EPN: OK del CHMP per danicopan

La molecola è progettata per affrontare i problemi di emolisi extravascolare che alcuni pazienti manifestano nonostante la terapia standard per la patologia

Il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha raccomandato l'autorizzazione all'immissione in commercio in Europa del farmaco danicopan (nome commerciale Voydeya), come terapia aggiuntiva a ravulizumab o eculizumab, per il trattamento di pazienti adulti affetti da emoglobinuria parossistica notturna (EPN) che presentano anemia emolitica residua.

La EPN è una malattia rara del sangue caratterizzata dalla distruzione dei globuli rossi all'interno dei vasi sanguigni (emolisi intravascolare) e dall'attivazione di globuli bianchi e piastrine, con conseguente sviluppo di coaguli ematici (trombosi) che possono provocare danni agli organi dagli esiti potenzialmente fatali. L'inibizione immediata, completa e prolungata del sistema immunitario del complemento mediante il blocco della proteina C5 aiuta a ridurre i sintomi e le complicanze della patologia, migliorando la sopravvivenza dei pazienti. Tuttavia, circa il 10-20% delle persone affette da EPN che vengono trattate con un inibitore di C5 manifestano un’emolisi extravascolare residua clinicamente significativa, che può provocare sintomi persistenti di anemia e richiedere la necessità di trasfusioni di sangue.

Danicopan è un farmaco orale progettato per inibire il fattore D, una proteina che svolge un ruolo chiave nell'amplificazione della risposta del sistema del complemento, la cui attivazione incontrollata rappresenta uno dei fattori chiave alla base dell’emoglobinuria parossistica notturna. Danicopan è stato sviluppato per essere impiegato in aggiunta allo standard di cura per la EPN, basato sull’impiego di inibitori della proteina C5 come eculizumab o ravulizumab.

Il parere favorevole del CHMP si basa sui risultati positivi dello studio clinico di Fase III ALPHA, che ha valutato l'efficacia e la sicurezza di danicopan in aggiunta a eculizumab o ravulizumab in pazienti affetti da EPN con emolisi extravascolare clinicamente significativa. Nella sperimentazione, il trattamento aggiuntivo con danicopan ha raggiunto l’endpoint primario, determinando un significativo aumento dei livelli di emoglobina, e tutti gli endpoint secondari chiave, tra cui la percentuale di pazienti che non hanno avuto necessità di trasfusioni. Il farmaco danicopan è stato generalmente ben tollerato e gli eventi avversi correlati al trattamento più comunemente riscontrati nello studio sono stati mal di testa, nausea, artralgia e diarrea. I risultati a 12 settimane del trial ALPHA sono stati pubblicati sulla rivista The Lancet Haematology.

“L'inibizione di C5 con eculizumab o ravulizumab è l’attuale standard di cura nella EPN, ed è stato dimostrato che questo trattamento è in grado di portare al controllo dell’emolisi intravascolare e di ridurre gli eventi trombotici potenzialmente letali”, spiega il professor Hubert Schrezenmeier, direttore medico dell'Istituto di Medicina Trasfusionale dell'Università di Ulm (Germania). “Tuttavia, una piccola parte di pazienti può manifestare un’emolisi extravascolare clinicamente significativa. Nello studio ALPHA, danicopan in aggiunta a eculizumab o ravulizumab ha aumentato i livelli di emoglobina e ha ridotto l’affaticamento, l’anemia e la dipendenza dalle trasfusioni. Se approvato, questo farmaco potrebbe migliorare la gestione terapeutica delle persone colpite da questa gravosa patologia, consentendo ai pazienti di mantenere, al tempo stesso, il controllo della malattia tramite la terapia con inibitori di C5”.

Quando viene approvato dall’EMA un nuovo trattamento a favore dei pazienti affetti da emoglobinuria parossistica notturna, come presidente dell'associazione italiana AIEPN Onlus posso solo esserne felice – commenta il Dott. Sergio Ferini Strambi – a patto, però, che ad ognuno dei pazienti, spesso con caratteristiche diverse, venga assegnata tra le varie opzioni disponibili la cura ottimale, in base al suo quadro clinico e alle sue reali necessità”. Una raccomandazione, quest’ultima, che trova la sua ragione nell’estrema complessità di una patologia come la EPN, che è caratterizzata da un’ampia varietà di manifestazioni cliniche e complicanze e per la quale è di fondamentale importanza un approccio multidisciplinare che agevoli una gestione personalizzata delle terapie.

“La raccomandazione positiva del CHMP riconosce il potenziale di danicopan come terapia aggiuntiva allo standard di cura per la EPN, in grado di affrontare segni e sintomi dell’emolisi extravascolare residua che alcune persone affette dalla patologia continuano a manifestare”, ha dichiarato Marc Dunoyer, Chief Executive Officer di Alexion AstraZeneca Rare Disease, l'azienda produttrice del farmaco. “Come dimostra lo studio clinico ALPHA, la doppia inibizione del fattore D e della proteina C5 del complemento può rappresentare un approccio terapeutico ottimale per questo specifico gruppo di pazienti”.

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