Prof. Ben Van Ommen: “La sfida passa per le 4 P: Prevenzione, personalizzazione, predizione e partecipazione”.
“Il metabolismo è collegato alla salute e alla malattia. Il nostro corpo ha costantemente bisogno di energia, e il logorio al quale è sottoposto richiede una continua manutenzione delle cellule. Questa manutenzione si chiama metabolismo. Il metabolismo trasforma l’energia derivata dal cibo (carboidrati, grassi, proteine) in energia utilizzabile, immagazzina temporaneamente quella in eccesso e, nel frattempo, produce gli elementi che andranno a costruire gli enzimi, il Dna, le membrane e tutte le altre molecole necessarie per mantenere uno stato di salute ottimale. Questo meccanismo è molto complicato, magnificamente strutturato e ben equilibrato” .Con queste parole Ben Van Ommen, scienziato capo al TNO, tra i maggiori centri di ricerca indipendenti nel settore della nutrizione e professore alla Faculty of Science, Leiden/Amsterdam Center for Drug Research, Analytical BioSciences (NL), ha cominciato il suo intervento domenica scorsa nel corso del dibattito sulla medicina personalizzata organizzato da Fondazione Sigma Tau nell’ambito di Spoletoscienza.
“Tante sono le cose che possono andare storte e produrre una serie di malattie metaboliche (come il diabete e le sue complicazioni, le malattie cardiovascolari, vari tipi di cancro, e così via) – ha spiegato Van Ommen - . La loro causa può essere sia un eccessivo apporto calorico (che produce obesità) sia una dieta sbilanciata (carenza di vitamine e di altri nutrienti essenziali), sia la mancanza di esercizio fisico e altri fattori legati allo stile di vita. Ovviamente, anche la predisposizione genetica ha la sua importanza. I motivi per cui il metabolismo e le conseguenze delle sue anomalie differiscono una persona all’altra sono molti. Nel caso di un sovraccarico metabolico (troppe calorie e non abbastanza esercizio fisico), il corpo può reagire accumulando grassi nei posti sbagliati (all’interno degli organi o troppo vicino ad essi), i muscoli possono perdere la loro capacità di passare dai carboidrati ai lipidi come fonte di energia, possono verificarsi infiammazioni, il pancreas può diventare meno efficiente nella produzione di insulina, nell’endotelio aortico possono formarsi placche aterosclerotiche a causa di un’eccessiva presenza di colesterolo con l’aggiunta di una componente infiammatoria, e così via. Ognuno di questi processi ha una componente genetica che può in parte influire sul loro andamento. Anche i fattori nutrizionali hanno il loro peso – puntualizza l’esperto - Una mancanza di carnitina può determinare un ingrossamento del fegato a causa di un’utilizzazione inadeguata dei grassi da parte di questo organo, una carenza di acidi grassi omega-3 può influire sulla componente infiammatoria. In altre parole, le persone possono reagire in modo molto diverso allo stesso problema e quindi aver bisogno di strategie preventive e terapeutiche personalizzate. Fortunatamente, oggi siamo in grado di quantificare lo “status metabolico” degli esseri umani in modo abbastanza dettagliato usando nuovi approcci tecnologici che misurano non più un solo metabolica (come il glucosio o il colesterolo), ma centinaia di metaboliti (e di proteine) contemporaneamente. Dal punto di vista della ricerca, questo ci permetterà di individuare con estrema precisione diversi sottogruppi di persone “in sovrappeso”, e di intervenire in modo personalizzato sulla dieta, sullo stile di vita e sul trattamento farmacologico.Il metabolismo cerca di mantenere la normalità nell’ambiente interno (omeostasi) mentre l’apporto energetico fornito dalla dieta lo sfida continuamente con un bombardamento di calorie. Le necessità energetiche variano anche a seconda dell’attività fisica e il sistema metabolico deve continuamente adattarsi al cambiamento di condizioni. Questa capacità di adattamento è uno dei tratti più importanti del corpo umano ed è presente in molti meccanismi metabolici. Quando perdiamo questa flessibilità, i danni si accumulano e cominciano a svilupparsi le malattie. Quindi, conservarla è essenziale e tutte le strategie per il mantenimento della salute dovrebbero tenerne conto. Tuttavia, l’attuale trattamento delle malattie metaboliche non riconosce del tutto l’importanza di questa capacità e si concentra essenzialmente su come evitare le conseguenze negative della mancanza di reversibilità piuttosto che cercare di ripristinarla. In pratica, il risultato di questo sistema è il “differimento del problemi” piuttosto che l’eliminazione delle loro cause. Per fornire vere soluzioni al mantenimento della salute, la medicina personalizzata dovrebbe adottare lo stesso principio di flessibilità"
"È sorprendente - ha detto Van Ommen - vedere come il nostro corpo può recuperare la salute (vale a dire la flessibilità metabolica o fenotipica) con un intervento appropriato. Un intervento diretto come una forte riduzione calorica (ottenuta con una dieta o con la chirurgia bariatrica) può invertire il diabete di tipo due nel giro di pochi giorni come nessun trattamento farmacologico è in grado di fare (se il pancreas funziona ancora bene). Per ideare strategie di medicina personalizzata nel campo della salute metabolica abbiamo bisogno di una diagnosi più dettagliata (fenotipizzazione) e di trattamenti personalizzati che mirino a stimolare il recupero della flessibilità fenotipica. Questo ridurrebbe l’incidenza delle malattie legate all’obesità, e i conseguenti costi per la sanità pubblica, ma inizialmente l’impegno e la spesa sarebbero maggiori e questo non piace ai sistemi sanitari. Quindi dobbiamo facilitare questo passaggio dalla gestione alla prevenzione delle malattie introducendo una serie di cambiamenti. I rappresentanti della professione medica – ha concluso Van Ommen - devono poter disporre di più informazioni e strumenti diagnostici, i pazienti devono essere più consapevoli del loro stato di salute e i ricercatori devono essere più vicini sia ai medici che ai pazienti. Questo nuovo paradigma si potrebbe definire la “Medicina delle 4 P”: Prevenzione, personalizzazione, predizione e partecipazione”.
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