Un’interrogazione parlamentare chiede al governo di far luce sulla condizione in cui versa il Centro fibrosi cistica del Policlinico Umberto I di Roma, progetto sostenuto (anche economicamente) dalla Lega italiana Fibrosi Cistica LIFC di cui si attende la realizzazione dal 2016. L’atto di sindacato ispettivo è stato depositato da Matteo Dell’Osso, deputato di Forza Italia eletto nelle liste del Movimento 5 stelle.
Il parlamentare azzurro rimarca la gravità della situazione dei soggetti affetti da fibrosi cistica seguiti presso il centro regionale fibrosi cistica del Lazio. Sono più di 500 i pazienti adulti che afferiscono al centro e che di fatto non dispongono di una struttura ad essi dedicata, ma sono ospitati nella struttura pediatrica e nella sede del Centro Trapianti di polmone e fegato, nonostante nel 2016 sia stata annunciata la realizzazione della struttura ad hoc.
Dall’Osso ha spiegato che sussiste la necessità di dare seguito, in tempi relativamente brevi, al potenziamento del reparto dedicato a un'utenza adulti e di procedere all'affidamento e alla ristrutturazione dello stesso: “Vi è la necessità di predisporre un nuovo reparto dedicato a "transitional care" per i pazienti adulti affetti da fibrosi cistica, nella fase pre e post trapianto. Sono inoltre note le difficoltà e le criticità che da tempo investono il programma trapianti di polmone presso il policlinico Umberto I di Roma”. Qui è possibile analizzare quali erano i punti cardine del progetto originario: una tabella di marcia che prevedeva la piena collaborazione tra Regione, associazione dei pazienti e specialisti in servizio presso il Policlinico.
Giulia Grillo, ministro della Salute, dovrà spiegare quali saranno le mosse dell’esecutivo in relazione alla condizione dei malati di fibrosi cistica residenti nel Lazio; una delle regioni italiane dove l’incidenza della patologia è più alta. Dall’Osso ha suggerito al ministro e al governo di mettersi in contatto con l’Umberto I per favorire la piena riuscita del progetto nel più breve tempo possibile. Un’interlocuzione che verrebbe incontro alle necessità dei pazienti e delle loro famiglie.
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