Ilenia Malavasi, prima firmataria di proposta di legge sui caregiver familiari

Malavasi: “Fondamentale e urgente intervenire con azioni positive per garantire una risposta a questo tema"

Riconoscere e valorizzare il ruolo del caregiver familiare, è questo l’obiettivo della Proposta di Legge a prima firma dell’On. Ilenia Malavasi (PD) che, previo parere delle Commissioni I, V, VI, VII, X, XI e della Commissione parlamentare per le questioni regionali, è stata nei giorni scorsi affidata alla XII Commissione (Affari Sociali) perché ne avvii l’iter di analisi e presentazione all’Aula. Compito della XII Commissione sarà ora quello di valutare la qualità e l'efficacia delle disposizioni contenute nel testo.

“Nonostante l'introduzione nell’ordinamento Italiano – ha commentato l’On. Malavasi – di un riconoscimento, seppur minimo, della figura del caregiver, il 3 ottobre 2022 il Comitato dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) sui diritti delle persone con disabilità ha richiamato l'Italia per la mancanza di tutela giuridica dei caregiver, accertando così la violazione degli obblighi internazionali assunti con la ratifica della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, adottata il 13 dicembre 2006 a New York dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite e ratificata e resa esecutiva in Italia dalla legge 3 marzo 2009, n. 18. Nella pronuncia, il Comitato ha ribadito che i diritti dei caregiver familiari sono necessari sia alla tutela delle persone con disabilità sia al caregiver stesso, invitando il Governo italiano a rispondere entro centottanta giorni, indicando le misure correttive intraprese, e a corrispondere un risarcimento in favore della famiglia”.

CHI È IL CAREGIVER

La rete europea delle organizzazioni che rappresentano i caregiver e di coloro che svolgono ricerca in questo campo, EUROCARERS, – ha spiegato l’On. Malavasi nella relazione che ha accompagnato la presentazione della proposta – definisce il caregiver familiare come una persona che, in veste non professionale, si prende cura di un familiare, un amico o un vicino di casa che, in quanto malato, fragile o disabile, ha necessità di aiuto. Una più ampia descrizione è desumibile dalla Carta europea del caregiver familiare elaborata dalla Confederazione delle organizzazioni di famiglia con persone disabili dell'Unione europea. In sintesi si può affermare che il caregiver familiare risponde al bisogno affettivo, relazionale e di sicurezza del proprio caro, effettua il disbrigo di pratiche amministrative, si rapporta con gli operatori dei servizi e si prende cura, direttamente o con l'aiuto di terzi, del supporto alle funzioni di vita quotidiana delle persone assistite.

Intervenendo sulla normativa attuale (Legge 205/2017), l’Art. 2 della Proposta di Legge propone di modificare l’attuale definizione di caregiver familiare, sostituendo il testo del comma 255 dell'articolo 1 della legge 27 dicembre 2017, n. 205, con il seguente:

«Si definisce caregiver familiare la persona che responsabilmente assiste e si prende cura del coniuge, dell'altra parte dell'unione civile tra persone dello stesso sesso o del convivente di fatto ai sensi della legge 20 maggio 2016, n. 76, o di un familiare o di un affine anche non convivente entro il secondo grado, ovvero, nei soli casi indicati dall'articolo 33, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104, di un familiare anche non convivente entro il terzo grado, che, a causa di malattia, anche oncologica, infermità o disabilità, anche croniche o degenerative, non sia autosufficiente e in grado di prendersi cura di sé, sia riconosciuto invalido in quanto bisognoso di assistenza globale e continua di lunga durata ai sensi dell'articolo 3, comma 3, della medesima legge n. 104 del 1992 o sia titolare di indennità di accompagnamento ai sensi della legge 11 febbraio 1980, n. 18, oppure di una persona nelle medesime condizioni con cui abbia comprovata relazione affettiva o amicale stabile».

 LA SITUAZIONE NAZIONALE ATTUALE

Come accennato poco sopra, nell'ordinamento, una prima definizione di caregiver è stata introdotta dalla legge 205/2017 (legge di bilancio 2018), che ha altresì istituito un Fondo, con una dotazione di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020, successivamente incrementato di 5 milioni di euro per gli anni 2019, 2020 e 2021, destinato alla copertura finanziaria di interventi legislativi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell'attività prestata dal caregiver familiare. Il successivo DL 86/2018, convertito, con modificazioni, dalla legge 97/2018, ha trasferito la gestione del Fondo, che oggi viene ripartito annualmente tra le Regioni, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, modificandone la originaria finalità. In aggiunta a tale stanziamento, nella consapevolezza della necessità di portare a compimento una riforma di sistema, la legge 178/2020 (legge di bilancio 2021) ha istituito un nuovo fondo di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023 che prevede la copertura per la realizzazione di un intervento legislativo a favore dei caregiver familiari. La legge di bilancio 2024, tuttavia, ha abrogato il comma della legge 178/2020 che istituiva questo fondo, resta quindi da capire come sarà possibile reperire i fondi necessari.

LE MISURE PREVISTE DALLA PROPOSTA DI LEGGE

La condizione di caregiver familiare – ha spiegato l’On. Malavasi – comporta quasi sempre l'abbandono dell'attività lavorativa e la perdita di un sostentamento economico proprio, con la conseguenza di una condizione di dipendenza economica da altri, non di rado del medesimo congiunto con disabilità di cui si occupa. È, pertanto, necessario prevedere per il caregiver strumenti adeguati, quali ad esempio specifici interventi in materia assistenziale, anche di natura economica, la copertura dei contributi figurativi per un congruo lasso di tempo, elementi di flessibilità oraria sul lavoro, ai fini di una conciliazione della propria attività lavorativa con quella di cura e di assistenza. Diventa fondamentale e urgente, come emerso più volte dal dibattito istituzionale e nel Paese, intervenire con azioni positive per garantire una risposta a questo tema, che nasce anche da una sempre maggiore presa di coscienza e di responsabilità nei confronti di chi si occupa a tempo pieno dei propri cari, siano essi anziani, fragili o portatori di disabilità, e che da molto tempo chiede attenzione. Questa proposta di legge nasce dunque dalla necessità di dare rapidamente un riconoscimento e un sostegno agli oltre 2,8 milioni di persone del nostro Paese che già oggi, per ragioni affettive, per scelta, ma spesso anche per necessità, si prendono cura dei propri cari non autosufficienti”.

Il testo completo della Proposta di Legge è disponibile a questo link. Di seguito una sintesi delle misure proposte.

RICONOSCIMENTO FORMALE DELLA FIGURA DEL CAREGIVER FAMILIARE

Le modalità attuative per il riconoscimento formale del caregiver familiare sono demandate, secondo l’Art. 3, a un successivo decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro della salute, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, da emanare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge.

Il riconoscimento formale dovrebbe, in ogni caso, divenire di competenza del servizio competente per le richieste di intervento per la valutazione multidimensionale delle persone in situazione di non autosufficienza o di disabilità, che necessitano di interventi sociali, socio-sanitari e sanitari, nell’ambito del sistema integrato dei servizi sociali, socio-sanitari e sanitari delle Regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano. Sarà lo stesso servizio a stabilire il contributo di cura e di attività del caregiver familiare, nonché le prestazioni, gli ausili, i contributi e i supporti che i servizi sociali, socio-sanitari e sanitari si impegnano a fornire.

Il contributo di cura e di attività dovrebbe andare a costituire titolo per la richiesta al datore di lavoro di flessibilità oraria sul lavoro e di permessi finalizzati allo svolgimento dell'attività di cura e di assistenza, nonché per la richiesta di accesso ad altre opportunità riconosciute ai fini della conciliazione dell'attività lavorativa con quella di cura e di assistenza.

ADEGUAMENTO DEI LEPS

Con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, da adottare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge, dovranno essere definiti i Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali (LEPS) che devono essere garantiti ai caregiver familiari in tutto il territorio nazionale.

Tra le prestazioni sociali saranno inserite misure volte ad assicurare:

  • interventi di sostegno condivisi nelle situazioni di emergenza personale o assistenziale segnalate dal caregiver familiare stesso, predisponendo, se necessario, un piano per fronteggiare l'emergenza o ridefinendo il piano assistenziale individuale, qualora la situazione imprevista assuma carattere di stabilità;
  • interventi di sollievo, di emergenza o programmati, nelle situazioni di bisogno segnalate, mediante l'impiego di operatori socio-sanitari o socio-assistenziali;
  • servizi di sollievo e di sostegno attraverso gli enti territoriali e le aziende sanitarie locali, avvalendosi, ove appropriato, anche di assistenti familiari;
  • supporto di assistenza di base mediante l'impiego di operatori socio-sanitari o socio-assistenziali;
  • percorsi preferenziali nelle strutture sanitarie al fine di ridurre i tempi di attesa per l'accesso alle prestazioni sanitarie per il caregiverfamiliare e per l'assistito;
  • consulenza e supporto psicologico;
  • rilascio di apposita tessera di riconoscimento come caregiverfamiliare, al fine di consentire forme di priorità nel disbrigo di pratiche amministrative svolte nell'interesse dell'assistito e del caregiver familiare stesso.

VALORIZZAZIONE DEL RUOLO DI CURA E ASSISTENZA

Per valorizzare e sostenere il ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare, secondo quanto previsto dall’Art. 5 della Proposta di Legge, le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, nei limiti delle risorse disponibili e in accordo con i Comuni e le aziende sanitarie locali, adotteranno iniziative orientate ad assicurare al caregiver familiare:

  • un'informazione puntuale e completa sulle problematiche della persona assistita, sui suoi bisogni assistenziali e sulle cure necessarie, sui criteri di accesso alle prestazioni sociali, socio-sanitarie e sanitarie, nonché un'informazione e un orientamento sulle diverse opportunità, servizi e risorse esistenti nel territorio che possano essere di sostegno alla cura e all'assistenza;
  • opportunità formative al fine di sviluppare maggiore consapevolezza rispetto al ruolo svolto, al suo valore sociale e ai rilevanti vantaggi che ne trae la collettività, anche mediante l'accesso a elementi conoscitivi essenziali allo svolgimento delle azioni di cura e di assistenza;
  • il supporto di reti solidali a integrazione dei servizi garantiti dalle reti istituzionali, al fine di ridurre il possibile isolamento sociale del caregiver familiare, di assicurargli un contesto sociale di supporto nella gestione della persona assistita e di favorire il confronto e lo scambio di esperienze;
  • il supporto di gruppi di auto e mutuo aiuto al fine di favorire il confronto e lo scambio di esperienze;
  • consulenze e contributi per l'adattamento dell'ambiente domestico della persona assistita, in base ai bisogni dell'assistito.

 BONUS CAREGIVER FAMILIARE

Rimandata a un successivo, rispetto all’approvazione della PdL, Decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali la definizione di specifici interventi strutturali in materia assistenziale, anche di natura economica, vincolati alla valutazione dell’ISEE, in favore dei caregiver familiari, con particolare attenzione a coloro che non svolgono alcuna attività lavorativa e che risultano, in base al piano individuale assistenziale, pienamente coinvolti nell'attività di cura. In attesa dell’elaborazione del Decreto Ministeriale, propone il testo dell’Art. 6, dovrà essere riconosciuto al caregiver familiare non lavoratore di un assistito percettore dell'indennità di accompagnamento, un sostegno economico nella misura massima di 516,46 euro al mese.

TUTELA PREVIDENZIALE

Per il periodo di assistenza, al caregiver familiare non lavoratore dovrebbe essere riconosciuta la copertura di contributi figurativi per un massimo di cinque anni, equiparati a quelli da lavoro domestico, a carico dello Stato. Tali contributi si cumulerebbero a quelli eventualmente versati per attività lavorative di qualsiasi natura.

Al caregiver familiare, inoltre, potrebbe essere riconosciuto il diritto di accedere al pensionamento anticipato e senza penalizzazioni al raggiungimento di trenta anni di contributi, a prescindere dall'età anagrafica, o al compimento di sessanta anni di età anagrafica e al raggiungimento di almeno venti anni di attività quale caregiver familiare, considerate le particolari condizioni usuranti di tale attività che determinano un'aspettativa di vita ridotta.

VALORIZZAZIONE E SOSTEGNO DELLA CONCILIAZIONE TRA L'ATTIVITÀ LAVORATIVA E L'ATTIVITÀ DI CURA E DI ASSISTENZA

Per favorire la valorizzazione delle competenze acquisite dal caregiver familiare nello svolgimento delle proprie attività, nonché l'accesso o il reinserimento lavorativo dello stesso, l'esperienza maturata nell'attività di cura e di assistenza sarà riconosciuta come competenza certificabile dagli organismi competenti, oppure quale credito formativo per l'acquisizione della qualifica di operatore socio-sanitario o di altre figure professionali dell'area socio-sanitaria e socio-assistenziale.

Per i caregiver familiari inseriti in percorsi scolastici o universitari, i ministeri competenti sono invitati a emanare direttive tese a favorire la conciliazione tra l’attività di studio e quella di cura.

Come già accennato in premessa, il caregiver familiare lavoratore dovrà avere diritto, ove possibile, a una rimodulazione dell'orario di lavoro, compatibile con l'attività di assistenza e di cura dallo stesso prestata, anche mediante modalità di lavoro agile, beneficiando dei permessi previsti dalla Legge 104/92, oltre che avere diritto di priorità nella scelta della propria sede di lavoro, tra le sedi disponibili più vicine alla residenza dell'assistito.

PREMI ASSICURATIVI AGEVOLATI E DETRAZIONI PER CARICHI DI FAMIGLIA

Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, secondo quanto proposto nel testo dell’Art. 9, provvederà a promuovere accordi con le rappresentanze delle imprese di assicurazione per la previsione di premi agevolati per i contratti eventualmente stipulati dal caregiver familiare che opera nell'ambito del piano assistenziale individuale, nonché per la copertura assicurativa degli infortuni o della responsabilità civile collegati all'attività prestata.

Infine, le spese sostenute dal caregiver familiare per l'attività di cura e di assistenza svolta potranno diventare detraibili dall'imposta sul reddito delle persone fisiche nella misura del 50%, fino all'importo massimo di 12.000 euro annui.

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