Ieri i deputati hanno iniziato l'esame del testo. Il provvedimento avrà bisogno di un nuovo esame al Senato

“Il disegno di legge Taverna sugli screening neonatali è esaustivo ed organico. Credo possa quindi entrare in vigore al più presto”. Queste le parole pronunciate ieri da Vito De Filippo, sottosegretario alla Salute, durante il suo intervento alla Camera durante l'illustrazione del provvedimento con cui si renderanno obbligatori gli accertamenti sulla presenza di malattie metaboliche nei bambini appena nati.

Il sottosegretario del governo Renzi ha spiegato perché è necessario sostenere il provvedimento all'attenzione dei deputati: “Lo screening neonatale esteso non rappresenta un costo ma un investimento per la salute. Dobbiamo sostituire il rapporto classico costi-benefici con quello di costi-opportunità. Il beneficio dello screening non è limitato a quello del paziente e della sua famiglia. Ma rappresenta un'opportunità per tutto il Servizio sanitario nazionale. Emerge quindi tutta la portata innovativa di questa legge. Si rende quindi utile garantire l'applicazione di questa legge su tutto il territorio nazionale. Devono essere definitivamente superate le discriminazioni regionali oggi esistenti. Per questo motivo il sostegno del governo è pieno, sicuro e certo”.

Giulia Grillo, deputata del Movimento 5stelle e relatrice del provvedimento, ha ricordato la procedura che ha interessato il disegno di legge. Iter non immune da forti scossoni così come vi avevamo raccontato qui. Il testo è stato sostenuto da tutti i partiti presenti al Senato ed è stato approvato in prima lettura dalla commissione Sanità di Palazzo Madama in sede legislativa. Una scelta non comune capace però di testimoniare quanto i vari senatori siano interessati alla definitiva approvazione del testo depositato da Paola Taverna. La Grillo ha rimarcato inoltre che il testo sugli screening è chiaro e prevede una normativa precisa in tema di coperture finanziarie. Maria Amato, deputata del Pd, ha ricordato che, grazie alle recenti modifiche intervenute in commissione Affari sociali, sarà possibile emanare delle linee guida capaci di tenere sempre al passo con le ultime scoperte scientifiche lo screening e il suo spettro di indagine. Sarà inoltre istituito un Centro nazionale sugli screening presso l'Istituto superiore di Sanità al quali saranno presenti anche i rappresentanti delle associazioni dei malati. Organizzazioni che – sempre secondo l'onorevole Amato – avranno l'onore di dotarsi di comitati scientifici. Realtà del Terzo settore che, in ogni caso, hanno già commentato positivamente il contenuto del ddl, così come potete leggere qui.

Durante i lavori è intervenuta anche Paola Binetti, deputata di Area popolare e presidente dell'intergruppo parlamentare sulle malattie rare: “Le autorità sanitarie hanno la responsabilità di offrire lo screening neonatale a tutti i loro cittadini. Si tratta in altri termini di un obbligo delle autorità sanitarie a tutela di un diritto dei cittadini alla salute e alla qualità di vita. È ovvio che la partecipazione allo screening richiede un consenso informato da parte dei genitori, ma è proprio sul fronte dell'educazione alla salute che questo disegno di legge acquista una particolare rilevanza. La legge prevede una copertura universale per tutti i neonati e assicura una formazione specifica a tutti i professionisti, con un miglioramento garantito dei Registri delle malattie rare, regionali, interregionali, nazionali e internazionali. Obiettivo indispensabile trattandosi di malattie rare che richiedono una profonda sinergia per raggiungere risultati significativi per i vari pazienti”.

Il testo proseguirà il suo iter nelle sedute programmate sino a giovedì. È facile prevedere che il voto definitivo avverrà entro la settimana. A causa delle piccole modifiche che si accingono ad essere votate dai deputati si renderà necessaria una nuova lettura al Senato.

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