ROMA – Nel campo delle terapie avanzate, che consentono di avere a disposizione farmaci derivati da cellule e tessuti viventi, i risultati ottenuti dal nostro Paese testimoniano l'eccellenza della ricerca scientifica italiana in un settore che sta vivendo una fase di grande crescita e sviluppo. Ad illustrare il panorama della situazione è stato il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, durante il convegno 'Le terapie avanzate: un successo del made in Italy', evento che ha visto riuniti a Roma, presso il Tempio di Adriano, i principali protagonisti della ricerca e dell'industria farmaceutica.

Sul fronte dei medicinali biotecnologici, “sono ben 27 le novità in arrivo: 6 già approvate e, di queste, sono orgoglioso di dire che 3 sono frutto della ricerca italiana. E' infatti italiano il primo farmaco a base di staminali, è italiano il primo farmaco di terapia genica ed è italiano il primo farmaco di origine tissutale”, ha sottolineato Scaccabarozzi.

Per il presidente degli industriali del farmaco siamo di fronte a “un processo importante. In generale ci sono 7mila nuovi farmaci in arrivo. Se poi guardiamo all'ambito delle biotecnologie, possiamo parlare di un vero e proprio 'rinascimento', un periodo straordinario. La ricerca, infatti, è diventata estremamente produttiva. E oggi siamo qui a parlare di terapie avanzate, che consentono di avere a disposizione medicinali che nascono da processi biotecnologici e che consentiranno, anche nel brevissimo periodo, di poter disporre di trattamenti personalizzati. Questo significa che ci sarà la possibilità di dispensare il farmaco giusto alla persona giusta, e di sapere in anticipo se una terapia funzionerà o meno”.

Per quanto riguarda le biotecnologie, - ha continuato Scaccabarozzi - oltre ai 202 farmaci che sono già a disposizione, altri 324 arriveranno nei prossimi anni. Ecco perché parliamo di 'rinascimento'. La ricerca si era un po' impoverita una decina di anni fa. Oggi, grazie a nuovi impulsi e investimenti, assistiamo a questo straordinario momento”.

“La ricerca farmaceutica biotech - ha spiegato Eugenio Aringhieri, presidente del Gruppo biotecnologie di Farmindustria - è il collante tra presente e futuro. Con l'ingegneria tissutale, la terapia cellulare e la terapia genica, hanno possibilità di essere trattate numerose patologie, come quelle cardiovascolari, ematologiche, dermatologiche, infiammatorie, autoimmuni, neurologiche, muscolo-scheletriche, oncologiche e urologiche. E dei 27 progetti in sviluppo, molti sono nelle ultime fasi, specialmente nel campo della terapia genica e cellulare. A beneficio della qualità della vita delle persone affette da malattie rare”.

“I risultati straordinari raggiunti nelle terapie avanzate - ha concluso Scaccabarozzi - sono frutto di un network hi-tech di Ricerca e Sviluppo tra pubblico e privato. Le aziende che operano nel Paese, sia nazionali che multinazionali, sono diventate leader nel settore anche perché possono contare su una serie di eccellenze del mondo scientifico e accademico. Una collaborazione che può innescare un circuito virtuoso per attrarre investimenti. Garantire la stabilità normativa, consolidare i fondi per farmaci innovativi, come fa la legge di Stabilità 2017, e cambiare strutturalmente la governance, sono le basi perché le potenzialità presenti trasformino l'Italia in un 'hub' dell'innovazione”.

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