Foto di neonatoLa regione, come rileva la Società Italiana di Neonatologia, risulta sprovvista del servizio, fondamentale per i neonati in pericolo di vita. La replica dell'AREUS: “L'attivazione del servizio di elisoccorso è in programma per il 1 luglio”

Cagliari – La Sardegna è l'unica regione che risulta ancora sprovvista del Servizio di Trasporto di Emergenza Neonatale (STEN): è l'allarme lanciato dalla Società Italiana di Neonatologia. Due anni fa, la SIN ha promosso un Gruppo di Studio sul Trasporto Neonatale, che ha svolto un'indagine sui centri attivi sul territorio nazionale: tutte le regioni all’epoca carenti nel servizio hanno provveduto ad adeguarsi, solo la Sardegna non ha ancora colmato la lacuna. Esistono delle delibere regionali che prevedono le sedi dello STEN a Cagliari e a Sassari, ma i servizi non sono ancora attivi.

La situazione in Sardegna si mostra preoccupante rispetto alle altre regioni – scrive la SIN – perché oltre alle difficoltà di trasferimento di un neonato da una provincia all'altra o da un centro all'altro, ci sono quelle dei trasporti dei neonati fuori dalla regione, quindi nel Continente. Per le situazioni di emergenza viene utilizzato il trasferimento via aerea, principalmente verso Roma e Genova. I neonati in imminente pericolo di vita vengono portati dalla Sardegna agli ospedali pediatrici della penisola con dei voli militari, che forniscono apporto logistico, ma non l’attrezzatura specifica per il trasporto e il personale medico e infermieristico, che è fornita dal centro trasferente. Gli aerei utilizzati non sono vere e proprie aeroambulanze, ma devono essere allestiti con quanto occorre di volta in volta”.

COME FUNZIONA IL SERVIZIO DI TRASPORTO EMERGENZA NEONATALE (STEN)?

La centralizzazione delle gravidanze a rischio costituisce uno dei principali obiettivi dell'attuale e futura organizzazione della rete assistenziale perinatale. Purtroppo, non sempre è possibile il trasporto “in utero” presso centri di livello superiore, situazione che garantirebbe l’assistenza più adeguata alla mamma e al piccolo, per cui talvolta si rende necessario il trasferimento del neonato patologico in modo da garantirgli cure assistenziali più complesse. Si comprende quindi l’importanza, nelle varie realtà locali, di un Servizio di Trasporto Emergenza Neonatale (STEN) con personale medico infermieristico altamente specializzato, in grado di assicurare nel più breve tempo possibile un trasporto sicuro con un mezzo di soccorso dedicato.

La SIN ha dato incarico al Gruppo di Studio Trasporto Neonatale di redigere le raccomandazioni organizzative dello STEN. Il documento, di imminente pubblicazione, permetterà eventuali adeguamenti per gli STEN già attivi, e una guida di riferimento per quelli ancora in fase di attuazione e organizzazione. Inoltre permetterà di ottenere in breve tempo l’auspicata uniformità a livello nazionale.

“La Società Italiana di Neonatologia, come accaduto in passato, continua a sostenere oggi per la Sardegna la necessità che le autorità politiche regionali e nazionali implementino il prima possibile questo importantissimo servizio, che garantisce la dovuta assistenza al neonato durante il trasporto presso reparti in grado di erogare tutte le cure necessarie, pur riconoscendo l’importante sforzo che da tempo i colleghi della Sardegna svolgono riguardo il trasferimento di neonati verso il Continente”, conclude il documento della SIN.

LA REPLICA DELL'AREUS SARDEGNA

La Regione sta provvedendo a superare il ritardo presente nel servizio di trasporto per le emergenze neonatali”, è stata la risposta di Giorgio Lenzotti, direttore dell’Azienda Regionale Emergenza Urgenza Sardegna (AREUS) alle preoccupazioni espresse dalla Società Italiana di Neonatologia.

“La Direzione dell'Assessorato alla Sanità, su mandato dell'assessore Luigi Arru, ha infatti attivato una specifica Commissione regionale coinvolgendo gli specialisti di settore, per la riorganizzazione dei trasporti in emergenza che interessano sia le emergenze neonatali che materne (STEN e STAN). La commissione sta ultimando il suo lavoro in vista dell'attivazione del servizio di elisoccorso che, come più volte detto, è in programma per il 1 luglio 2018”, ha precisato il manager di AREUS.

Gli elicotteri che saranno attivi nelle tre elibasi (come noto Cagliari, Alghero e Olbia, quest'ultima attiva 24 ore su 24) sono assolutamente idonei per il trasporto delle termoculle che nel frattempo l'Azienda per la Tutela della Salute (ATS) sta provvedendo ad acquistare. Per quella data sarà quindi possibile garantire le emergenze neonatali nel territorio regionale, con il trasporto dagli ospedali Spoke agli Hub di riferimento previsti prioritariamente presso gli ospedali di Cagliari e Sassari, dove sono presenti le Terapie intensive neonatali”, prosegue Lenzotti.

Diverso è ovviamente il discorso sul trasporto presso ospedali della Penisola, dove evidentemente gli elicotteri in dotazione non potranno arrivare con la tempestività necessaria; in questo caso, oltre alla possibilità di utilizzo di velivoli militari, sempre possibile, vista tra l'altro la grande disponibilità sempre garantita, sono allo studio modalità organizzative diverse che potranno coinvolgere anche vettori privati”.

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