Il documento presenta un focus sui prodotti destinati ai malati rari. Il 49 per cento della spesa è per antineoplastici

Nelle ultime ore è stato diffuso il rapporto Osmed dell'Agenzia italiana del farmaco. Una fotografia dettagliatissima sul consumo di farmaci in Italia, sui principi attivi maggiormente utilizzati e sul loro peso rispetto alla spesa sanitaria nel suo complesso. Secondo i tecnici di Aifa nel 2015 ogni cittadino ha assunto in media poco più di 1,8 dosi di farmaci al giorno. La spesa farmaceutica nazionale totale è stata pari a 28,9 miliardi di euro e ha rappresentato l'1,9 per cento del prodotto interno lordo italiano: l'aumento rispetto al 2014 è stato pari al +8,6 per cento. Il 76,3 per cento della spesa è stato interamente rimborsato dal Servizio sanitario nazionale.

Una parte del rapporto riguarda anche i farmaci orfani, prodotti destinati alle terapie per le patologie rare. Il 2015 è stato un anno molto significativo per questa categoria di prodotti. L'Agenzia europea dei medicinali ha infatti approvato ben 21 nuovi farmaci per il trattamento di malattie rare. Numero considerevole se si pensa che il totale delle nuove autorizzazioni è stato pari a 93. Su un totale di 87 farmaci orfani approvati dall'Ema (dato cumulato relativo al periodo 2002-2015), 66 di questi (inclusi i 13 prodotti classificati con la fascia di rimborsabilità C-nn, categoria precedente alla eventuale fase di negoziazione) risultano in commercio in Italia al 31 dicembre 2015. Dei 21 medicinali rimanenti, 13 non risultano disponibili sul territorio nazionale, 11 prodotti risultano con stato amministrativo “in domanda” (quindi in attesa dell'attribuzione della categoria C-nn). Per due medicinali non è invece mai stata avanzata nessuna domanda. Otto medicinali risultano invece comunque accessibili attraverso canali alternativi previsti dalla legge 648 del 1996: la normativa volta a favorire un rapido accesso delle molecole al mercato. Se si considerano alcune decisioni del Consiglio di amministrazione la categoria degli orfani aumenta la propria consistenza grazie al conteggio degli “orphan-like” e dei farmaci che hanno esaurito il beneficio dell'esclusiva di mercato di dieci anni concesso dall'Agenzia europea dei medicinali. Grazie alle più recenti decisioni assunte a Londra dal Comitato dell'Agenzia europea dei medicinali deputato a concedere la designazione di “farmaco orfano” il loro numero è destinato a crescere ulteriormente anche in Italia, così come vi avevamo raccontato qui.

Il rapporto di Aifa si concentra anche sul livello di spesa connesso all'acquisto dei farmaci orfani. Nel 2015 sono state consumate 10,3 milioni di dosi di farmaci orfani, vale a dire appena lo 0,04 per cento del consumo farmaceutico totale. Il 49 per cento della spesa ha riguardato gli agenti antineoplastici e immuno-modulatori, seguito dai farmaci dell'apparato gastro-intestinale e metabolismo (20 per cento) e dai medicinali del sistema cardiovascolare (13 per cento).

Guardando al dato complessivo la spesa per farmaci orfani è stata pari a 1,2 miliardi di euro nel 2015. Un investimento in grado di tutelare e salvaguardare la salute dei malati rari e il benessere dello loro famiglie. L'acquisto del farmaco non può essere considerato una semplice spesa. Si tratta di una scelta capace di migliorare la qualità della vita del singolo. Negli ultimi anni sono arrivati sul mercato farmaci orfani capaci di cambiare il corso di alcune patologie. Per questo motivo, la normativa deve favorire la ricerca scientifica prevedendo dei particolari “vantaggi” per le aziende che investono su queste categorie di prodotto. Lasciare spazio alle normali dinamiche del mercato rischia di mortificare le aspettative dei malati e degli specialisti.

Qui vi avevamo parlato di un interessante studio su alcune dinamiche economiche in materie di rimborsabilità dei farmaci orfani.

Clicca qui per scaricare il rapporto.

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