Nerviano – Presentati dai ricercatori di Nerviano Medical Sciences al meeting annuale dell’American Association for Cancer Research in corso a Philadelphia i dati sull’efficacia e la tollerabilità di nuove molecole - candidati trattamenti della leucemia mieloide acuta, dei tumori gastrointestinali, del tumore al seno e di quello ovarico - che agiscono come potenti inibitori della crescita delle cellule tumorali attraverso specifici bersagli molecolari.

La molecola denominata NMS-P088 - sviluppata interamente nei laboratori di Nerviano - è un inibitore potente e selettivo di entrambe le chinasi FLT3 e KIT, le cui mutazioni sono coinvolte nella patogenesi della leucemia mieloide acuta (LMA), dei tumori stromali gastrointestinali (GIST), oltre che di altri tumori solidi tra cui alcuni sottotipi di melanoma.

L’impegno di Nerviano Medical Sciences nella ricerca e nello sviluppo di un trattamento per leucemia mieloide acuta, in particolare, rappresenta la risposta ad un importante bisogno clinico ad oggi insoddisfatto. Nell’LMA, infatti, non esistono ad oggi alternative terapeutiche per la cura dei pazienti, frequentemente giovani, che presentano la chinasi FLT3 costitutivamente attivata e che non rispondono alla chemioterapia.
A riguardo, le evidenze presentate a Philadelphia dimostrano che in questa patologia NMS-P088 ha un’ottima e selettiva attività inibitoria della crescita tumorale, associata ad un buon profilo di tollerabilità e ad una buona sinergia con la chemioterapia e suggeriscono, quindi, una possibile e più efficace combinazione con i trattamenti standard.
Nei tumori stromali gastrointestinali (GIST) NMS-P088 si è dimostrato invece più attivo e potente anche a dosi minori rispetto al farmaco attualmente indicato per questa patologia.

Più in generale, il profilo di NMS-P088 ha evidenziato di non generare cardiotossicità (compreso il prolungamento dell’intervallo QT) e di non sviluppare resistenza alla mutazione “gatekeeper” (come di solito avviene nei pazienti che presentano questa specifica mutazione che risultano resistenti a tutti gli inibitori di chinasi approvati e, quindi, più difficili da curare). Sono in fase di completamento gli studi per l’avviamento della sperimentazione clinica.

Un ulteriore filone della ricerca di Nerviano Medical Sciences presentato all’AACR meeting è quello relativo agli inibitori degli enzimi denominati PARP, che sono implicati nella replicazione e nel riparo del DNA e che risultano efficaci, ad esempio, nel trattamento dei tumori del seno e dell’ovaio con mutazione del gene BRCA1 e BRCA2.

Tra questi gli inibitori selettivi di PARP-1 in grado di non inibire nel contempo PARP-2 che sono in studio presso il Centro risultano dall’eccellente profilo farmacocinetico, più efficaci in termini di migliore Time To Progression e con un migliore profilo di tossicità rispetto all’unico inibitore di PARP approvato per pazienti affette da carcinoma ovarico, recidivante, legato a mutazione BRCA.

Inoltre, gli studi su linee cellulare di diversa origine, incluse quelle con la mutazione BRCA e quelle resistenti ai chemioterapici standard indicano un profilo di attività unico che può fornire ulteriori innovative opportunità terapeutiche nell’ambito dei processi di riparazione del DNA.
A riguardo sono attualmente in corso studi traslazionali e di bioinformatica volti ad individuare ulteriori sensibilità all’attività di questi inibitori selettivi e le relative specifiche popolazioni di pazienti.

Nell’ambito dell’evento gli scienziati  hanno presentato anche un importante caso di stabilizzazione e caratterizzazione di una linea cellulare del cordoma, realizzato nei laboratori di Nerviano in collaborazione con l’Istituto dei Tumori di Milano che rappresenta oggi un’eccellenza mondiale per il trattamento di questo tumore molto raro dell’osso, per il quale non esistono terapie farmacologiche approvate. In questo ambito una nuova linea cellulare stabilizzata permetterà di studiare al meglio questa rara patologia, testare in modo rapido e ottimale l’attività e l’efficacia delle molecole in studio, comprendendone nel contempo il meccanismo d’azione.

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