L'attività motoria potrebbe costituire un intervento efficace e ben tollerato per indurre effetti immunomodulatori e pro-angiogenici

San Paolo (BRASILE) – L'arterite di Takayasu (TAK) è un'infiammazione delle arterie che colpisce i grandi vasi, soprattutto l'aorta e i suoi rami principali. Una caratteristica precoce della malattia è l'ispessimento della parete arteriosa, che produce stenosi, trombosi e a volte aneurismi. I segni sono molto variabili: le persone affette possono essere asintomatiche o presentare gravi sintomi neurologici.

Questa rara malattia, la cui incidenza varia tra 1,2 e 2,6 casi su un milione ogni anno, colpisce più frequentemente le donne fra i 20 e i 40 anni. L'eziologia non è nota, ma sono state proposte diverse ipotesi, compresa un'origine infettiva e autoimmune. Fino ad oggi, il trattamento di elezione è costituito dai corticosteroidi, e la prognosi dipende dalla comparsa di complicanze, come la retinopatia, gli aneurismi e l'insufficienza aortica. In Italia, il codice di esenzione per la TAK è RG0090 (scarica qui la Guida alle esenzioni per le malattie rare).

Un gruppo di ricercatori dell'Università di San Paolo ha studiato gli effetti dell'esercizio fisico in un gruppo di pazienti donne affette da arterite di Takayasu, scoprendo che in questa patologia l'attività motoria può rappresentare una strategia ben tollerata, sicura e in grado di indurre effetti immunomodulatori e pro-angiogenici, nonché di aumentare la forza e la funzionalità muscolare. Il team brasiliano ha pubblicato questi risultati sulla rivista Arthritis Care and Research.

Lo studio, prospettico, era composto da due parti. Nella prima, le citochine e i recettori del fattore solubile di necrosi tumorale (TNF) sono stati valutati a riposo e ogni 60 minuti durante un periodo di recupero di 3 ore in seguito a un'intensa sessione di esercizio nel gruppo TAK (11 soggetti) e nel gruppo sano di controllo (10 soggetti). Nella seconda parte dello studio, un sotto-campione del gruppo TAK (6 pazienti) è stato sottoposto a un programma di allenamento della durata di 12 settimane. Prima e dopo l'allenamento, è stata eseguita una sessione di esercizio aerobico e le citochine e i recettori del TNF solubile sono stati valutati negli stessi intervalli di tempo del primo studio. Sono state quindi esaminate la funzione muscolare, la forza, la capacità aerobica, la funzione endoteliale, i punteggi relativi al deterioramento della deambulazione e la qualità di vita.

Nella prima parte, l'intensa sessione di esercizio aerobico ha portato, nel complesso, a risposte simili sulla cinetica delle citochine, sia nel gruppo TAK che nel gruppo sano di controllo. Nella seconda parte, il programma di allenamento non ha esacerbato le citochine infiammatorie nei pazienti con TAK, mentre la citochina pro-infiammatoria TNF è diminuita sia a riposo che dopo la sessione di esercizio aerobico. Inoltre, il programma di allenamento ha aumentato due fattori pro-angiogenici: il fattore di crescita dell'endotelio vascolare (a riposo) e il fattore di crescita AA derivato dalle piastrine (a riposo e in risposta alla sessione di esercizio aerobico). Il programma di allenamento ha quindi migliorato la forza e la funzione muscolare, mentre la capacità aerobica, la qualità di vita e i parametri della funzione endoteliale sono rimasti invariati.

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