Essere talassemici vuol dire, nella maggior parte dei casi, doversi sottoporre a trasfusioni e assumere farmaci ferrochelanti per tutta la vita. Oggi, laddove eseguire correttamente queste terapie è possibile, un talassemico può avere una aspettativa di vita molto vicina a quella di un soggetto sano. Quando, però, mancano farmaci e tutte le attrezzature necessarie, la vita è gravemente e talvolta immediatamente a rischio. Questo è esattamente quello che sta succedendo ad alcuni bambini palestinesi, tutti talassemici, che vivono nella Striscia di Gaza.

La Talassemica, conosciuta anche come anemia mediterranea, è molto diffusa in Israele e Palestina. A lanciare l’allarme ieri è stato l’ospedale pediatrico Abdel 'Aziz ar-Rantisi dove si è svolto un sit-in di protesta alla presenza di rappresentanti locali e dei familiari dei piccoli ricoverati o che qui si recano per ricevere le cure oggi non più disponibili nei territori assediati.
Solo in questo ospedale sono ben 75 i bambini che non riescono a seguire correttamente le terapie necessarie. Lo scopo della protesta è di far conoscere la situazione alla comunità internazionale affinché spinga sul governo di Ramallah chiedendo che non continui a ritardare le forniture di materiale sanitario verso Gaza. Per legge, infatti, l'Autorità palestinese (Anp) deve erogare verso la Striscia di Gaza il 40 per cento dei medicinali.

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