Sono in aumento, in Italia, le persone con la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS - Obstructive Sleep Apnea Syndrome), il più frequente tra i disturbi respiratori del sonno caratterizzato da episodi ripetuti di completa o parziale ostruzione delle vie aeree superiori, e che ad oggi, risulta ancora sotto diagnosticato e sottovalutato.

Le conseguenze ‘diurne’ dell'OSAS sono svariate e vanno da sintomi più leggeri, come cefalea, eccessiva sonnolenza diurna, a molto gravi come un aumentato rischio di incidenti stradali, da 3 a 8 volte maggiore della popolazione sana, a deficit cognitivi (in particolare disturbi di memoria, concentrazione ed attenzione) e, in misura minore, depressione del tono dell’umore ed impotenza sessuale. Inoltre si associa ad un più alto rischio di morte per cause cardiovascolari (ictus e infarto del miocardio) è associata a obesità fino al 60% dei casi e a diabete nell'86%, e va sempre sospettata nei casi di ipertensione arteriosa, soprattutto quando è scarsamente controllata. Un problema che si stima colpisca circa nel nostro Paese 6 milioni di persone in età lavorativa, soprattutto uomini tra i 40 e i 70 anni, e che non risparmia le donne, in una percentuale del 2%, cifra che aumenta nelle donne in età da menopausa o in caso di diabete e obesità.

Se ne è discusso in occasione del 25° Congresso Nazionale del Collegio dei Docenti Universitari di discipline Odontostomatologiche (CDUO) che si è svolto a Roma, nel corso del Simposio ‘Dental Sleep Medicine 2.0: scenario attuale e prospettive future’, coordinato dalla Prof.ssa Antonella Polimeni, Ordinario dell’Università, Presidente del Congresso e Direttore del Dipartimento Testa Collo del Policlinico Universitario Umberto I.

Diagnosi: il ruolo dell’odontoiatra

Russamento, pause respiratorie nel sonno riferite dal partner, risvegli con sensazione di soffocamento, sonno notturno agitato, stimolo ripetuto di notte ad andare al bagno, bocca secca e sudorazione eccessiva sono i principali sintomi dell’OSAS.

L’odontoiatra gioca un ruolo fondamentale nel riconoscimento precoce della malattia. L’odontoiatra, infatti, è in grado di valutare lo stato di salute dentale e parodontale, l’occlusione dentale, la funzionalità delle articolazioni temporo-mandibolari e dei muscoli masticatori, la presenza di eventuali patologie associate, con particolare attenzione a bruxismo, reflusso gastro-esofageo e dolore oro-facciale. A seguire, il corretto approccio diagnostico prevede un intervento multidisciplinare che coinvolge la medicina del sonno, la pneumologia, la cardiologia, l'otorinolaringologia, la chirurgia maxillo-facciale e l'odontoiatria, come in ottica multidisciplinare si è svolto il Simposio in collaborazione con le società scientifiche SIOCMF, SIMSO, SIOeChCF e SICMF.

“Come indicato nella linee guida ministeriali, l’odontoiatra ha il ruolo di ‘sentinella diagnostica’ nel riconoscere precocemente eventuali segni e sintomi riconducibili alla sindrome delle apnee ostruttive nel sonno", ha dichiarato Antonella Polimeni, coordinatrice del gruppo di lavoro che ha realizzato con il Ministero della Salute le Linee guida nazionali per la prevenzione ed il trattamento odontoiatrico della sindrome delle apnee ostruttive nel sonno. "La diagnosi, clinica e strumentale, e la decisione del percorso terapeutico per russamento e OSAS è multidisciplinare, tuttavia la decisione sull'utilizzo e sulle caratteristiche del dispositivo orale sono di competenza dell'odontoiatra il quale, in caso di OSAS lieve o moderata, può applicare un dispositivo intraorale a scopo terapeutico.”

I costi sociosanitari dell’OSAS

L’OSAS rappresenta un grave e crescente problema sanitario, sociale ed economico con un forte ma ancora spesso sottovalutato impatto sulla salute pubblica. Uno studio recentemente condotto in Italia in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità stima in circa 840 milioni di euro l’anno i costi socio-sanitari da incidenti stradali attribuibili a questa patologia. Una diagnosi tardiva o il mancato trattamento di questa sindrome determinano un diretto aumento della morbilità e della mortalità della popolazione e un aumento dei costi sanitari dovuti sia al trattamento delle malattie cardiovascolari e metaboliche ad essa associate, sia all’elevato rischio di complicanze perioperatorie cui i pazienti con OSAS sono esposti.

Nel 2014, il Ministero della Salute ha stilato Linee Guida in grado di fornire raccomandazioni ed indicazioni “evidence based” per la gestione odontoiatrica della sindrome delle apnee ostruttive nel sonno, negli individui adulti. Il documento è stato realizzato da un gruppo di esperti operante presso il Dipartimento della sanità pubblica e dell’innovazione del Ministero della salute (D.D. del 23 gennaio 2014), che ha dato mandato di coordinamento dell’attività alla prof.ssa Antonella Polimeni, Presidente del Collegio dei docenti universitari di discipline odontostomatologiche.

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