Per Stamina Foundation ci saranno rinvii a giudizio: “non idonei per una terapia simile”
Dopo circa due mesi dalla concessione del tribunale di Venezia a proseguire il trattamento a base di cellule staminali, il caso di Celeste Carrer, affetta da SMA – atrofia muscolare spinale – torna a far discutere.
Il Ministero della Salute ha infatti bloccato in maniera definitiva la terapia compassionevole che era stata concessa alla piccola, dichiarando questo metodo pericoloso per i pazienti.
La relazione della Commissione ministeriale, redatta da Massimo Dominici, esperto biologo, boccia definitivamente il metodo utilizzato dal Dott. Andolina con il supporto della Stamina Foundation di Davide Vannoni. Secondo il Ministero si tratta di una terapia pericolosa, che prevede che ai pazienti sia inoculato sia materiale biologico prelevato dallo stesso paziente, sia cellule prelevate da terze persone, con rischio di contagio batterico e virale.
Per quanto invece riguarda la Stamina Foundation, sottoposta a un’inchiesta coordinata da ISS, NAS e AIFA, il responso è severo: non è una struttura idonea a erogare una terapia simile, saranno in molti i rinviati a giudizio. “Le metodologie di preparazione utilizzate da Stamina Foundation – ha spiegato Nanni Costa dell’ISS – sono grossolane, con errori marchiani e del tutto fuorilegge. I laboratori sono in luoghi non adatti, i metodi di conservazione delle cellule sono approssimativi”.
Ancora più dure le parole del procuratore torinese Guariniello, che ha concluso l’indagine preliminare. “Il laboratorio era ricavato in uno scantinato abusivo gestito da due ucraini – scrive il procuratore – nell’intento palese di sfuggire dalle autorità italiane”. Pare inoltre che la Stamina convincesse i pazienti a sottoporsi alle loro costose terapie con l’inganno, promettendo risultati miracolosi.
Sembrerebbe dunque l’ennesimo tentativo di truffa nei confronti degli ignari pazienti italiani. Giampaolo Carrer, padre della piccola paziente che da mesi è sottoposta alla terapia, sostiene però il contrario. “Celeste sta bene – dichiara ai microfoni del Corriere del Veneto – e gli importanti miglioramenti sono certificati dagli Ospedali Riuniti di Brescia. Se così non fosse avremmo interrotto la terapia.”
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