Si chiama Quad e in una sola compressa combina quattro farmaci antiretrovirali per il trattamento dell’HIV. Il farmaco ha appena superato lo studio di fase III, pubblicato qualche giorno fa sulla rivista The Lancet.
Lo studio, coordinato dal Dott. Edwin deJesus, è una sperimentazione clinica di non inferiorità rispetto ai quattro farmaci assunti separatamente. La pillola infatti contiene quattro principi attivi: elvitegravir, un inibitore di integrasi (un enzima chiave nel ciclo vitale dell’Hiv che ne catalizza l’integrazione nel Dna di chi contrae il virus), due anti-retrovirali come l’emtricitabina e il tenofovir disoproxil fumarato, ed il cobicistat, potenziatore in grado di aumentare l’efficacia degli altri farmaci.
“Il tasso di risposta del 90 per cento esibito dal regime Quad in questo studio è uno dei più elevati che sia mai stato registrato nelle sperimentazioni cliniche randomizzate di grandi dimensioni su un regime antiretrovirale per il trattamento dell’HIV” ha dichiarato il Dottor Edwin DeJesus, Direttore medico del Centro di Immunologia di Orlando (Orlando Immunology Center), Florida, nonché sperimentatore principale dello Studio 103. “Questo risultato è una chiara indicazione del potenziale beneficio che i pazienti in procinto di iniziare una terapia anti-HIV potrebbero derivare da un regime monocompressa basato su inibitori dell’integrasi.”
Lo scorso mese di maggio, un comitato di esperti dell’Fda ha dato parere positivo alla richiesta di approvazione del nuovo farmaco antiretrovirale quattro in uno. La domanda era sostenuta dai risultati positivi emersi da due importanti studi di Fase III in cui il regime Quad ha raggiunto il suo obiettivo primario di non inferiorità rispetto ad Atripla (efavirenz 600 mg/emtricitabina 200 mg/tenofovir disoproxil fumarato 300 mg) (Studio 102) e rispetto a un regime contenente atazanavir potenziato con ritonavir in combinazione con Truvada.
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