Ministra Alessandra Locatelli

In risposta a un’interpellanza urgente dell’On. Grippo la Ministra per le disabilità ha rinnovato ancora una volta la propria intenzione a occuparsi al più presto del quadro normativo del nostro paese, entro la scadenza imposta di 180 giorni (dal 3 ottobre)

Il 3 ottobre 2022 il Comitato ONU sui diritti delle persone con disabilità ha condannato l'Italia per la mancanza di tutela giuridica dei caregiver, accertando così la violazione degli obblighi internazionali assunti con la ratifica della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità del 2006.

Nella pronuncia, il Comitato ha ribadito i diritti dei caregiver familiari, sia in quanto necessari alla tutela delle persone con disabilità, sia in quanto soggetti direttamente meritevoli di tutela, e ha ordinato all'Italia di rispondere entro 180 giorni indicando le misure correttive intraprese e di corrispondere un risarcimento in favore della famiglia.

Da queste premesse è partita l’Interpellanza urgente 2/00009 presentata il 15 novembre scorso alla Camera dall’On. Valentina Grippo (Azione – Italia Viva), riguardante iniziative di competenza per il pieno riconoscimento dei diritti e delle tutele dei caregiver familiari.

LE QUESTIONI SOLLEVATE DALL’INTERPELLANZA

Nel testo dell’Interpellanza il Governo viene sollecitato in primis su come intenda rispondere al Comitato ONU e quali iniziative verranno intraprese per sostenere i caregiver familiari, prevedendo il giusto riconoscimento di quello che è spesso, a tutti gli effetti, un impegno a tempo pieno.

E ancora, l’On. Grippo chiede se i fondi a sostegno della figura del caregiver, stanziati dalla Legge di Bilancio 2018 e dalla Legge di Bilancio 2021, verranno rifinanziati per le prossime annualità.

Infine, viene chiesto all’Esecutivo se si provvederà, con un intervento normativo, anche in vista della necessaria attuazione della legge delega sulla disabilità, a dare una definizione strutturale dei diritti e delle tutele per i caregiver familiari, assieme ad un monitoraggio puntuale sui dati e le statistiche riferite al fenomeno.

LA RISPOSTA DELLA MINISTRA LOCATELLI

Nel corso della seduta camerale del 19 novembre u.s. la Ministra per le disabilità Alessandra Locatelli ha così risposto all’Interpellanza. (Se ne offre di seguito una selezione di passaggi, il testo completo della replica è disponibile a questo link).

“[…] la questione dei dati e delle statistiche, ovviamente, è importante, riguarda il nostro Paese e presenta delle lacune ormai da anni. Vorrei lavorare anche in questa direzione con il mio Ministero per cercare di ricomporre alcuni di questi dati mancanti che derivano, ahimè, da anni in cui, purtroppo, non si sono approfonditi da questo punto di vista o, meglio, sono contenuti in frammentati schemi che riguardano misure a tutti i livelli istituzionali. Però, un impegno voglio prendermelo. Sarà un lavoro arduo, ma ci dobbiamo provare veramente per il bene delle persone e per avere azioni politiche mirate, soprattutto dal punto di vista sociale, e più specifiche per i diversi settori e per le diverse persone.

In questo modo a lei rivolgo un grazie, perché mi offre l'opportunità di approfondire un tema che mi sta molto a cuore, che riguarda milioni di persone e di famiglie che amano e che curano i propri cari. Stiamo parlando di persone che si fanno carico di compiti di cura quotidiani e inderogabili, che implicano impegno fisico ed emotivo, sacrifici in termini di rinunce personali, tempo e scelte di vita. […]

[…] La pronuncia del Comitato ONU conferma l'urgenza, che condivido, di provvedere al riconoscimento della figura del caregiver familiare, valorizzando, al contempo, l'attività di assistenza e di cura da questo prestata.

Come è noto, la figura del caregiver familiare viene definita per la prima volta a livello statale dall'articolo 1, comma 255, della legge di bilancio del 2018. Si tratta di una definizione che va sicuramente migliorata e, soprattutto, inserita in un contesto normativo di più ampio respiro, che possa assicurare protezione, tutele previdenziali, sanitarie e assicurative, ma anche tenere conto di altri aspetti, quali il sostegno psicologico ed eventuali percorsi di formazione per il caregiver familiare stesso e anche per chi con lui condivide i carichi di cura e di assistenza.

La medesima legge di bilancio per l'anno 2018 - lo ricordo - ha istituito un fondo con una dotazione di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018, 2019 e 2020, successivamente incrementata di 5 milioni di euro per gli anni 2019, 2020 e 2021. Il fondo era originariamente destinato alla copertura finanziaria di interventi legislativi finalizzati al riconoscimento del valore sociale ed economico dell'attività prestata dal caregiver familiare. Il successivo decreto-legge n. 86 del 2018, nel trasferire la gestione del fondo alla Presidenza del Consiglio dei ministri, ha tuttavia modificato l'originaria finalità del fondo stesso, che oggi non è volto più alla copertura di interventi legislativi, ma viene ripartito annualmente tra le regioni. L'ultimo decreto di riparto delle risorse, relativo al 2021, è stato adottato dal Ministro Stefani. Già abbiamo predisposto con i miei uffici il decreto per la prossima annualità e sono già stati fatti dei confronti informali con le regioni.

Accanto a questo stanziamento, nella consapevolezza della necessità di portare a compimento una riforma di sistema, la legge di bilancio per l'anno 2021 ha istituito un nuovo fondo, che prevede la copertura per la realizzazione dell'intervento legislativo a favore dei caregiver familiari. Il fondo ha una dotazione di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023 ed è stato istituito nella previsione del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, che è competente per la gestione delle risorse stesse e per l'attuazione.

[…] È, quindi, arrivato il momento di unire le diverse prospettive, di non disperdere i contributi delle audizioni che si sono svolte, anche alla Camera e al Senato, in questi ultimi 7 anni, più o meno, di discussione parlamentare e garantire oggi un percorso univoco e condiviso in modo trasversale. L'urgenza di dover garantire una risposta a questo importante tema, però, non è determinata solo, a mio avviso, dalle seppur giuste considerazioni rimarcate dall'ONU, ma da una presa di coscienza e di responsabilità nei confronti di chi si occupa a tempo pieno dei propri cari con gravissima disabilità e che da molto tempo chiede attenzione. Per questa ragione intendo impegnarmi direttamente […].

In conclusione voglio rassicurare sul fatto che, nel dare attuazione alla legge delega in materia di disabilità, intendo procedere ad una armonizzazione della disciplina che tenga anche conto del ruolo importante rivestito dalla figura del caregiver familiare. […]

In conclusione di discussione, l’On Grippo ha replicato manifestando tiepida soddisfazione sulle parole della Ministra e chiarendo che “oggi, non ci possiamo più permettere di ritardare ulteriormente. Quindi, la ringrazio per ciò che ci dice di voler fare; è evidente che è corretto prevedere un'analisi statistica e una fotografia dei dati. Moltissimo viene fatto continuamente dalle associazioni e dalle realtà che, per motivi istituzionali o professionali, sono obbligate ad occuparsi di questo tema tutti i giorni, ma non indugiamo ulteriormente. La legge delega è stata approvata sotto Natale e facciamo in modo che a Natale i caregiver di questa Nazione non debbano ancora chiedersi chi si occuperà dei loro cari e soprattutto chi si occuperà di loro”.

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