi per almeno quattro anni.

“L’approvazione di inebilizumab in Italia posiziona potenzialmente il farmaco come prima scelta di trattamento in quanto è l’unico ad avere come target le cellule B che esprimono il CD19, le vere responsabili del danno astrocitario attraverso la produzione dell’auto-anticorpo patogenetico. L’azione di inebilizumab porta a una riduzione significativa del numero di tali cellule e del conseguente rischio di ricaduta di malattia”, commenta il Professor Diego Centonze, Docente di Neurologia presso l’Università di Roma Tor Vergata. “La prevenzione degli attacchi è l’obiettivo primario nella gestione della malattia ed è fondamentale al fine di evitare un’invalidità permanente del paziente. I risultati ottenuti dallo studio N-MOmentum sono importanti perché hanno dimostrato che inebilizumab, oltre a prevenire il rischio di ricaduta, riduce il rischio di disabilità residua”.

“Rispondere ai bisogni delle persone con NMOSD significa rispondere ai diritti espressi nella Carta dei diritti scritta dalle persone con sclerosi multipla e con NMOSD e presentata alle Istituzioni nel 2022: il diritto alla salute è il primo”, dichiara il Prof. Mario Alberto Battaglia, Presidente della Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (FISM) e Vice-Presidente della neonata Associazione Italiana Neuromielite Ottica (AINMO). “Sono patologie altamente invalidanti e oggi, a fronte di una diagnosi certa e precoce, diventa imperativo garantire il pieno accesso a una terapia mirata e personalizzata, anche grazie a questo nuovo farmaco, che blocchi l’evoluzione verso danni irreversibili e possa consentire una qualità di vita nel futuro delle persone con NMOSD e dei loro familiari e caregiver”.

“Siamo orgogliosi di poter offrire inebilizumab ai pazienti in Italia”, afferma Silvia Rossi, medical affairs director, Horizon Italy. “Questo risultato riflette il nostro impegno costante nel rispondere alle esigenze delle persone che vivono con malattie rare e autoimmuni, e continueremo a collaborare con le associazioni dei pazienti, la comunità scientifica e le istituzioni per far sì che inebilizumab possa raggiungere le persone affette da NMOSD in modo tempestivo ed equo”.

 

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