La Senatrice Binetti ha presentato ieri un’interrogazione parlamentare sul tema
Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 12 gennaio 2017 ("Definizione e aggiornamento dei livelli essenziali di assistenza, di cui all'articolo 1, comma 7, del decreto legislativo n. 502 del 30 dicembre 1992", pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 65 del 18 marzo 2017), sono stati definiti i "nuovi LEA" ma, ad oggi, tutti i cittadini ne attendono ancora la piena attuazione, che è possibile soltanto a partire dall’approvazione del nuovo nomenclatore tariffario. È infatti necessario che vengano introdotti i decreti attuativi, in attesa dei quali, si sono create delle evidenti disparità tra Regioni, a causa delle differenti condizioni economiche. Alcune di loro, come Lombardia, Valle d'Aosta, Veneto, Emilia-Romagna e Toscana, hanno già reso esecutivi, con propri provvedimenti e investimenti, i cosiddetti "extra LEA", prestazioni inserite nell'aggiornamento del 2017 che non erano presenti in precedenza, con l'obiettivo di consentire le prescrizioni necessarie da parte dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta e con lo scopo di agevolare gli assistiti affetti da condizioni croniche.
Il nuovo appello di Cittadinanzattiva e Osservatorio Malattie Rare in una lettera alle istituzioni
Dopo due settimane dal primo appello, 132 associazioni di malati cronici e rari aderenti al Cnamc di Cittadinanzattiva e all’Alleanza Malattie Rare, coordinata da Osservatorio Malattie Rare (OMaR), hanno scritto una lettera aperta al presidente Draghi, al Ministro Speranza, al Presidente della Conferenza delle Regioni Fedriga e al Coordinatore della Commissione Salute delle Regioni Donini, affinché venga superato l’impasse che a livello istituzionale sta bloccando il Decreto Tariffe in Conferenza Stato-Regioni, e con esso l’entrata in vigore dei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza.
Nella lettera i pazienti lamentano il danno che questa lunga attesa sta causando alla salute dei cittadini, soprattutto a chi è affetto da una patologia cronica o rara. Per questi motivi chiedono un intervento da parte delle istituzioni affinché il Decreto Tariffe venga approvato quanto prima.
L’interrogazione parlamentare della Senatrice Paola Binetti
La protesta dei pazienti è arrivata in Parlamento. La senatrice Paola Binetti (FI), membro della dodicesima Commissione permanente Igiene e Sanità, si è rivolta al Ministro per gli affari regionali e le autonomie e al Ministro della salute, chiedendo di sapere quali iniziative intendano assumere, per quanto di competenza, per garantire l'approvazione e la piena operatività del nuovo nomenclatore tariffario.
Nel testo dell’interrogazione si legge che “il 29 dicembre 2021, il Ministero della salute ha inviato alle Regioni, ai fini del perfezionamento dell'intesa da parte della Conferenza Stato-Regioni, lo schema di decreto riguardante la definizione delle tariffe dell'assistenza specialistica ambulatoriale e protesica. Il decreto è il risultato del lavoro di una commissione permanente, composta dai rappresentanti del Ministero della salute, del Ministero dell'economia e delle finanze, della Conferenza delle Regioni e Province autonome e dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS); nonostante ciò, le Regioni non hanno ancora firmato. È passato infatti più di un mese e, senza l'approvazione da parte delle Regioni, in base a quanto prescritto dal decreto-legge n. 502 del 1992, il Ministero non può procedere; (…) tra i provvedimenti che trovano un blocco in questa mancata attuazione dei nuovi LEA, ci sono il decreto di aggiornamento del panel dello screening neonatale, fermo al 2016, l'inserimento nella lista di malattie esenti di malattie rare e croniche precedentemente non incluse e anche il riconoscimento al diritto alla PMA per alcune persone affette da patologie genetiche trasmissibili”.
La situazione che si è creata è “inaccettabile sotto il profilo della tutela della salute, della qualità di vita e della stessa dignità dei pazienti”, ed è per questo che la richiesta di approvare con urgenza il Decreto Tariffe è arrivata da più fronti e noi ci auguriamo che venga accolta quanto prima.
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