Strategia italiana e il manifesto “One Brain, one Health”

L’iniziativa della Società Italiana di Neurologia mira a ridurre l’impatto delle malattie neurologiche e mentali, che rappresentano la principale causa di disabilità e la seconda causa di morte a livello globale

Negli ultimi 30 anni i disturbi disturbi neurologici sono stati la principale causa di disabilità e la seconda causa di morte a livello globale, con 9 milioni di decessi ogni anno. Nel nostro Paese le malattie neurologiche e le malattie mentali colpiscono oggi oltre 1 italiano su 2. Lo stroke, le demenze, le cefalee, l’epilessia, le oltre 1.400 malattie genetiche e rare interessano milioni di persone e hanno una particolare rilevanza in Italia, dove l’invecchiamento della popolazione, determina un aumento delle malattie neurologiche e mentali correlate all’età. Sono solo alcuni dei dati diffusi dalla Società Italiana di Neurologia (Sin) che, in occasione della Settimana del Cervello 2024 (11-17 marzo), lo scorso 12 marzo ha presentato alla Camera dei deputati la Strategia italiana per la salute del cervello 2024-2031 e il manifesto “One Brain, one Health” che ne delinea le priorità di azione. 

 PADOVANI: "UNIRE LE FORZE PER PROMUOVERE UN'ALLEANZA"

“Il nostro Paese, anche in ragione della crescente longevità, affronta una sfida senza precedenti nei confronti del suo capitale più prezioso, il cervello, minacciato da una crescente prevalenza di malattie neurologiche e malattie mentali – ha sottolineato il presidente della Sin, Alessandro Padovani durante l’incontro alla presenza di rappresentati istituzionali, società scientifiche, associazione di pazienti e familiari –. Malattie spesso coesistenti e spesso sottovalutate, che si esprimono a tutte le età e che a ogni età riconoscono fattori di rischio e bisogni di cura. Malattie che ancora oggi, nonostante i progressi delle neuroscienze e delle tecnologie sono in molti casi alla ricerca di terapie definitive e di trattamenti efficaci. In questo contesto, abbiamo il dovere di unire le nostre forze e di promuovere un’alleanza che consenta di individuare le priorità e di realizzare un Piano strategico condiviso, coerente con quanto promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, dalla World Federation of Neurology, dall’European Academy of Neurology, dall’International Brain Research Organisation e dall’European Brain Council”. 

LONARDI: "SALUTE DEL CERVELLO  NON VUOL DIRE ASSENZA DI MALATTIA"  

La Strategia italiana per la salute del cervello 2024-2031 nasce per implementare il Piano Globale di Azione per l’epilessia e le altre malattie neurologiche voluto dall’OMS allo scopo di ridurre l’impatto di tutte le patologie del cervello. Il Piano Globale definisce la salute del cervello come quella condizione in cui ogni individuo può realizzare le proprie capacità e ottimizzare il proprio funzionamento cognitivo, emotivo, psicologico e comportamentale per affrontare le situazioni della vita. “Nel Manifesto e nella Strategia italiana – ha precisato Matilde Leonardi, membro del

Consiglio direttivo della Sin e neurologa alla Fondazione IRCCS Besta – il cervello viene considerato come un unico sistema complesso in relazione con l’ambiente fisico e sociale, dove le due componenti operano insieme e si influenzano reciprocamente. Salute del cervello non vuole dire quindi assenza di malattia, ma implica avere stili di vita sani, fare attività fisica, avere un’alimentazione sana, astenersi da alcol e fumo, evitare o controllare lo stress, prevenire problemi di salute, restare attivi da un punto di vista cognitivo, avere relazioni sociali. E questo si applica a qualunque persona, con o senza patologia”. Non può esistere, inoltre, salute senza salute del cervello e neppure una distinzione netta tra le diverse patologie che possono interessare questo organo. “La distinzione tra salute mentale e salute del cervello, così come tra malattie neurologiche e malattie psichiatriche – ha aggiunto la neurologa – in realtà scientificamente non regge per le molteplici sovrapposizioni sia neuroscientifiche che nella pratica clinica e nell’area dei sostegni socioeconomici necessari a tutti i pazienti”.

DELL'OSSO: "STIAMO VIVENDO UNA RIVOLUZIONE SILENZIOSA" 

È partita, invece, dal ricordo di Franco Basaglia, di cui questo mese si festeggia il centenario della nascita, la presidente della Società Italiana di Psichiatria (Sip), Liliana Dell’Osso. “A partire dall’inizio degli anni Duemila la Psichiatria sta vivendo una rivoluzione silenziosa ma non meno rilevante della rivoluzione basagliana, anche se non altrettanto clamorosa – ha affermato –. Siamo di fronte a una vera rivoluzione neuroscientifica. La classificazione e la diagnosi dei disturbi mentali, così come viene attualmente effettuata nei Dsm, si è dimostrata assolutamente inadeguata rispetto alla situazione attuale e nel prossimo futuro verrà completamente rivoluzionata. Perché la diagnosi verrà fatta sulla base delle neuroscienze e non su quella della descrizione clinica dei sintomi, cioè dell’approccio neo-kraepeliniano degli ultimi 40 anni”.

IL MINISTRO SCHILLACI: "ASSICURO LA MASSIMA ATTENZIONE AL MANIFESTO"

All’incontro è intervenuto anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci, e in collegamento da New York, la segretaria della XXII Commissione Affari sociali della Camera Annarita Patriarca, che ha promosso l’iniziativa. “Le malattie neurologiche hanno un impatto enorme sulla nostra società e serve una stretta alleanza tra medici, pazienti e associazioni al fine di migliorare l’assistenza – ha dichiarato il ministro –.  Assicuro la massima attenzione al Manifesto e alle proposte. La Società Italiana di Neurologia e più in generale le società scientifiche svolgono un ruolo fondamentale per il progresso della nostra capacità di rispondere ai bisogni di salute, e per questo è cruciale mantenere una stretta collaborazione, anche con il coinvolgimento delle associazioni dei pazienti, dei familiari e dei caregiver”. Patriarca, invece, si è soffermata sulla necessità di aprire subito un dibattito serio e concreto sulle malattie neurodegenerative. “È un momento essenziale per portare alla luce le numerose difficoltà e inadeguatezze che impattano su più di 600 malattie neurologiche – ha affermato – un’importante occasione per rilanciare con impegno un’azione politica che definisca un livello di salute collettiva e che coinvolga tutte le parti in gioco”. E a proposito dell’assistenza ha aggiunto: “ È normale attraversare momenti di difficoltà, ma è fondamentale garantire che chiunque cerchi aiuto possa trovarlo. Per questo è cruciale investire nella formazione e nello sviluppo di competenze che promuovano la brain wellness in tutte le sue declinazioni, migliorando l'accesso alle cure e all'assistenza e la prevenzione”.

 

 Leggi anche l'intervista alla Prof.ssa Liliana dell'Osso:

Settimana mondiale del cervello. Psichiatria, Dell’Osso: “È in atto una rivoluzione silenziosa”

 

 

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