Risultati promettenti in vitro di uno studio italiano, ora la sperimentazione sui pazienti
Verrà presto sperimentata sui pazienti con cancro del colon-retto la nuova terapia che si è dimostrata capace di bloccare in vitro la crescita di metastasi. Due gli antitumorali che saranno somministrati: cetuximab, un anticorpo monoclonale che inibisce EGFR (‘epidermial growth factor receptor’), e il Mek inibitore, un farmaco sperimentale.
L’avvio della fase clinica segue i promettenti risultati dello studio condotto dal Laboratorio di genetica molecolare dell’Istituto di Candiolo, in collaborazione con l’Oncologia dell’Ospedale Niguarda di Milano, e pubblicato sulla rivista "Science Translational Medicine".
I ricercatori sono riusciti anche a spiegare il meccanismo di resistenza secondaria che si manifesta in alcuni casi di cancro colorettale che, dopo un periodo di 6-12 mesi, smettono rispondere alla terapia con cetuximab, favorendo la ricomparsa di metastasi al fegato.
Il nuovo regime terapeutico combinato agisce proprio nei tumori ‘resistenti’.
“E’ un lavoro iniziato tre anni fa e che dà segnali di speranza contro il terzo tumore per incidenza e mortalità - commenta Alberto Bardelli, direttore del team di ricerca di Candiolo – E’ uno di quesi casi in cui la ricerca si trasforma rapidamente in medicina sperimentale”.
Lo studio clinico ARES – questo il nome – è ai blocchi di partenza e durerà almeno due anni.
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