Lo screening neonatale potrebbe presto diventare realtà. Il ministero della Salute ha trasmesso nella giornata di ieri lo schema di decreto ministero con cui si intende regolamentare l'importante prestazione alla Conferenza Stato-Regioni. Per l'esecuzione degli screening sono stanziati dieci milioni di euro per anno, a decorrere dal 2015. Le Regioni saranno ora chiamate a fornire il loro parere relativo alle analisi con cui sarà possibile diagnosticare entro 48 ore dalla nascita diverse malattie rare. Lo schema di decreto è stato predisposto grazie alla collaborazione tra il Ministero della Salute, l'Istituto Superiore di Sanità, l'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, i rappresentanti delle regioni e delle Società scientifiche di settore. “Grazie a questo provvedimento - ha dichiarato il ministro Beatrice Lorenzin - potranno essere rafforzati ed estesi gli attuali programmi di screening neonatale, per un'efficace prevenzione delle malattie metaboliche ereditarie, favorendo la massima uniformità nell'applicazione della diagnosi precoce neonatale sull'intero territorio nazionale. In questo modo si potrà evitare che i bambini affetti da queste patologie subiscano danni causati da un ritardo diagnostico”.
Paola Binetti, deputata di Area popolare sempre attentissima alle tematiche legate alle malattie rare, ha accolto con molto favore la trasmissione dello schema di dm alla Conferenza Stato-Regioni: “Lo screening neonatale per le malattie metaboliche- continua Binetti- è uno strumento formidabile di prevenzione secondaria, perché permette di ridurre al massimo il danno legato ad un deficit genetico. Intervenire sulla dieta, eliminare alcuni cibi, assumere degli integratori, sono tutte misure che di fatto migliorano la qualità di vita dei bambini e delle loro famiglie. Ci sono malattie metaboliche che, se non diagnosticate tempestivamente, possono indurre ritardo intellettuale e psico-motorio, oltre ad un diffuso disagio nel campo della integrazione sociale”.
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