Un nuovo studio della Ohio State University ha identificato tre geni che insieme consentono ad una forma letale di cancro al cervello di ripetersi e progredire dopo la radioterapia. I risultati potrebbero portare a nuove terapie per i tumori del cervello che colpiscano le cellule staminali del cancro. Il lavoro, pubblicato sulla rivista Stem Cell Reports, si è concentrato su una grave forma di tumore al cervello, il glioblastoma multiforme.
È stato studiato un sottogruppo di cellule tumorali, all’interno di quei tumori, che si comportano come le cellule staminali e che a volte sopravvivono alla radioterapia. Per capire in che modo le cellule tumorali sopravvivono all’irradiazione, i ricercatori hanno esaminato il gene cancro-correlato EZH2, che è sottoregolato nel glioblastoma multiforme e in altri tumori.
Gli studiosi hanno scoperto che nelle cellule di glioblastoma multiforme – ma non in altre cellule tumorali o in quelle sane – EZH2 è regolato da un gene chiamato MELK in combinazione con un secondo gene, FoxM1. L’interazione dei tre geni aiuta le cellule a sopravvivere alla terapia.
“Attualmente, il glioblastoma multiforme viene trattato chirurgicamente e in seguito con radioterapia e chemioterapia, ma questi tumori spesso si ripresentano, e i pazienti in genere sopravvivono meno di due anni, quindi abbiamo disperatamente bisogno di nuovi trattamenti”, ha spiegato il ricercatore principale Ichiro Nakano.
“I nostri risultati suggeriscono che i MELK-inibitori possano essere applicati al tumore al cervello e ad altre neoplasie come nuova terapia diretta alle cellule staminali del cancro”. In precedenti ricerche, Nakano e i suoi colleghi hanno dimostrato che MELK è altamente espresso nelle cellule simil-staminali di glioblastoma, e che l’iperespressione è correlata con la scarsa sopravvivenza del paziente.
Per questo studio, Nakano e colleghi hanno utilizzato cellule estratte da tumori glioblastoma, un modello di topo e il verme Caenorhabditis elegans. “Nel loro insieme – afferma Nakano – i nostri dati suggeriscono che iper-regolazione di MELK dopo l’irradiazione promuove la resistenza alle radiazioni, lo sviluppo del tumore e la sua progressione”.
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