Pubblicata su Arthritis Research & Therapy un'analisi del ruolo dell'interleuchina 21 nella patologia
“Francamente non c'è nessuna terapia per la Sindrome di Sjogren”, questo è il punto di partenza dell'articolo di R. Hal Scofield, Professore all'Università dell'Oklahoma, che sulla prestigiosa rivista medica parla degli attuali risultati della ricerca in merito alla Sindrome e delle novità che stanno via via emergendo grazie agli studi. “Ci sono terapie che trattano i sintomi, - afferma Scofield - ma non ce n'è nessuna che tratti la sottesa patofisiologia. Il motivo è che non è stato possibile identificare la causa immunologica o biologica della Sindrome.” I ricercatori purtroppo non sono ancora in grado di capire quale presunto evento immunologico porti al manifestarsi ed al perpetuarsi della patologia, la situazione sembra però poter cambiare grazie a recenti studi.
In un precedente numero della rivista, il Dott. Seong Kang ed alcuni colleghi avevano esposto il loro studio sul ruolo dell'interleukin-21 (IL-21) nella Sindrome di Sjogren, segnalando che esiste una relazione tra i livelli sierici elevati di IL-21 e IgG e che l'infiltrazione linfocitaria nelle ghiandole salivari labiali nei pazienti con Sindrome di Sjogren primaria evidenziano alti livelli di IL-21 e bassi livelli di IL21-R. Lo studio di Kang e colleghi ha evidenziato inoltre che l'IL-21 tende ad aumentare quanto più i linfociti sono infiltrati nelle ghiandole salivari labiali. La scoperta dell'importante ruolo dell'IL-21 nella Sindrome di Sjogren potrebbe aprire nuove opportunità terapeutiche, come è già accaduto nei casi di altre patologie legate all'ambito reumatologico.
Il Dott.Scofield conferma l'importanza di questa scoperta e afferma che "questi risultati devono essere confermati e ulteriormente studiati, ma forse sarà finalmente possibile lo sviluppo di una terapia rivolta alla fisiopatologia della Sindrome di Sjögren".
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