Vaccino

Il dato proviene da un’analisi intermedia dello studio COV001, tuttora in corso in più di 1.000 adulti sani

I risultati intermedi dello studio clinico di Fase I/II COV001, tuttora in svolgimento e condotto dall’Università di Oxford, hanno dimostrato che il vaccino AZD1222, sviluppato da AstraZeneca, è stato ben tollerato e ha generato importanti risposte immunitarie contro il virus SARS-CoV-2 in tutti i partecipanti arruolati.

Carta per la partecipazione

Il documento è frutto della collaborazione tra Consiglio Nazionale delle Ricerche, Comitato Nazionale di Bioetica e la piattaforma “Persone non solo Pazienti”

Roma – Portare il punto di vista di chi affronta la malattia nel cuore della sperimentazione per rendere le terapie sempre più a misura di pazienti e favorire la comprensione e il dialogo tra gli stessi pazienti e i medici. Accelerare il percorso della ricerca clinica e far arrivare prima i farmaci al paziente. Un contributo importante in questa direzione arriva adesso dalla Carta dei principi e dei valori per la partecipazione dei pazienti ai trial clinici, presentata il 1° luglio 2020 nel corso di una web press conference.

Farmaci

Il trattamento ha il potenziale per affrontare i due elementi critici del COVID-19: la replicazione virale e la risposta infiammatoria incontrollata

South Plainfield (USA) – Un nuovo farmaco che promette di sconfiggere il Coronavirus sta entrando in una fase avanzata di sperimentazione clinica: è una piccola molecola chiamata PTC299, sotto forma di compresse da somministrare per via orale. Il farmaco, sviluppato dalla biotech americana PTC Therapeutics, ha ottenuto dalla Food and Drug Administration il via libera per uno studio multinazionale di Fase II/III, randomizzato in doppio cieco e controllato con placebo. Negli Stati Uniti il trial partirà nei prossimi giorni, mentre in Spagna è stata già presentata la domanda di sperimentazione clinica, prevista anche in altri Paesi europei, in Brasile e in Australia.

Farmaci

I medici del San Raffaele mostrano la sicurezza e l’efficacia del farmaco nel contrastare le forme gravi di COVID-19

Milano – Un nuovo studio dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, condotto da Giulio Cavalli, immunologo, e coordinato da Lorenzo Dagna, primario dell’Unità di Immunologia, reumatologia, allergologia e malattie rare, mostra l’efficacia e la sicurezza di una molecola – anakinra – capace di spegnere l’eccessiva risposta immunitaria causata dalle forme gravi di COVID-19. I risultati sono pubblicati sulla prestigiosa rivista Lancet Rheumatology.

Farmaci

Il farmaco ha dimostrato di ridurre significativamente il rischio di morte in confronto alla chemioterapia

Milano – Sanofi e Regeneron Pharmaceuticals hanno annunciato il raggiungimento dell’endpoint primario di sopravvivenza globale nello studio clinico di Fase III su cemiplimab nel carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) localmente avanzato o metastatico. Lo studio ha messo a confronto il farmaco, un inibitore di PD-1 (proteina 1 di morte cellulare programmata), con la chemioterapia standard (doppietta a base di platino) come terapia di prima linea in pazienti con NSCLC, squamoso o non-squamoso, in stadio avanzato, con positività di espressione di PD-L1 in almeno il 50% delle cellule tumorali.

Sperimentazioni su Coronavirus

La terapia potrebbe rivelarsi efficace nel contrastare la tempesta di citochine scatenata dall’infezione virale

In numerosi Paesi, i medici stanno conducendo nuovi studi sull'uso di immunoglobuline per via endovenosa (IVIG) per il trattamento di pazienti con gravi patologie respiratorie conseguenti al COVID-19. Tale approccio terapeutico non usa come materia prima il cosiddetto plasma iperimmune, donato da pazienti COVID-19 guariti, ma piuttosto il plasma di donatori volontari sani. Di conseguenza, questi prodotti IVIG ‘classici’ sono attualmente disponibili in quantità significative per il trattamento di pazienti con COVID-19 in condizioni critiche. Se questi studi avranno successo, se ne potrebbe ricavare una terapia sicura e prontamente disponibile che potrebbe salvare vite umane e ridurre la pressione sulle unità di terapia intensiva degli ospedali.

Sperimentazioni

Le nuove regole hanno validità temporanea e serviranno a evitare il contatto fra pazienti e sperimentatori

Roma – Con l'emergenza Coronavirus, cambiano (temporaneamente) alcune regole relative alla gestione degli studi clinici in Italia: lo ha comunicato l'AIFA nei giorni scorsi. L'obiettivo delle nuove indicazioni è chiaramente quello di tutelare al massimo i pazienti e il personale coinvolto dal rischio di contagio: molte aziende farmaceutiche, promotori no-profit e organizzazioni di ricerca a contratto (CRO) hanno infatti già applicato o esteso la modalità dello smart working per non interrompere le attività.

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