Malattie rare, la sintesi delle politiche sociosanitarie di maggio 2023

Piano nazionale malattie rare, autonomia differenziata, tutela dei lavoratori fragili, inclusione delle persone con disabilità, screening neonatale e molto altro

Lo scorso 24 maggio la Conferenza Stato-Regioni ha espresso parere favorevole alla stipula dell’Accordo sul “Piano nazionale malattie rare 2023-2026” e sul documento per il “riordino della rete nazionale delle malattie rare”.  Il Piano porta a compimento quanto stabilito dall’articolo 9 della legge 175/2021, meglio nota come Testo Unico sulle Malattie Rare. Il documento è, “strumento di programmazione e pianificazione centrale”, fornisce indicazioni per l’attuazione e l’implementazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) ed è quindi fondamentale per assicurare alle persone con malattia rara un’assistenza completa e continua su tutto il territorio nazionale. Per la sua attuazione è previsto uno stanziamento di 25 milioni di euro a valere sul Fondo sanitario nazionale per ciascuno degli anni 2023 e 2024, il cui riparto tra le Regioni dovrà essere definito con una successiva intesa. Leggi qui il nostro approfondimento sul tema PNMR.

 Le altre tematiche inerenti alle malattie rare affrontate dalla politica sanitaria durante il mese di maggio 2023 sono state le seguenti:

Autonomia differenziata: l’interrogazione dell’On. Borrelli

Durante il Question time, che si è svolto mercoledì 10 maggio in Aula Camera, il Ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto ha risposto all’interrogazione n. 3-00382 presentata dall’On. Borrelli (AVS) e riguardante implicazioni conseguenti al progetto di riforma dell'autonomia differenziata sul divario socio-economico tra Nord e Sud del Paese, in relazione all'utilizzo del criterio della spesa storica per la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni. Il firmatario dell’interrogazione chiede a tale Ministro di sapere come intenda procedere, per quanto di competenza, per evitare che l'autonomia differenziata come delineata dal Governo, anteponendo il criterio della spesa storica alla determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni, acuisca il divario tra il Nord e il Sud del Paese.

Nel rispondere il Ministro ha riferito sui contenuti del disegno di legge governativo recante disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle regioni a Statuto ordinario, che è attualmente all'esame del Senato. In merito ha ricordato che l'articolo 4, comma 1, del disegno di legge stabilisce che il trasferimento delle funzioni, con le relative risorse umane, strumentali e finanziarie, concernenti le materie e gli ambiti di materie riferibili ai LEP, può essere effettuato soltanto dopo la determinazione dei medesimi LEP e dei relativi costi e fabbisogni.

Qualora poi dalla determinazione dei LEP derivino nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, si può procedere al trasferimento delle funzioni solo successivamente all'entrata in vigore di detti provvedimenti legislativi.

In conclusione, sulla base di quanto sopraindicato il Ministro ha dichiarato che ciò non prevede pertanto nessun incremento dei divari territoriali per effetto dell'attuazione dell'autonomia differenziata, ma anzi vi è un pieno rispetto dei livelli essenziali delle prestazioni sull'intero territorio nazionale, che evidenziano non in modo casuale la neutralità finanziaria delle intese rispetto alle regioni che non sono parte delle stesse.  Lo svolgimento integrale del Question time è disponibile qui.
Inoltre, riguardo al Ddl Autonomia differenziata in esame in prima Commissione Affari costituzionali del Senato, Osservatorio malattie rare ha partecipato alle audizioni che si sono svolte alla fine del mese di maggio depositando una memoria scritta disponibile qui: OMAR OSSERVATORIO MALATTIE RARE (246 Kb)

Amministrazione di enti pubblici, di termini legislativi e di iniziative di solidarietà sociale: pubblicato il decreto legge

In data mercoledì 10 maggio sulla Gazzetta Ufficiale n. 108 è stato pubblicato il decreto-legge 10 maggio 2023, n. 51 recante disposizioni urgenti in materia di amministrazione di enti pubblici, di termini legislativi e di iniziative di solidarietà sociale. Il testo del decreto-legge è disponibile qui.

In particolare, al comma 4 si prevede che l’Unità per il completamento della campagna vaccinale e per l'adozione di altre misure di contrasto alla pandemia a decorrere dal 1° luglio 2023 è soppressa e il Ministero della salute subentra nelle funzioni e in tutti i rapporti attivi e passivi facenti capo alla stessa, ivi inclusa la titolarità della contabilità speciale e del conto corrente bancario. Al 31 dicembre 2023, il Ministero della salute procede alla chiusura della contabilità speciale e del conto corrente, e le eventuali somme ivi giacenti sono versate all'entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate in tutto o in parte, anche con profilo pluriennale, mediante decreto del Ragioniere generale dello Stato, ai pertinenti stati di previsione della spesa. Le eventuali risorse non più necessarie sono acquisite all'erario.

Al comma 5, invece, nelle more della riorganizzazione dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa), si prorogano al 1° ottobre 2023 i termini della durata in carica dei componenti della Commissione consultiva tecnico-scientifica (CTS) e del Comitato prezzi e rimborso (CPR).

Infine, al comma 6 si prevede che fino al 30 giugno 2024 siano sospesi le attività e i procedimenti di irrogazione della sanzione previsti in caso di inosservanza dell'obbligo vaccinale. Il provvedimento ha avviato il suo iter parlamentare dal ramo della Camera dei deputati.

Misure in materia di semplificazione e salute: ecco il disegno di legge

Lo scorso 11 maggio il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e dei Ministri per la pubblica amministrazione Paolo Zangrillo, per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa Maria Elisabetta Alberti Casellati, per le disabilità Alessandra Locatelli, della salute Orazio Schillaci, dell’interno Matteo Piantedosi e del turismo Daniela Santanché, ha approvato un disegno di legge di delega al Governo per la semplificazione dei procedimenti amministrativi e misure in materia farmaceutica e sanitaria.

La delega ha l’obiettivo di migliorare la qualità e l’efficienza dell’azione amministrativa, ridurre gli oneri regolatori e gli adempimenti amministrativi gravanti su cittadini e imprese e accrescere la competitività del Paese. Il disegno di legge rientra tra i provvedimenti funzionali al conseguimento, previsto per il 31 dicembre 2024, della Missione M1C1-60 del Piano nazionale di ripresa e resilienza, con particolare riguardo alla Riforma 1.9, relativa della pubblica amministrazione, che richiede l’attuazione della semplificazione e digitalizzazione di 200 procedure critiche, che interessano direttamente cittadini e imprese.

Il provvedimento prevede anche delle semplificazioni in materia di disabilità volte a:

  • accelerare e dare tempi certi su autorizzazioni, concessioni, contributi, agevolazioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche e la mobilità, accesso alle prestazioni, ai programmi ai servizi socio-assistenziali, di istruzione, formativi e di inclusione lavorativa, socio-sanitari, sanitari e di assistenza protesica e riabilitativa;
  • ridurre gli oneri amministrativi a carico dei cittadini affetti da patologie croniche e invalidanti, eliminare la ripetizione degli accertamenti sanitari per le patologie e le disabilità permanenti ed esonerare dalla presentazione della documentazione già presente nelle piattaforme o nel fascicolo sanitario in relazione a tali procedimenti;
  • ridurre i casi di accertamenti fisici per i pazienti affetti da patologie già accertate o comprovate da documentazione sanitaria proveniente da strutture pubbliche e per le persone con disabilità riconosciute;
  • ridurre gli oneri amministrativi a carico dei familiari che assistono congiunti con disabilità, con patologie croniche o rare e dare precedenza nell’accesso a servizi socio-assistenziali, sanitari e socio-sanitari, inclusi quelli a sportello e su prenotazione;
  • semplificare i procedimenti per l’attivazione e l’esercizio delle misure di protezione giuridica per le persone con disabilità e, in caso di assenza di tali misure, coinvolgere le persone di riferimento e che se ne prendono cura;
  • concentrare tutti i procedimenti connessi e conseguenti al riconoscimento della condizione di invalido civile, sordo civile, cieco civile, sordo cieco, malato cronico e raro, persona con disabilità e persona non autosufficiente e con disabilità gravissima;
  • rendere interoperabili, nel rispetto del principio della riservatezza dei dati personali, i dati, le certificazioni e le informazioni relative ai procedimenti connessi alla tutela della salute sia attraverso piattaforme digitali sia attraverso il fascicolo sanitario elettronico (FSE), anche al fine di coadiuvare l’elaborazione dei progetti di integrazione e di vita individuali, partecipati e personalizzati e gli interventi a sostegno dei caregiver familiari;
  • semplificare i procedimenti di rilascio e utilizzo, anche attraverso delega, della firma digitale e della identità digitali garantendo piena accessibilità ai relativi servizi da parte di tutte le persone con disabilità fisica, sensoriale, anche prive di figure di protezione giuridica e delle persone con disabilità intellettiva assistite da figure di protezione giuridica;
  • semplificare la ricezione della manifestazione di volontà espressa dalle persone con disabilità nel procedimento di formazione di atti pubblici, in modo che sia comunque garantita la provenienza e la genuinità della manifestazione di volontà.

In materia di salute, invece, interviene, tra l’altro:

  • per rendere permanente la digitalizzazione delle ricette mediche, sia quando i farmaci prescritti sono a carico del Servizio sanitario nazionale sia quando non lo sono;
  • per prevedere la validità illimitata delle prescrizioni farmaceutiche, terapeutiche, riabilitative e di presidi a favore dei pazienti cronici o con patologie invalidanti, frazionando la consegna dei farmaci in modo da garantire ogni volta quelli necessari per coprire 30 giorni di terapia;
  • per rendere disponibili medicinali di rilevanza clinica non ancora dotati di autorizzazione all’immissione in commercio (AIC) in un contesto regolamentato;
  • per semplificare la pubblicità legale relativa ai farmaci, eliminando gli adempimenti connessi alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e consentendo la pubblicazione sul sito dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA);
  • per semplificare le procedure autorizzative delle acque minerali naturali (destinate ad imbottigliamento e ad uso termale);
  • per assicurare facilità di accesso dei cittadini ai servizi sanitari e sociali e garantire la presa in carico delle persone con cronicità;
  • per chiarire alcune norme relative ai medicinali “transitati” dalla sezione A alla D del prontuario, all’obbligo per il farmacista di annotare sulle ricette la data di spedizione e il prezzo praticato e per prevedere l’obbligo di indicare sulla ricetta non ripetibile il codice fiscale del paziente solo ove lo stesso lo richieda.

Fibrosi cistica: le tre mozioni presentate alla Camera dei Deputati

Mercoledì 24 maggio si è conclusa la discussione delle mozioni Lazzarini (Lega) ed altri n. 1-00099 (Nuova formulazione), Di Lauro (M5S) ed altri n. 1-00137 e Girelli (PD) ed altri n. 1-00141 in materia di fibrosi cistica. Le suddette mozioni sono state approvate, previo il parere favorevole del Sottosegretario per la salute Marcello Gemmato ad eccezione della riformulazione richiesta di un impegno contenuto nella mozione a firma dell’On. Girelli. Tutte e tre le mozioni sono volte a migliorare l'assistenza e la cura dei pazienti con fibrosi cistica.

Per ulteriori approfondimenti consigliamo di consultare i testi disponibili qui di seguito:

  • Nuova formulazione Mozione a prima firma dell’On. Lazzarini (Lega) n. 1-00099
  • Mozione a prima firma dell’On. Di Lauro (M5S) n. 1-00137
  • Nuova formulazione, su richiesta del Governo, Mozione a prima firma dell’On. Girelli (PD) n. 1-00141

Politiche di integrazione e inclusione delle persone con disabilità: la Ministra Locatelli risponde all’interrogazione parlamentare

Martedì 30 maggio, alla Camera dei Deputati, la Ministra per le disabilità Alessandra Locatelli ha risposto all’interrogazione a prima firma dell’On. Padovani (FDI) e riguardante intendimenti del Governo in materia di politiche di integrazione e inclusione delle persone con disabilità, alla luce di un episodio verificatosi in una struttura alberghiera in Trentino-Alto Adige – testo n. 3-00437. Clicca qui per leggere il nostro approfondimento sulla storia di Tommaso.

Il firmatario dell’interrogazione chiede al Ministro di sapere quali siano gli intendimenti del Governo in materia di politiche di integrazione e inclusione delle persone con disabilità e di tutela delle loro famiglie, affinché casi come quello di Tommaso non si ripetano più.

Nel rispondere la Ministra ha dichiarato che ha avuto il piacere di incontrare la mamma di Tommaso, alla quale ha telefonato il giorno successivo all'accaduto.

Quella di Tommaso è una famiglia solida che ha saputo reagire davanti a una richiesta dettata dal pregiudizio e dalla scarsa sensibilità, così come la Ministra ha appreso non solo dalla stampa, ma anche dal racconto della stessa mamma. La signora Cecilia ha portato i fatti all'attenzione mediatica, rivendicando l'ingiustizia di sentirsi esclusi o allontanati sulla base di un preconcetto e/o per via di una disabilità. Ieri mattina la signora mi ha anche aggiornata circa la causa, che inizierà il 4 marzo 2024, nella quale chiederanno il risarcimento simbolico di 1 euro, questo per attenzionare tutti ai temi del rispetto e dell'inclusione. C'è molto su cui riflettere perché questa e altre storie non dovrebbero accadere. È chiaro che, se le premesse sono queste, la strada da percorrere per la piena inclusione delle persone con disabilità è ancora lunga.

Da queste vicende emerge quanto sia necessario intervenire su più fronti: dal punto di vista normativo, per migliorare le leggi e garantire più risorse per l'accessibilità universale; dal punto di vista culturale, per la sensibilizzazione e l'induzione al cambio di prospettiva e, in collaborazione trasversale con tutti i livelli istituzionali e i diversi Ministeri, per una più ampia azione politica di attenzione e di inclusione. Per evitare episodi come quello che ha coinvolto Tommaso e la sua famiglia è necessario innescare un percorso virtuoso di eliminazione delle barriere fisiche, tecnologiche, dell'informazione e della comunicazione, ma anche culturali.

Infine, la Ministra ha riferito:

  • Insieme al Ministro del Turismo, che è particolarmente attento e sensibile al tema, abbiamo istituito un tavolo tecnico per rivedere la prassi UNI/PdR131 proprio riguardo alle certificazioni e questo lo abbiamo fatto coinvolgendo le confederazioni che rappresentano le persone con disabilità Fand e Fish.
  • Il Parlamento si sta muovendo per la presentazione di proposte adeguate alla piena fruibilità dei luoghi di vacanza e degli spazi ricettivi per tutti: si tratta di temi trasversali, che la Ministra si augura possano sempre essere condivisi da tutti. 
    Lo svolgimento integrale della discussione dell’interrogazione è disponibile qui.

Tutela dei lavoratori fragili: assegnato al Senato il disegno di legge 

Presso il Senato, è stato assegnato alla 10ª Commissione (Sanità e lavoro) in sede redigente il 26 maggio 2023, ma, annunciato nella seduta dell’Aula del 30 maggio scorso, il disegno di legge presentato dal Sen. Mazzella (M5S) e recante: “Disposizioni per la tutela dei lavoratori pubblici e privati che recano una condizione di fragilità e misure volte a incentivarne il lavoro agile” (AS. 679). Il testo del ddl è disponibile qui.

Il testo si compone di 4 articoli.

L'articolo 1 disciplina la finalità del disegno di legge, che reca l'obiettivo di tutelare i lavoratori dipendenti pubblici e privati il cui svolgimento della propria attività lavorativa a contatto con l'ambiente circostante di lavoro, per gravi motivi di salute, potrebbe compromettere il proprio benessere psico-fisico.

L'articolo 2 dispone lo svolgimento dell'attività lavorativa in modalità agile per i lavoratori fragili, anche attraverso l'adibizione a diversa mansione compresa nella medesima categoria o area di inquadramento.

L'articolo 3 introduce sgravi contributivi, nella misura del 50 per cento e in via sperimentale, a favore dei datori di lavoro che consentono lo svolgimento di un'altra mansione compatibile con il lavoro agile ai dipendenti che recano una condizione di fragilità.

Gli articoli 4 e 5 dispongono, rispettivamente, la copertura finanziaria e l'entrata in vigore del provvedimento.

Screening neonatale: il Sottosegretario Gemmato risponde all’interrogazione dell’On. Malavasi presentata a marzo

 Mercoledì 31 maggio, il Sottosegretario per la salute Marcello Gemmato ha risposto all’interrogazione a risposta in Commissione n. 5-00477 a prima firma dell’On. Malavasi (PD) sullo stato di avanzamento ed eventuali esiti dell'attività del gruppo di lavoro «Screening neonatale esteso». La firmataria dell’interrogazione interroga il Ministro della salute per sapere entro quando il Ministro interrogato intenda, con proprio decreto, inserire la Sma tra le patologie da ricercare attraverso lo screening neonatale esteso (Sne), garantendo l'uniformità di tale diritto su tutto il territorio nazionale; e quale sia lo stato di avanzamento delle attività e gli eventuali esiti del gruppo di lavoro «Screening neonatale esteso» in merito alle altre patologie previste da legge ai fini dell'inserimento nel panel. Nel rispondere il Sottosegretario ha riferito, dapprima, sull’utilità dello screening per la prognosi della malattia e la qualità di vita dei pazienti, per poi passare a ricordare la recente normativa in merito e per l’attuazione della quale è stato istituito presso il Ministero della salute, il Gruppo di Lavoro Screening Neonatale Esteso – SNE, costituito da esperti in materia di screening neonatale, rappresentanti delle Istituzioni (Ministero della salute, Istituto superiore di sanità, Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali-Age.na.s e delle regioni), nonché delle Associazioni di pazienti sofferenti per malattie rare. Il Sottosegretario ha aggiunto che il Gruppo di Lavoro-SNE ha concluso i lavori relativi alle valutazioni delle malattie identificate ai fini dell'aggiornamento del panel SNE (Mucopolisaccaridosi tipo 1, Immunodeficienze combinate gravi, Deficit di adenosina deaminasi e Deficit di purina nucleoside fosforilasi, Adrenoleucodistrofìa X-linked, Iperplasia surrenalica congenita, malattia di Pompe, malattia di Fabry X-linked e malattia di Gaucher). Sulla base delle predette valutazioni, il Gruppo ha proceduto alla definizione dei giudizi relativi all'inserimento dello screening di ciascuna malattia succitata nel panel SNE. Il Gruppo di Lavoro-SNE ha predisposto il Documento «Protocollo operativo per la gestione degli screening neonatali delle malattie metaboliche ereditarie», nel quale sono indicate le modalità di presa in carico del paziente positivo allo screening neonatale e di accesso alle terapie. Inoltre, in considerazione della raccomandazione di estensione dello screening neonatale alla SMA formulata dal Gruppo, è stato predisposto il Protocollo operativo per la presa in carico dei neonati positivi allo screening per tale malattia. È infine in corso l'iter istituzionale finalizzato all'approvazione dei predetti Protocolli che, acquisiti i pareri favorevoli delle Società scientifiche nazionali competenti in materia e dell'Istituto superiore di sanità, saranno trasmessi alla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.

La risposta integrale è disponibile qui.

Clicca qui per leggere il nostro approfondimento sul tema screening.

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