Tra i casi emblematici quello di Roberta e Francesco, che senza assistenza non possono andare a scuola
In Italia c’è ancora davvero molto da lavorare sul fronte dell’inclusione scolastica delle alunne e degli alunni con disabilità. Uno dei casi emblematici delle tante problematiche ricorrenti in Italia è quello di Roberta, che ha 6 anni ed è affetta da da una malattia rara, la displasia campomelica acampomelica, patologia che causa una disabilità molto grave. Roberta ha bisogno di assistenza continua e costante e per ottemperare al suo diritto di frequentare la scuola primaria è necessario che la scuola metta in atto un PAI, piano particolareggiato di assistenza individuale. Che nel caso di Roberta si traduce nella presenza di personale inferimeristico durante tutte le ore della sua frequenza scolastica.
I genitori di Roberta lottano per il suo diritto di frequentare la scuola da anni. A settembre però, con l’ingresso alla primaria di Roberta, si sono trovati di fronte all’oggettiva impossibilità di frequenza scolastica: non c’erano infermieri disponibili ad assisterla a scuola. Roberta è solo uno dei tanti nome di alunne e alunni con disabilità ai quali viene di fatto negato il diritto alla vita scolastica. Per la loro tutela è stata presentata, mercoledì 19 aprile alla Camera dei deputati dall’On. Sportiello (M5S), una interpellanza rivolta al Ministro dell’Istruzione e del merito, al Ministro per le disabilità e al Ministro della salute.
L'interpellanza, atto ispettivo previsto dal nostro ordinamento giuridico, è stata presentata al fine di conoscere quali iniziative di competenza i Ministri sopracitati intendano mettere in atto per “porre fine al diniego dei diritti fondamentali dei minori e giovani con disabilità, sia nell'ambiente scolastico sia nei contesti informali e meno istituzionalizzati, al fine di incentivare la loro partecipazione sociale e culturale, nella prospettiva della migliore qualità di vita”.
L’interpellanza chiede inoltre la possibilità di mettere in atto iniziative per assicurare con risorse congrue, in ambito scolastico ed extrascolastico, il personale infermieristico o di supporto necessario per garantire ai minori e giovani con disabilità il diritto alla partecipazione alla vita sociale, relazionale e culturale, in condizioni di parità con gli altri. Il documento sottolinea inoltre la necessità di adottare iniziative affinché le strutture territoriali scolastiche e sanitarie garantiscano i servizi e il supporto necessari a tutelare il diritto allo studio e il diritto alla salute.
L’on. Sportello, citando la storia di Roberta e quella di Francesco (alunno sedicenne di Napoli costretto a ritirarsi da scuola a causa dell'impossibilità di essere assistito), ricorda che “senza voce, questi bambini, ragazzi o giovani adulti sono sostenuti dai genitori e, talvolta, dalle associazioni da loro costituite, che lottano quotidianamente per i diritti fondamentali dei loro figli, in primis per il diritto allo studio e poi per abbattere le barriere architettoniche e culturali e per migliorare la qualità della vita dei loro figli”.
L'interpellanza ricorda inoltre che la vita di questi genitori è fatta di appelli alle istituzioni e di ricorsi ai tribunali per garantire la semplice frequenza scolastica dei loro figli o l'accesso a luoghi di socialità. “Appelli che trovano temporanee riscontro – si legge nel documento - solo nel momento in cui qualche organo di informazione decide di ricordare la loro storia e i loro diritti negati ma che, invece, richiedono interventi strutturali e risorse idonee.”
Dai risultati dell'ultima indagine sull'inclusione scolastica – sintetizzata all’interno dell’interpellanza - emerge che nell'anno scolastico 2021/2022 sono più di 316 mila gli alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane (pari al 3,8 per cento degli iscritti), circa 15 mila in più rispetto all'anno precedente (+5 per cento), e la disponibilità di assistenti all'autonomia varia molto sul territorio con un rapporto alunno/assistente pari a 4,5 a livello nazionale. Nel Mezzogiorno il rapporto sale a cinque, con punte massime in Campania dove supera la soglia di 12 alunni con disabilità per ogni assistente; nelle scuole, inoltre, sono ancora presenti molte barriere fisiche e soltanto una scuola su tre risulta accessibile per gli alunni con disabilità.
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