Farmaci

La presentazione del dossier alla FDA per l’utilizzo del farmaco in pazienti pediatrici è prevista per il 4° trimestre 2019

Lo studio registrativo di Fase III finalizzato a valutare dupilumab come trattamento per la dermatite atopica grave nei bambini di età compresa tra 6 e 11 anni ha raggiunto i suoi endpoint primari e secondari. A oggi dupilumab è il primo e unico biologico ad aver dimostrato risultati positivi in questa popolazione di pazienti con dermatite atopica grave.

I primi dati mostrano che per i bambini con dermatite atopica in forma grave (vale a dire che copre in media circa il 60% della cute), l'aggiunta di dupilumab ai corticosteroidi topici (TCS), che rappresentano ad oggi lo standard di cura, è in grado di ridurre significativamente l'estensione e la gravità della malattia e l'intensità del prurito, e di migliorare la qualità della vita rispetto alla sola terapia standard. Inoltre, i dati sulla sicurezza si sono rilevati in linea con il profilo di sicurezza precedentemente documentato per dupilumab nelle popolazioni più anziane. Infine, è stata rilevata una percentuale numericamente inferiore di infezioni cutanee rispetto al gruppo di pazienti trattati con placebo.

“I risultati di questo studio, il primo a valutare un farmaco biologico in bambini di età inferiore ai 12 anni con dermatite atopica, sono molto importanti perché potenzialmente rappresentano una risposta a un bisogno terapeutico ad oggi senza risposta di questa popolazione di pazienti. I bambini nello studio erano affetti da gravi forme di dermatite atopica, fin dai primi mesi di vita”, ha dichiarato George D. Yancopoulos, Presidente e Chief Scientific Officer di Regeneron. “Lo studio ha dimostrato che dupilumab è in grado di migliorare significativamente il quadro clinico e la qualità della vita, senza registrare problemi di sicurezza”.

Dupilumab è un anticorpo monoclonale completamente umano che è in grado di inibire l’attività dell’interleuchina-4 (IL-4) e dell’interleuchina-13 (IL-13). I dati provenienti dagli studi clinici su dupilumab hanno dimostrato che queste due citochine svolgono un ruolo chiave nell'infiammazione di tipo 2, determinante nello sviluppo della dermatite atopica, così come dell'asma e della rinosinusite cronica con poliposi nasale (l’utilizzo di dupilumab in questa malattia è attualmente in fase di revisione da parte dell’Agenzia Europea per i Medicinali).
 
“In questo studio, i bambini trattati con dupilimab erano affetti da dermatite atopica grave non adeguatamente controllata che copriva mediamente circa il 60% del loro corpo. I sintomi inesorabili di questa malattia, che includono eruzioni e lesioni cutanee diffuse, prurito intenso e persistente, non colpiscono solo il bambino ma hanno un impatto sull'intera famiglia”, ha affermato John Reed, Global Head of Research and Development presso Sanofi. “I sintomi della dermatite atopica grave possono mettere a dura prova i bambini sia fisicamente che emotivamente. Questi risultati sono molto incoraggianti perché dimostrano che dupilumab è in grado di migliorare le lesioni cutanee, ridurre il prurito e, soprattutto, migliorare la qualità di vita di questi giovanissimi pazienti”.

Gli endpoint primari dello studio di Fase III su dupilumab in bambini dai 6 agli 11 anni erano volti a valutare la percentuale di pazienti che ottenevano un punteggio pari a 0 (cute priva di lesioni) o 1 (cute quasi priva di lesioni) in base all’Investigator's Global Assessment (IGA) e un miglioramento del 75% sull’Eczema Area and Severity Index (EASI-75), che costituiva l’endpoint co-primario al di fuori di gli Stati Uniti a 16 settimane di trattamento.
 
I risultati a 16 settimane includono:
- un numero maggiore di pazienti trattati con dupilumab ogni quattro settimane o con dupilumab ogni due settimane ha ottenuto una pelle priva o quasi priva di lesioni (IGA; punteggio di 0 o 1), rispetto ai pazienti trattati con placebo.
- un numero maggiore di pazienti trattati con dupilumab ogni quattro settimane o con dupilumab ogni due settimane ha raggiunto un miglioramento del 75% o maggiore dell’indice EASI (EASI-75), rispetto a quelli trattati con placebo.
- il miglioramento medio del punteggio EASI rispetto al basale era maggiore nel gruppo trattato con dupilumab ogni quattro settimane e nel gruppo dupilumab ogni due settimane, rispetto ai pazienti trattati con placebo.
- dupilumab ha dimostrato un significativo sollievo dal prurito e ha anche migliorato le misure degli outcome riportati dai pazienti, come ansia, depressione e di qualità della vita correlata alla salute dei genitori e dei familiari.
 
Dopo 16 settimane di trattamento, i tassi complessivi di eventi avversi sono stati simili per i pazienti trattati con dupilumab ogni quattro settimane, per quelli trattati con dupilumab ogni due settimane e per quelli trattati con placebo. Gli eventi avversi più comunemente osservati nei pazienti trattati con dupilumab includevano infiammazione degli occhi, rinofaringite e reazioni al sito di iniezione. Gli eventi avversi più comuni sono stati reazione al sito d’iniezione e herpes labiale.
 
I risultati dettagliati di questo studio saranno presentati nei prossimi congressi scientifici e forniti alle autorità regolatorie, a partire dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense, nel 4° trimestre del 2019. Nel 2016, la FDA ha concesso la designazione di Breakthrough Therapy a dupilumab come trattamento della dermatite atopica da moderata a grave (da 12 a 17 anni) e grave (da 6 mesi a 11 anni). L'efficacia e la sicurezza di dupilumab nei bambini di età inferiore ai 12 anni non sono state ancora state valutate da alcuna autorità regolatoria.

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