Spettri

Si intitola “Spettri” ed è il secondo filmato promosso da AbbVie per la campagna internazionale “Let Me Be Clear”

Roma – La psoriasi è molto più di ciò che si vede sulla pelle. Per oltre 125 milioni di persone nel mondo, convivere con una malattia infiammatoria, cronica e così “visibile” ha un pesante impatto sul benessere generale e psicologico, può generare auto-stigma, e può condizionare le principali decisioni che daranno forma al proprio futuro. Come spiega il prof. Stefano Piaserico, Dermatologo dell’Università di Padova: “La psoriasi cambia decisamente la vita delle persone. Nella quotidianità, nelle attività lavorative, nelle relazioni sociali e affettive. Questo impatto, se non affrontato, si ripercuote nel tempo generando un danno cumulativo nel corso della vita, quello che la comunità scientifica chiama CLCI, Cumulative Life Course Impairment.”

Da queste premesse nasce “Spettri”, diretto dal regista Paolo Santamaria, il secondo cortometraggio promosso da AbbVie per la campagna internazionale “Let Me Be Clear”, che ha il patrocinio di ADOI, l'Associazione Dermatologi Venereologi Ospedalieri Italiani e della Sanità Pubblica, e di APIAFCO, l’Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza. È possibile vedere il corto sul sito web “Vicini di pelle” e su tutti i social.

“La psoriasi, come altre malattie croniche autoimmuni, è una condizione molto seria ed è importante che tutti comprendano l’impatto globale che genera sulla vita delle persone nel corso del tempo”, dichiara Irma Cordella, Public Affairs Director di AbbVie Italia. “Ci impegniamo ogni giorno al fianco dei pazienti e della comunità scientifica con l’obiettivo comune di fornire le terapie più innovative e il miglior supporto possibile durante tutte le fasi della malattia, e siamo entusiasti di aver partecipato a questa iniziativa culturale di sensibilizzazione che può aiutare le persone con psoriasi a vincere le proprie paure per vivere una vita piena, autentica e originale.”

L’importanza di vincere le proprie paure e trovare la strada per superare il profondo impatto psicologico e sociale della psoriasi è il messaggio che emerge con forza dal cortometraggio”, dichiara Valeria Corazza, presidente dell’Associazione Psoriasici Italiani Amici della Fondazione Corazza APIAFCO. “Le persone con psoriasi debbono svolgere un ruolo centrale nella gestione della propria malattia. Con consapevolezza di sé e fiducia nello specialista (dermatologo) che con un atteggiamento olistico cura la persona e non la malattia e può aiutare a superare i nostri dubbi con un dialogo franco spiegandoci i nuovi progressi della ricerca scientifica. Solo così potremo guadagnarci una vita libera dal peso quotidiano della malattia”.

Come conferma il prof. Piaserico: “La persona con psoriasi deve imparare a confidarsi con il medico sulla qualità della sua vita e sulle sue aspettative. Compito del dermatologo è andare oltre l’osservazione dei sintomi e imparare a comprendere la persona a 360 gradi, valutare cioè l’impatto cumulativo della psoriasi nel tempo. Un approccio che stiamo approfondendo negli ultimi anni e che necessita di strumenti di misurazione oggettivi.”

“La buona notizia - prosegue Stefano Piaserico - è che oggi sono disponibili armi terapeutiche molto efficaci, come gli anticorpi monoclonali, che possono aiutare a raggiungere e mantenere una pelle completamente pulita in un’elevata percentuale di pazienti con risultati che si mantengono nel tempo.”

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