Gilead ha stipulato in questi giorni un accordo, che potrebbe valere fino a un massimo di 1,5 miliardi di dollari, con Scholar Rock, una piccola biotech del Massachusetts, per trovare una terapia per la steatoepatite non alcolica (NASH) e altre malattie fibrotiche, patologie per le quali non esistono ancora farmaci approvati.

Nello specifico, Gilead anticiperà circa 50 milioni di dollari in contanti e altri 30 milioni per l’acquisto di azioni ordinarie di Scholar Rock per avere opzioni esclusive di licenza di candidati farmaci in tre programmi di sviluppo per il trattamento di tali malattie, che mirano a una proteina di segnalazione cellulare chiamata TGFbeta (transforming growth factor beta). Gli inibitori del TGFbeta, scoperti grazie alla piattaforma proprietaria di Scholar Rock, hanno dimostrato infatti di impedire selettivamente l'attivazione del fattore di crescita nella matrice fibrotica in vitro e in modelli preclinici.

In aggiunta agli 80 milioni di dollari versati inizialmente, Gilead inoltre riconoscerà fino a un massimo di 1,45 miliardi a fronte del raggiungimento di precisi obiettivi di ricerca, sviluppo, regolatori e di commercializzazione.

I tre programmi oggetto dell’accordo sono i seguenti: inibitori che mirano all'attivazione del TGFbeta1 latente con elevata affinità e specificità; inibitori che mirano selettivamente all'attivazione del TGFbeta1 latente localizzato a matrice extracellulare; un terzo programma di scoperta del TGFbeta.

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