Sulla rivista scientifica "New England Journal of Medicine" è stato recentemente riportato il caso clinico di una neonata infetta da HIV che, dopo essere stata sottoposta subito dopo la nascita a terapia antiretrovirale (ART), a 30 mesi d'età non ha più mostrato segni di presenza rilevabile del virus, nonostante avesse interrotto la cura 12 mesi prima.
La bimba è nata nel luglio 2010 da una donna affetta da HIV-1 (Human Immunodeficiency Virus 1), la quale non aveva intrapreso alcuna profilassi antiretrovirale. Dato che la figlia era ad alto rischio di contrarre l'infezione, i medici le hanno fatto iniziare la ART dopo solo 30 ore di vita. La cura ha comportato l'utilizzo di un cocktail di tre farmaci (zidovudina, lamivudina e nevirapina) ampiamente disponibili e già utilizzati per trattare l'infezione da HIV nei neonati. Quando la sieropositività della piccola è stata confermata da due esami del sangue, effettuati entro 48 ore dalla nascita, la terapia è stata proseguita.
Il sistema immunitario della bambina ha risposto al trattamento e la viremia è progressivamente diminuita, fino a che, dopo soli 29 giorni dalla nascita, il virus non è più risultato rilevabile. Dopo i 18 mesi d'età, la bimba ha saltato diverse visite di controllo. Quando la madre ha ripreso a portarla ai controlli a 23 mesi, ha riferito che a 18 mesi aveva sospeso la ART alla figlia. Prima di far ricominciare la terapia alla piccola, i medici l'hanno sottoposta ad esami del sangue. Il risultato è stato sorprendente: sia il primo che il secondo esame hanno mostrato livelli di HIV praticamente non rilevabili. Anche i test sugli “anticorpi anti-HIV” (gli indicatori clinici standard dell’infezione) sono risultati negativi. I dottori hanno quindi deciso di non far riprendere la terapia antiretrovirale alla piccola.
A 30 mesi d'età, la bambina non mostrava alcuna evidenza né di infezione da HIV in corso, né del tipico ritorno della viremia che è spesso riscontrabile quando, nei bimbi trattati mediante ART, la terapia viene successivamente sospesa.
Secondo lo specialista Mark F. Cotton, Direttore della Children's Infectious Diseases Clinical Research Unit presso la Stellenbosch University (Sudafrica), la pubblicazione di questo caso clinico sottolinea quanto sia importante, nei neonati, eseguire i test per l’infezione da HIV già durante il primo giorno di vita, per poter poi impostare molto precocemente una ART combinata.
Seguici sui Social