Verso la Conferenza internazionale Parent Project 2013

In queste settimane abbiamo dato spazio ai preziosi progetti realizzati dall’associazione Parent Project onlus per promuovere e realizzare l’integrazione scolastica e l’orientamento lavorativo dei ragazzi affetti da Distrofia di Duchenne e Becker che, grazie ai passi avanti della ricerca, hanno oggi una prospettiva di vita sempre maggiore.


Filippo Buccella, presidente di Parent Project Onlus, ha però spiegato a Osservatorio Malattie Rare che l’associazione intende perseguire con forza l’obiettivo della progettualità personale dei ragazzi con Duchenne. “Grazie al finanziamento della Legge 383/2000 art. 12 / c. 3 del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali dedicati ai Progetti di Promozione Sociale, stiamo realizzando il progetto "Diritti verso l'autonomia" sull’inserimento lavorativo dei nostri ragazzi. L’esigenza nasce ovviamente dal cambiamento della loro prospettiva di vita, cambiamento del quale non tutti sono consapevoli. Raggiungere l’autonomia personale non è facile, ma è importante provarci.”

“Tra i ragazzi affetti dalla patologia – spiega Buccella – c’è una grossa componente di abbandono scolastico. Spesso si tende a lasciare la scuola per preservare la salute, ma a nostro avviso non è mai la scelta giusta. E’ importante che i ragazzi guardino al futuro, chi ha una visione del futuro di se stesso vive meglio. Per questo, dopo anni passati a lavorare sulla ricerca di base e poi sulla ricerca clinica, vogliamo concentrarci oggi sulle esigenze relazionali e progettuali dei ragazzi.”

Il nuovo progetto di Parent Project Onlus prevede infatti la creazione di una sorta di vetrina virtuale attraverso la quale i ragazzi possano offrire le proprie competenze lavorative ed essere messi in relazione con aziende che non vogliano solo adempiere agli obblighi di legge, ma anche realizzare la cultura dell’integrazione. “Grazie alla creazione del portfolio delle competenze e all’offerta di corsi di formazione vogliamo insegnare ai nostri ragazzi a comunicare le loro capacità e allo stesso tempo spingere le aziende ad abbandonare l’ottica assistenzialista del collocamento mirato. Questo metodo peraltro potrebbe essere applicato a molte altre disabilità.”
Un nuovo importante obiettivo si profila dunque per l’associazione che dal 1996 si occupa di sostenere le famiglie, anche organizzando ogni anno la “Conferenza Internazionale sulla distrofia muscolare di Duchenne e Becker” che riunisce i migliori esperti internazionali che intervengono proprio per incontrare e informare i pazienti di tutta Italia.

“La Conferenza Internazionale che si svolgerà a Roma dal 22 al 24 febbraio 2013, seguirà la stessa logica dei nostri progetti. Non sarà più dedicata solo alla ricerca e all’assistenza clinica, ma sarà dedicata anche alla scuola e all’integrazione, con l’obiettivo di dare alle famiglie una vita il più possibile orientata al quotidiano.”
L’edizione 2013 della Conferenza sarà inoltre dedicata anche ai trial di sperimentazione clinica, argomento piuttosto delicato per le famiglie che devono decidere se partecipare o meno. “E’ necessario ricordare che un trial clinico non è una cura. – conclude Buccella – Per le famiglie può essere difficile partecipare, ma è l’unico modo per far progredire la ricerca.
In questo particolare momento storico le difficoltà non sono solo delle famiglie, ma anche dei ricercatori – che troppo spesso non dispongono di adeguati spazi e fondi – e delle stesse case farmaceutiche, costrette a una burocrazia ai limiti del ridicolo. Pazienti, ricercatori e case farmaceutiche dovrebbero però lavorare insieme, per raggiungere un obiettivo comune: una cura per la malattia.”

 

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