SVIZZERA e USA - SELLAS Life Sciences Group ha recentemente annunciato i positivi risultati preliminari provenienti dallo studio di Fase II sul farmaco anti-cancro galinpepimut-S, indagato per il trattamento di pazienti con mieloma multiplo (MM) già sottoposti a trapianto autologo di cellule staminali (ASCT). Dai dati raccolti emerge un significativo beneficio clinico per i soggetti con MM ad alto rischio, che sono spesso colpiti da ricadute entro i 12 mesi successivi all'intervento di ASCT. Galinpepimut-S è stato concesso in licenza a SELLAS dall'istituto scientifico statunitense Memorial SloanKettering Cancer Center (MSKCC).

Galinpepimut-S è costituito da quattro catene peptidiche appositamente modificate per indurre una forte risposta immunitaria innata contro l'antigene WT1, una proteina che appartiene alla categoria dei fattori di trascrizione e che è ampiamente espressa in varie tipologie di cancro. Il farmaco è in grado di stimolare la reazione di cellule immunitarie come i linfociti T CD4+ o CD8+, spingendo le difese dell'organismo a combattere le formazioni tumorali caratterizzate dalla presenza dell'antigene WT1.

In virtù del suo particolare meccanismo d'azione, galinpepimut-S è potenzialmente indicato per il trattamento di più di 20 tipi di tumore, tra cui il mieloma multiplo (MM), il mesotelioma pleurico maligno (MPM) e la leucemia mieloide acuta (AML).

Nello studio in questione, il farmaco galinpepimut-S è stato testato in 19 pazienti affetti da MM già sottoposti a trapianto autologo di cellule staminali. Dei 19 partecipanti, 15 erano caratterizzati da un profilo citogenetico ad alto rischio e da manifestazioni cliniche sfavorevoli, fattori concomitanti che solitamente si traducono in una sopravvivenza libera da progressione (PFS) che non supera i 12-15 mesi successivi all'intervento di ASCT.

Nello studio, l'86% dei partecipanti ha ottenuto una sopravvivenza globale (OS) di almeno 18 mesi, con 17 pazienti che risultano in vita ancora oggi (su 18 valutabili). Sebbene in termini di OS media e PFS media non siano stati raggiunti gli obiettivi prefissati, i risultati di questa sperimentazione appaiono assai favorevoli se paragonati ai dati raccolti dall'MD Anderson Cancer Center in una coorte di pazienti con MM ad alto rischio, anch'essi sottoposti a trapianto di staminali. In base a tale confronto, l'impiego di galinpepimut-S è stato associato ad un raddoppio del tasso di PFS a 18 mesi, e ad un aumento del 43% del tasso di OS.

“Per la prima volta, galinpepimut-S ha fornito indicazione di un beneficio clinico significativo nelle persone affette da mieloma multiplo ad alto rischio che hanno ricevuto un autotrapianto di cellule staminali, soprattutto in quelle che mostrano un profilo citogenetico negativo. Siamo incoraggiati da questi risultati positivi e stiamo pianificando ulteriori indagini per poter espandere e confermare le nostre osservazioni”, ha spiegato il dott. Guenther Koehne, direttore dello studio presso il Memorial SloanKettering Cancer Center.

Per ulteriori informazioni è possibile consultare il comunicato stampa aziendale.

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