In occasione della Giornata del Donatore di Sangue, AVIS ha presentato in Senato un Manifesto per il sistema trasfusionale italiano. Ciancaleoni Bartoli (OMaR): “Donare non significa perdere, ma piuttosto conservare per momenti di bisogno collettivi”
Mettere in risalto il ruolo della donazione di sangue e plasma come fondamentale strumento di cura e lanciare delle proposte di potenziamento del sistema di raccolta, volte a facilitare la donazione e garantire l’autosufficienza: sono questi i principali obiettivi dell’evento “Sangue e plasma: meravigliose risorse a disposizione di tutti”, svoltosi oggi a Roma presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani del Senato della Repubblica, su iniziativa del Sen. Antonio Guidi e in collaborazione con AVIS (Associazione Volontari Italiani del Sangue).
Il sangue e il plasma sono indispensabili non solo nelle situazioni di emergenza, ma esercitano un ruolo chiave nel trattamento di molte condizioni cliniche, acute e croniche, e di malattie genetiche rare contrastabili esclusivamente attraverso le terapie a base di medicinali plasmaderivati. Tuttavia in Italia, nonostante i significativi progressi compiuti negli ultimi anni, l'autosufficienza nella raccolta di plasma resta un obiettivo ancora da raggiungere. Il nostro Paese è infatti costretto a importare i plasmaderivati dall’estero, con un onere economico considerevole e una ridotta capacità di risposta alle esigenze di salute della popolazione.
Per questo motivo, in occasione del 14 giugno, Giornata Mondiale del Donatore di Sangue, che quest’anno giunge alla sua ventesima edizione e che si presenta come un'occasione unica per riflettere sul potere trasformativo della generosità umana, AVIS ha proposto uno speciale evento di celebrazione per sensibilizzare il pubblico, e in modo particolare i giovani, sulla tematica dell’altruismo e sull’importanza della donazione periodica. Infatti, nonostante il costante contributo dei donatori, il cosiddetto “ricambio generazionale” continua a tardare e i giovani sono spesso poco informati sul valore della donazione. Nel corso dell’evento, che ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti del mondo accademico, delle Istituzioni e delle associazioni dei pazienti, sono state perciò ripercorse le storie di coloro che hanno donato o ricevuto, in un viaggio emozionante attraverso la solidarietà e l'impegno verso il bene comune.
“La parola “donare” ha un significato intrinsecamente positivo, ma in una società sempre più individualista e frenetica, il concetto di donare potrebbe anche essere percepito diversamente, ossia come un privarsi di qualcosa”, ha sottolineato Ilaria Ciancaleoni Bartoli, Direttrice di OMaR (Osservatorio Malattie Rare), in occasione dell’evento. “Per questo motivo, nel comunicare l’importanza della donazione è necessario sottolineare come sangue e plasma siano risorse rinnovabili, praticamente inesauribili per il donatore. Donare, quindi, non significa “perdere”, ma piuttosto “conservare” per momenti di bisogno collettivi”.
Nonostante il sistema trasfusionale italiano rappresenti una “best practice” a livello europeo e mondiale, i cambiamenti sociali che hanno investito la nostra quotidianità chiedono ai centri di raccolta sangue una maggiore flessibilità e adattabilità alle nuove abitudini ed esigenze dei donatori, che spesso hanno difficoltà logistiche e organizzative nel raggiungere i punti di raccolta. Ad oggi, infatti, la mancanza di centri di raccolta accessibili e la limitata disponibilità oraria degli stessi, oltre alla carenza di personale sanitario, rappresentano delle barriere significative da abbattere. La crescente domanda di sangue, plasma e medicinali plasmaderivati impone quindi al nostro Paese di agire con pragmatismo e determinazione.
Per tale ragione, durante l’incontro AVIS ha presentato il “Manifesto per il Sistema Trasfusionale”, un importante documento contenente una serie di misure pratiche volte a promuovere un futuro di solidarietà e a garantire un approvvigionamento più sostenibile di sangue e plasma. Le principali proposte indicate nel Manifesto comprendono: l'integrazione dei centri di raccolta plasma nelle Case di Comunità, per rendere più accessibile la donazione a tutti i cittadini; l'estensione dei giorni e degli orari di apertura dei centri di raccolta; la riorganizzazione delle responsabilità e delle funzioni nell’ambito del percorso trasfusionale e della raccolta, anche ripensando il ruolo del personale sanitario impiegato e valutando l’utilizzo di opportuni strumenti di telemedicina; il coinvolgimento dei donatori più giovani attraverso attività mirate di sensibilizzazione e informazione. Il “Manifesto per il Sistema Trasfusionale”, scaricabile qui, è aperto alla firma di altre associazioni.
“Ringrazio AVIS non solo per l’invito, estremamente gradito, ma anche per aver ricordato nel Manifesto per il Sistema Trasfusionale anche i bisogni di sangue e plasmaderivati delle persone affette da malattie genetiche rare”, ha dichiarato Ilaria Ciancaleoni Bartoli nel corso del suo intervento. “Sono persone di ogni età, uomini e donne, la cui vita e salute dipendono dalla diffusione della cultura del dono, ma anche dall’organizzazione di un sistema che permetta di donare agevolmente. Entrambi questi aspetti sono affrontati nel Manifesto, che da subito l’Osservatorio Malattie Rare si impegna a divulgare, mettendosi volentieri a disposizione per eventuali iniziative di comunicazione volte a sensibilizzare il pubblico sul valore della donazione”.
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