Il ruolo del medico di medicina nucleare sta cambiando sempre di più anche in funzione dell’emergere di nuovi approcci di gestione del paziente come quello consentito dalla teragnostica. A spiegare bene l’innovazione che si cela dietro questo nuovo e interessante ambito è il prof. Sergio Baldari, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Nucleare del Policlinico Universitario di Messina.

Il prof. Baldari, dal palco del XIV Congresso Annuale dell’Associazione Italiana di Medicina Nucleare e Imaging Molecolare (AIMN), svoltosi a Rimini tra l’11 e il 14 aprile 2019, ha chiarito come la terapia radiorecettoriale sia profondamente mutata negli ultimi anni e sia una risorsa fondamentale proprio per il miglioramento della qualità di vita per il paziente.

In particolare, Baldari ha spiegato quale sia l’impatto sulla vita dei pazienti di un farmaco come Lutathera®, che costituisce una valida alternativa terapeutica in pazienti con tumori neuroendocrini gastro-entero-pancreatici (GEP-NET) ben differenziati, progressivi o non asportabili chirurgicamente, positivi ai recettori per la somatostatina.

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